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Payzee Mahmod aveva 15 anni e stava studiando per gli esami scolastici quando sua madre è entrata nella sua stanza: un uomo si era proposto al padre della ragazza, voleva sposarla. Payzee è scoppiata a ridere: “Sono troppo giovane per sposarmi”, ha risposto alla madre. Nata nel Kurdistan iracheno, Payzee è cresciuta come rifugiata in Iran e quando aveva 12 anni tutta la famiglia si è trasferita a Londra.
“Poi ho avuto la sensazione che mio padre non fosse affatto felice della mia reazione. Ho capito di aver detto qualcosa di sbagliato. Mia madre ha detto che era deluso dal mio rifiuto -ha raccontato Payzee anni dopo, in un articolo pubblicato sul quotidiano britannico “The Times”-. Quando avevo 16 anni, mia madre mi ha detto che c’era un altro pretendente. In del momento senti che se non fai questa cosa, che tutti intorno a te stanno facendo, allora stai sbagliando. Così ho detto a mia madre: ‘Fa’ quello che vuoi’. Mi sono fidanzata e mi sono sposata”.
La foto che ritrae Payzee il giorno delle sue nozze mostra il viso di una giovane bellissima e altrettanto triste. Nel lungo articolo pubblicato sul Times Payzee racconta le difficoltà di quel matrimonio combinato e non voluto, una gravidanza non desiderata: “All’inizio non avevo nemmeno capito di essere incinta, non avevo mai avuto un’educazione sessuale. Stavo ancora studiando inglese a scuola”. Il marito, un giovane di 28-29 anni “voleva solamente qualcuno che cucinasse per lui e pulisse casa”.
Anche la sorella di Payzee, Banaz, è stata costretta a sposarsi giovanissima, appena 17enne. Ma la sua è stata una fine tragica: è stata assassinata nel 2006. Uccisa per decisione del padre e dello zio perché la giovane aveva deciso di lasciare quel marito violento per un altro uomo. Una vicenda drammatica, da cui la rete televisiva ITV ha annunciato di voler trarre un film. Un progetto da cui però Payzee si è dissociata.
Oggi Payzee Mahmod è un’apprezzata stilista. Si è ribellata a quel matrimonio imposto, ha ottenuto il divorzio ed è impegnata in prima linea nella lotta ai matrimoni precoci. Quest’autunno sarà testimonial di una grande campagna contro i matrimoni precoci lanciata da “Girls not brides” nel Regno Unito per chiedere che vengano vietate, senza eccezioni, le nozze tra minorenni.
Nel Paese, infatti, ragazzi e ragazze possono sposarsi già a partire dai 16 anni, con il consenso dei genitori. “Karma Nirvana”, un’ong attiva nel contrasto ai matrimoni forzati, ha registrato un aumento delle richieste di aiuto da parte di ragazze con meno di 18 anni. “A sedici anni non puoi bere alcolici, perché dovrebbe essere consentito sposarsi a quell’età? Sono favorevole al 100% ad alzare l’età del matrimonio perché posso tranquillamente dire che si tratta di un’esperienza che una sedicenne non deve affrontare. Il mio matrimonio mi ha lasciato cicatrici emotive che dureranno per tutta la vita. Dobbiamo mettere fine a tutto questo”, conclude Payzee.

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