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Nelle scorse settimane avevamo raccontato del calo del numero di spose bambine nel mondo. In media, un calo del 15% negli ultimi dieci anni, che ha visto picchi importanti nei Paesi dell’Asia meridionale dove il rischio per una ragazza di sposarsi prima dei 18 anni è passato dal 50% al 30%. In questo quadro, fanno purtroppo eccezione l’America latina e i Caraibi: unica regione nel mondo dove, nell’ultimo decennio, non c’è stato un calo nel numero dei matrimoni precoci e il dato è rimasto stabile attorno al 25%.
A lanciare l’allarme è stato l’ufficio regionale di Unicef che denuncia come i matrimoni e le unioni precoci coinvolgano ancora moltissime ragazze, in modo particolare tra quelle appartenenti ai gruppi sociali più fragili ed emarginati: nelle comunità indigene e rurali, oltre che nei ceti più poveri. “Nelle altre parti del mondo vediamo reali progressi negli sforzi per proteggere le ragazze dai matrimoni precoci. Ma non è quello che sta avvenendo nella nostra regione, dove una donna su quattro si è sposata prima dei 18 anni”, spiega Maria Cristina Perceval, direttore regionale Unicef per l’America Latina e i Caraibi.

Nel 2030 ci saranno 20 milioni di spose bambine in più

Nel mondo sono circa 650 milioni le donne e le ragazze che si sono sposate prima di aver compiuto la maggiore età. Di queste, una su dieci vive in America Latina o nei Caraibi. Una situazione già grave, che se non ci saranno investimenti e un’accelerazione negli interventi di contrasto ai matrimoni precoci, potrebbe aggravarsi ulteriormente. Nel 2030 il numero di spose bambine nella regione potrebbe aumentare di altri 20 milioni L’America latina rischia così di diventare la regione con il più alto tasso di matrimoni precoci al mondo, preceduta solo dall’Africa Sub-sahariana. In una situazione più grave persino rispetto all’Asia meridionale che -tradizionalmente- registra numeri molto alti di spose bambine.

Le cause: disuguaglianze, povertà e violenze

Ma perché il numero delle spose bambine non è diminuito in America Latina, a differenza di quanto è avvenuto in molti Paesi asiatici? Due delle principali cause individuate da Unicef è l’alto tasso di gravidanze tra le adolescenti e il rischio di subire violenza sessuale (1,1 milioni di vittime adolescenti). Elementi che, uniti alla povertà e alle discriminazioni di genere di cui sono vittima le ragazze, riducono le loro possibilità di costruirsi una vita diversa. Inoltre in molti Paesi latinoamericani, la legge consente il matrimonio prima dei 18 anni o prevede delle eccezioni (ad esempio il consenso dei genitori o di un giudice) che lo rendono facilmente possibile.
“Le ragazze vengono discriminate a causa dell’impatto combinato della maternità e delle unioni precoci, della violenza e delle limitate opportunità di vita. Non possiamo più tenere gli occhi chiusi sul loro potenziale perduto e sui loro diritti dimenticati. Per questo motivo, insieme all’UNFPA (il fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, ndr) e UN Women, abbiamo lanciato un programma regionale, che chiede con urgenza di porre fine a queste pratiche nella regione. Invitiamo altri partner a unirsi a questa causa”, ha concluso Perceval.

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