Terre des Hommes esprime grande dolore per la morte di oltre sessanta migranti e rifugiati con il bombardamento del centro di detenzione di Tajoura, Tripoli. “Ancora una volta vittime innocenti muoiono per l’assoluta incapacità di porre fine alla guerra civile libica e di trovare una soluzione sicura per i migranti, vista l’insicurezza e l’instabilità libica”, dichiara Bruno Neri, responsabile dei progetti di Terre des Hommes in Libia. “Auspichiamo l’avvio immediato dei corridoi umanitari, a cui siamo pronti ad aderire, per i migranti più vulnerabili come minori e donne incinte, evitando così le morti in mare, il traffico di essere umani ed i respingimenti verso le coste libiche. Chiediamo che i migranti sopravvissuti al bombardamento vengano al più presto evacuati in luoghi sicuri in Libia”.
Terre des Hommes sta operando in Libia nei campi 1 e 2 per sfollati interni di Alfallah, che attualmente danno rifugio a oltre 1.300 civili libici, offrendo protezione e supporto psicosociale ai minori migranti con spazi a misura di bambini e con attività analoghe nel campo di detenzione migranti e rifugiati di Zawya, sempre a Tripoli. Inoltre l’organizzazione, insieme a Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), ha avviato un intervento d’assistenza dal punto di vista medico e sanitario per bambini libici con gravi patologie, appartenenti alle fasce di popolazione più vulnerabili, in strutture specializzate in Libia e Tunisia o in Italia. Il progetto è finanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo.