Minori vittime di reato: forte aumento dei maltrattamenti, più colpite le bambine - Terre des Hommes Italia

Minori vittime di reato: forte aumento dei maltrattamenti, più colpite le bambine

L’anno del Covid-19 non ha risparmiato bambine e bambini. I dati elaborati per il Dossier indifesa di Terre des Hommes dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenziano le conseguenze drammatiche dei lunghi periodi in casa. Rispetto al 2019 nel nostro Paese si registra, infatti, un aumento del 13% delle vittime minorenni del reato di Maltrattamenti contro famigliari e conviventi (art. 572 del Codice Penale). Ben 1.260 bambine e 1.117 bambini hanno subito violenze in famiglia che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine, abusi che avranno ripercussioni per tutta la loro vita! Allarmante l’aumento delle vittime per tale reato nel decennio 2010-2020 che registra un +137%.

Anche se rispetto all’anno precedente nel 2020 il numero di minori vittime di reato è leggermente calato, passando da 5.939 a 5.789 (-3%) alcuni reati hanno avuto un incremento notevole, complice il lockdown. In un anno in cui i reati telematici sono cresciuti del 13,9%, non stupisce che anche un reato come la Detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minorenni sia in forte aumento, con un balzo del 14% delle vittime minorenni, e addirittura del 525% su 10 anni (2010-2020).

Per contro, la pandemia ha reso più complicata l’intercettazione di altre forme di reato, in particolare, a calare sono i casi di Abuso di mezzi di correzione o disciplina (-36%), quelli di Prostituzione Minorile (-34%), gli Atti sessuali con minorenni di anni 14 (-21%), i casi di Corruzione di Minorenne (-16%,) e quelli di violenza sessuale (-13%).

Marcata la differenza di genere: la maggioranza delle vittime sono infatti bambine e ragazze, con una percentuale che arriva addirittura al 65% dei casi. Un dato tra i più alti mai registrati nella serie storica raccolta in questi dieci anni da Terre des Hommes, con punte dell’89% per i casi di Violenza Sessuale Aggravata e dell’88% per quelli di Violenza Sessuale, subita l’anno scorso da ben 488 bambine e ragazze nel nostro Paese. Ma anche tra le mura domestiche, con il 53% dei casi di Maltrattamento, il reato si è consumato sui corpi e sulla psiche di bambine e ragazze.

Analizzando più da vicino la situazione nelle diverse regioni d’Italia, la Lombardia si conferma come la prima regione d’Italia per numero di minori vittime di reato (963 nel 2020), seguita da Emilia Romagna con 705 vittime, Sicilia (672), Lazio (464), Veneto (443), Toscana (392), Piemonte (364) e Campania (360). In tutte la componente di genere femminile è prevalente.

Sempre la Lombardia ha il triste primato di minori vittime dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali, rispettivamente con 367 e 108 vittime. Ad aver registrato il maggior numero di omicidi volontari sono invece Campania e Piemonte, ciascuna con 3 vittime.

Il decimo Dossier indifesa è stato presentato oggi da Terre des Hommes a Roma alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Valentina Vezzali e del Direttore del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Stefano Delfini.

Per milioni di bambine e di ragazze la pandemia ha avuto effetti tragici che continueranno a farsi sentire per molti anni a venire,” dichiara Donatella Vergari, Presidente di Terre des Hommes. “Oggi più che mai, con i suoi progetti e con la Campagna indifesa la Fondazione è in prima linea per proteggere le bambine e le ragazze nel mondo e in Italia. Anche nel nostro Paese, infatti, il COVID-19 ha avuto pesanti conseguenze sulla vita delle più giovani e sulle loro opportunità per il futuro. Il PNRR sarà un’occasione fondamentale, che il Governo e le Istituzioni tutte non possono permettersi di perdere, al fine di rimettere al centro i diritti dell’infanzia e in particolare delle bambine e delle ragazze.”

Il tempo che stiamo vivendo“, spiega la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, “ci consegna innumerevoli ferite da sanare, e Terre des Hommes non smette di portarle sotto gli occhi di tutti. Ci consegna anche un’opportunità inedita da cogliere per garantire un futuro più giusto e sostenibile per tutte le bambine, le ragazze, e le donne che verranno. Abbiamo bisogno di un investimento coraggioso in educazione, nella prevenzione e nell’empowerment delle donne, che è liberazione delle energie femminili ancora inespresse. L’Italia ha scelto di liberare questa energia e le opportunità che appartengono alle donne. La parità di genere è un obiettivo trasversale del Piano Italia Domani, approvato nell’ambito del Next Generation Eu, e per la prima volta ci siamo dati una Strategia nazionale pluriennale per la parità, con un approccio integrato alla promozione delle pari opportunità e indicatori per la misurazione degli obiettivi“.

