Seleziona una pagina

I dati mondiali sulle nuove infezioni da HIV mettono in luce una situazione particolarmente critica per le ragazze e le giovani donne. Ogni settimana, circa 7mila ragazze di età compresa tra i 15 e i 24 anni diventano sieropositive. Solo nel 2013 un milione e 900mila persone con più di 15 anni sono stati con tagiati dal virus HIV. Di questi, circa il 35% (670mila) sono giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni; ben sei su dieci (380mila persone) sono ragazze. Nella fascia d’età che va dai 15 ai 19 anni, sono stati registrati 250mila nuovi contagi (il 13% del totale). Di queste, due su tre riguardano ragazze. Solo nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, sette nuovi contagi su dieci riguardano ragazze.
In occasione della Giornata mondiale per la lotta all’Aids, è importante accendere un faro sulla situazione e sui rischi a cui sono esposte le ragazze e le giovani donne, soprattutto quelle che vivono nei Paesi del Sud del mondo.
Ci sono delle motivazioni “biologiche” che rendono più vulnerabili le ragazze, ma la diffusione dell’HIV tra le giovani donne è legata prevalentemente a fattori esterni: violenze, abusi sessuali, matrimoni precoci (spesso con partner più anziani), trafficking, scarso accesso ai servizi medici e sanitari, basso livello di scolarizzazione. Un elemento, quest’ultimo, che rende più difficile offrire alle ragazze una corretta informazione sulla prevenzione.
La malattia, dunque, è la conseguenza di una serie di fattori su cui le ragazze non hanno la possibilità di esercitare il minimo controllo. Pensiamo ad esempio ai matrimoni e ai rapporti sessuali precoci (e forzati), spesso con partner più anziani: come può un’adolescente riuscire a negoziare l’uso del preservativo?
La scarsa scolarizzazione è un altro elemento che concorre alla diffusione del virus. Una recente ricerca ha rivelato che meno del 40% dei giovani (15-24 anni) che vivono nei Paesi dell’Africa sub-sahariana hanno una conoscenza completa e corretta dell’HIV. Sono soprattutto le ragazze più povere (appena il 17% sa cosa fare per prevenire la malattia) e quelle che vivono nelle aree rurali (23%) a essere maggiormente esposte al rischio di contrarre l’HIV.
Questi dati sono stati ripresi dall’ultimo dossier “InDifesa”, che potete scaricare qui.

Share This