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In Guatemala, molte delle gravidanze tra le ragazze con meno di 14 anni sono frutto di violenze compiute dai loro padri o da altri parenti maschi. Che solo in pochissimi vengono puniti.
In Guatemala, una mamma su quattro è un’adolescente: uno dei tassi più alti dell’America Latina. Tra le baby mamme con meno di 14 anni, nel 90% dei casi il padre del bambino era un parente (compresi zii e cugini). E tra queste, nel 30% dei casi la gravidanza è il frutto di una violenza da parte del padre rileva l’Osservatorio guatemalteco sulla salute sessuale e riproduttiva (Osar). “Nella maggioranza dei casi, gli abuti contro le ragazze, alcune con meno di dieci anni, vengono commesse da membri della stessa famiglia. Soprattutto dal padre o dal patritno”, spiega Mirna Montenegro, presidente dell’Osservatorio.
Ma per queste ragazze ottenere giustizia è molto difficile: “Spesso è la ragazza che viene allontanata da casa e non il suo aguzzino”, aggiunge Montenegro in un’intervista alla Thomson Reuters Foundation. In base a una legge del 2009, tutti i rapporti sessuali con un minore di 14 anni sono definiti stupro. Ma sui duemila casi denunciati di ragazze rimaste incinte a seguito di uno stupro nel 2012, solo otto sono stati condannati.
Gli alti livelli di violenza e abusi perpetrati in Guatemala ai danni di donne e ragazze sono anche frutto di una visione machista della società (radicata soprattutto nelle comuinità indigene) in cui la donna è solo un oggetto. Una proprietà. “Abbiamo sentito padri dichiarare Lei è mia figlia e una ma proprietà. Posso fare di lei quello che voglio”, racconta Montenegro.
Secondo i dati dell’Osar, in Guatemala le baby-mamme con meno di 14 anni sono state 4.354 nel 2013 e 5.100 nel 2014. Bambine che – spesso – sono costrette ad abbandonare la scuola e che devono subire gravi conseguenze dal punto di vista fisico per la loro salute. Secondo l’Organizzazione mondiale per la sanità, infatti, le complicazioni durante la gravidanza e il parto sono la seconda causa di morte per le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Mentre i bambini nati da madri adolescenti affrontano un rischio molto più elevato di morire rispetto ai figli di ragazze con più di vent’anni.
Il fenomeno delle gravidanze precoci è particolarmente diffuso tra le comunità indigene, soprattutto tra le ragazze più povere e con minore accesso all’istruzione. Inoltre la legislazione guatemalteca permette il matrimonio per le ragazze di 14 anni se i parenti lo consentono. E questo – secondo Montenegro – alimenta in maniera importante il tasso di gravidanze precoci.

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