Ho sempre sostenuto le campagne di Terre des Hommes. Oggi, da Sottosegretaria allo Sport, non posso che seguire con molta attenzione e da vicino la presentazione del Dossier Indifesa e soprattutto la campagna “#IoGiocoAllaPari” che vedrà lo sport, ancora una volta, testimonial dei valori del rispetto e dell’uguaglianza, che sono a fondamento del vivere sportivo”, dichiara la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, On. Valentina Vezzali. “Mai come in questo periodo, poi, serve lanciare messaggi importanti a difesa soprattutto delle più “indifese”. Lo sport è e deve essere un megafono importante per arrivare a tutti, soprattutto ai più giovani”.

È estremamente importante per noi essere presenti oggi insieme a Terre des Hommes per condividere i dati sui reati a danno di minori. I numeri rilevati nell’anno del Covid evidenziano l’aumento di specifiche forme di reato; tuttavia questo dato non ha una valenza esclusivamente negativa, in quanto potrebbe disvelare una maggiore propensione alla denuncia per i delitti in questione”, afferma Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. “La crescente attenzione che genitori, educatori, psicologi, Forze di polizia e operatori sociali prestano ai minori alimenta, infatti, una solida sinergia in grado di consentire l’emersione del “sommerso di violenze”, consumate spesso nel silenzio. L’impegno delle Forze di Polizia per la prevenzione e la repressione di tutte le condotte poste in essere in danno dei minori si concentra anche sulla formazione specifica del personale, unita al potenziamento della collaborazione con esperti medici e psicologi con l’obiettivo di continuare ad elevare la qualità dei servizi offerti ai cittadini”.

Il Covid 19 non ha avuto ripercussioni solo nel nostro paese. Come ampiamente descritto nel dossier la pandemia sta avendo conseguenze drammatiche in tutto il mondo: tra gli 11 e 20 milioni di bambine e ragazze hanno lasciato la scuola a causa dei lockdown e si stima che nei prossimi dieci anni il numero di spose bambine aumenterà di 10 milioni.

Un dato su tutti riassume il tempo perso in questi due anni nella lotta alle discriminazioni di genere: se prima del Covid-19 si stimava che sarebbero stati “sufficienti” 99 anni per raggiungere la parità di genere, oggi se ne stimano almeno 135: in meno di 2 anni ci siamo letteralmente mangiati i progressi di un ventennio (1).

Nonostante i numeri sconfortanti il rapporto riesce a offrire anche una panoramica di come, attraverso la segmentazione dei dati, la sperimentazione di buone pratiche, e soprattutto il protagonismo delle ragazze e dei ragazzi, si siano ottenuti risultati concreti, sfidando vecchie consuetudini, tabù e leggi ormai superate dal sentimento comune.

La conferenza ha promosso un confronto proficuo tra a rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo dei media e dello sport per riflessioni e proposte concrete che mettano al centro la partecipazione dei più giovani per favorire un reale cambiamento e recuperare il tempo perso nel difficile percorso verso la parità di genere.

Emblematica la testimonianza di Maria Khoshy, attivista afghana, Ambassador della Campagna internazionale “Destination Unknown” di Terre des Hommes, che ha dato voce al dramma delle donne afgane e a un’intera generazione di attivisti giovanissimi che con la loro partecipazione stanno cambiando il modo in cui il mondo sta affrontando i diritti umani, i cambiamenti climatici e i diritti dei bambini e degli adolescenti e la questione di genere.

LE RACCOMANDAZIONI ALLE ISTITUZIONI ITALIANE

La decima edizione del Dossier indifesa è stata anche l’occasione per presentare alle istituzioni italiane 15 raccomandazioni elaborate con il contributo fondamentale di un Comitato Scientifico di donne provenienti dal mondo dell’economia, dell’attivismo, dello sport, delle scienze applicate, dell’Università e delle istituzioni. Un’occasione per ribadire l’urgenza di rimettere al centro delle agende politiche i diritti delle bambine e delle ragazze e la partecipazione delle giovani generazioni, per costruire una società più inclusiva e paritaria e per chiedere al Governo e agli enti locali di Rendere effettivi gli impegni presi con la Strategia Europea e la Strategia Nazionale per la parità di genere e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, monitorando costantemente il raggiungimento degli obiettivi specifici fissati e intervenendo con gli opportuni correttivi in caso di scostamenti dalle previsioni iniziali.

Leggi tutte le raccomandazioni qui

Il Dossier indifesa 2021 è disponibile qui

La Campagna indifesa ha ottenuto il patrocinio di CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Divisione Calcio Femminile FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio, Federazione Italiana Di Atletica Leggera; Federazione Italiana Nuoto, Federazione Italiana Pallacanestro, Federazione Italiana Pallavolo, Federazione Pugilistica Italiana, Federugby.

Hanno sostenuto indifesa: BATA, BIC®, BIC® Foundation, Douglas, Esserbella, catena di profumerie del Gruppo Esselunga, Fondazione Milan, Fondazione Zanetti, MainAD, OneDay Group; Sorgenia, Valvorobica.

(1) Fonte Global Gender Gap 2021

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