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In tutto il mondo, sono quasi 600 milioni le bambine e le ragazze tra i 10 e i 19 anni cui oggi è dedicata la “Giornata inernazionale delle bambine e delle rgazze”. Ma l’agenda per lo sviluppo internazionale pare non vederle. “Per l’opinione pubblica e l’agenda per lo sviluppo internazionale le adolescenti sono quasi scomparseha dichiarato all’agenzia “Redattore sociale” il presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera -. Non avere investito in politiche e programmi su misura per loro, le ha rese quasi invisibili. Eppure hanno potenzialità illimitate”.
Come abbiamo raccontato nel dossier “InDifesa”, bambine e ragazze sono vittime di violenze e gravi discriminazioni. Nel 2013, le ragazze rappresentavano quasi i due terzi delle nuove infezioni da Hiv tra gli adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni; circa 1 ragazza su 10 sotto i 20 anni è stata violentata o forzata ad atti sessuali. E preoccupa l’alto numero di matrimoni precoci: nel 2012, il 17% delle donne si sono sposate tra i 15 ei 19 anni di età.
Eppure, bambine e ragazze hanno un enorme potenziale: ma per attivarlo occorre investire su di loro. A partire dall’istruzione. L’Unicef calcola che nei Paesi a basso reddito, se tutte le madri avessero una istruzione secondaria, si registrerebbe il 26% di riduzione della malnutrizione cronica e i matrimoni precoci scenderebbero del 64%. Inoltre, se tutte le donne avessero completato l’istruzione primaria, la mortalità materna scenderebbe del 66%, salvando la vita di 189.000 donne ogni anno.

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