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“Non voglio studiare solo per me stessa, ma anche per aiutare gli altri”. Serafina ama andare a scuola e ama imparare. Il suo Paese di origine è il Sud Sudan, il più “giovane” stato africano, tra i più poveri malgrado le risorse petrolifere e segnato da una lunga guerra. Quando suo padre ha perso il lavoro, Serafina ha dovuto interrompere gli studi perché in casa non c’erano abbastanza soldi per pagare le tasse. Solo tre anni dopo -quando la sua famiglia ha lasciato il Paese e si è trasferita in Kenya- Serafina ha potuto riprendere gli studi. “In Sud Sudan non ci sono abbastanza insegnanti e per questo molti bambini non possono andare a scuola. Voglio diventare un’insegnante, per dare a questi bambini un’opportunità”.
Si calcola che nel mondo ci siano circa 130 milioni di bambine e ragazze che non possono andare a scuola. Stiamo parlando di 130 milioni di potenziali ingegneri, imprenditrici, insegnanti e leader politici in meno. “L’educazione è l’arma più potente per combattere la povertà estrema. Ed è un oltraggio che a così tante ragazze oggi non sia data la possibilità di accedere all’istruzione”, denuncia l’associazione ONE, che ha pubblicato un report The toughest places for a girl to get an education in cui elenca i dieci Paesi in cui l’accesso all’istruzione è più difficile per le bambine e le ragazze.

I dieci Paesi peggiori

La situazione più drammatica è quella che si registra in Sud Sudan dove il 73% delle bambine non frequenta nemmeno le scuole elementari. Il Paese è segnato da una profonda crisi economica e dalla guerra, inoltre il governo spende solo il 2,6% del proprio budget annuale nell’istruzione. In questa triste classifica seguono la Repubblica Centrafricana, il Niger, l’Afghanistan, il Ciad, il Mali, la Guinea, il Burkina Faso, la Liberia e l’Etiopia.
Nella Repubblica Centrafricana, c’è un solo insegnante ogni 80 studenti (in Olanda il rapporto è di 1 a 12 e negli Stati Uniti 1 a 15); in Burkina faso solo il 17% delle ragazze tra i 15 e i 24 anni sa leggere. In Liberia circa due terzi delle bambine che dovrebbero frequentare la prima elementare non siedono sui banchi di scuola. Mentre l’Afghanistan è il Paese in cui si registra la più alta disparità di genere nell’accesso alla scuola primaria: ogni cento maschi, le bambine sono solo 71.

Povertà e matrimoni precoci allontanano le bambine dai banchi

Ma cosa accomuna questi Paesi? Ben nove su dieci si trovano in Africa, fa eccezione solo l’Afghanistan. Inoltre è importante sottolineare come tutti siano segnati profondamente dalla povertà, molti da conflitti ancora in corso o conclusi recentemente. In tutti questi Paesi più della metà delle giovani si sposa prima dei 18 anni.
In queste condizioni, le ragazze hanno il 57% in più di probabilità rispetto ai maschi di interrompere gli studi con la scuola primaria. E il gap cresce con il passare degli anni (83% nella scuola secondaria). Per affrontare questo problema servirebbero maggiori risorse economiche, certo, ma i soldi non bastano a fare la differenza. Lo dimostrano il caso dell’Etiopia e del Niger che pure spendono più del 20% del proprio Pil annuale per l’istruzione, eppure questi due paesi continuano a registrare performance poco incoraggianti.

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