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Il numero dei matrimoni precoci sta aumentando in maniera preoccupante in Afghanistan. A denunciare la situazione, diverse associazioni attive nella provincia di Herat dove, secondo la Commission for the Elimination of Violence against Women, “ci sono centinaia di matrimoni forzati che non vengono denunciati”, spiega la portavoce Sonita Rezai. Il fenomeno dei matrimoni precoci nel Paese infatti è estremamente diffuso ma sono pochissimi coloro che hanno il coraggio di denunciare. Sempre secondo la Commissione, nei primi sei mesi del 2016 sono stati denunciati solo 11 casi (erano stati quattro nel 2014)
Una realtà confermata da Mozhgan Intizar, a capo della ong Sada women’s support”. Le statistiche ufficiali – spiega – non sono nemmeno da prendere in considerazione. “Quello che vediamo ogni giorno nel nostro ufficio ci dice che il numero è molto più elevato”, spiega.
A spuntare le armi degli attivisti impegnati per il rispetto dei diritti delle bambine, c’è il fatto che queste possono intervenire solo nel caso in cui ci sia una denuncia. Difficile pensare che una bambina costretta a sposarsi abbia la forza di rivolgersi alle autorità. E anche tra i parenti pochi si fanno avanti: chi volesse denunciare viene intimidito. “La richiesta di denuncia non dovrebbe essere necessaria – conclude Intizar -. Questi matrimoni dovrebbero essere considerati un crimine”.
Laila ha 15 anni, vive nel distretto di Herat. È sposata da due anni e ha un figlio di sei mesi. “Quando ti sposi non puoi andare a scuola, non puoi giocare con i tuoi amici, devi cancellare tutti i tuoi desideri – racconta – soprattutto quando diventi madre. In quel momento ti si apre un mondo di problemi e soffrirai per il resto della tua vita”. Laila ha persino rischiato di morire durante il parto: il suo fisico era troppo debilitato. Come spesso accade, la madre ha spiegato di aver acconsentito alle nozze della figlia appena tredicenne a causa della povertà in cui si trova costretta a vivere la famiglia
In Afghanistan (dove l’età minima per il matrimonio è 16 anni, ma scende a 15 se c’è il consenso dei genitori) più della metà delle ragazze si è sposata prima dei 19 anni. Di queste, almeno il 40% aveva tra i 10 e i 13 anni al momento delle nozze. Il portavoce del governatore della provincia di Herat calcola che almeno la metà delle ragazze che vivono nel distretto si siano sposate prima di aver compiuto i 16 anni.
Povertà e insicurezza economica sono le principali ragioni che spingono le famiglie a dare in sposa le proprie figlie ancora molto giovani: il “prezzo della sposa” che il futuro marito deve pagare può tenere a galla una famiglia. Bisogna poi fare i conti con la guerra e gli attentati terroristici che ancora segnano molte aree del Paese. Fatima Baqiri, a capo dell’Associazione indipendente afghana per i diritti umani (Aihrc) aggiunge che nelle aree occidentali del Paese “a causa dell’insicurezza, le famiglie cercano di combinare al più presto un matrimonio per le figlie. Pensano che il marito le proteggerà”.
I matrimoni precoci distruggono – letteralmente – la vita delle bambine. Zahra aveva solo 15 anni quando è stata costretta dal padre a sposare un uomo che non conosceva. Il matrimonio era uno scambio per trovare una moglie al fratello di Zahra. “Tolleravo il cattivo carattere di mio marito – spiega la ragazza -. Ma i problemi sono iniziati quando mio fratello ha divorziato da mia cognata. La situazione è peggiorata e tutti i giorni mi picchiava”. Così Zahra ha deciso di farla finita: si è buttata dal tetto di casa tenendo in braccio il figlio. Il bambino è morto mentre lei è sopravvissuta e ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio. Deve scontare una pena di 12 anni di carcere.

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