(Rubina non può raccontare la sua storia, lo faremo noi di Terre des Hommes al suo posto)
Rubina aveva 12 anni ed era indifesa.
Era una sposa-bambina del Bangladesh. Per sfuggire al marito “ricco”, ha deciso di impiccarsi con la sua sciarpa nel bagno della casa dei genitori. Loro l’avevano consegnata a quell’uomo contro la sua volontà solo un mese e mezzo prima. I genitori pensavano che il matrimonio fosse per lei un riparo, una protezione: meglio un matrimonio che uno stupro e la rovina dell’intera famiglia. Sono stati inutili gli sforzi dei maestri della scuola che hanno cercato di riportarla tra i banchi. Anche i nostri operatori non hanno potuto fare nulla.
La morte di Rubina è una sconfitta per tutti noi. Ma lei rimane il simbolo del nostro impegno: nessuna bambina dovrebbe sposarsi così presto! Noi vogliamo che le bambine diventino le protagoniste del futuro. È per questo che da anni abbiamo attivato il sostegno a distanza per centinaia di loro e che oggi abbiamo bisogno del tuo aiuto concreto in difesa delle bambine.
Scopri cosa puoi fare oggi. Non vogliamo più raccontare storie come quella di Rubina >>
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Lo sapevi che

Cosa facciamo

"Finché un solo bambino rimarrà affamato, malato, abbandonato, infelice e sofferente, chiunque sia, dovunque sia, il movimento Terre des Hommes, creato per questo scopo, si impegnerà per il suo immediato e completo soccorso." (Edmond Kaiser, Fondatore Terre des Hommes)

Apriamo e sosteniamo centri di accoglienza per bambine e ragazze vittime di sfruttamento, bambine-spose e ragazze disabili. In questi luoghi offriamo supporto psicosociale, educazione informale, corsi ricreativi in base alle diverse fasce d’età, corsi di professionalizzazione e un posto sicuro dove le bambine possono finalmente vivere serene, riappropriarsi della loro infanzia, fare amicizia e iniziare a sognare un futuro migliore. I nostri operatori non si chiudono nei centri ma sono delle vere e proprie sentinelle: si recano nei luoghi dove è più facile incontrare ragazze sfruttate o maltrattate, ad esempio nei mercati e nelle scuole. Fanno domande, le aiutano ad aprirsi e offrono loro una via d’uscita dalle sofferenze che sono costrette a subire. In diversi paesi lottiamo contro l’infanticidio femminile: lo facciamo instancabilmente, seguendo la gravidanza, sensibilizzando le famiglie per settimane o mesi e nei casi in cui non ci sia alternativa, accogliamo le neonate nei nostri centri dove potranno crescere serene.

La nostra azione non si ferma all’estero ma lavoriamo anche in Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione delle bambine nel mondo e nel nostro paese. Dal 2012, ogni anno stendiamo un dossier che presentiamo alle istituzioni, abbiamo realizzato varie indagini sul maltrattamento sui bambini e sulle bambine, che ci hanno permesso di arrivare a una prima quantificazione del fenomeno nel nostro Paese, dei costi dovuti alla sua mancata prevenzione e a formare decine di pediatri sul maltrattamento.

Resta ancora molto da fare, scendi in campo con noi indifesa delle bambine!