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Il parlamento dell’Honduras ha votato all’unanimità una legge che vieta il matrimonio a tutti i minori di 18 anni, senza ammettere alcuna eccezione. Prima dell’approvazione di questa norma, ragazzi e ragazze potevano contrarre matrimonio già a 16 anni di età, con il consenso dei genitori. Ora, questo non sarà più possibile grazie a una decisione che ha fatto la storia. E che pone la legislazione del piccolo Paese centroamericano all’avanguardia nella regione (della situazione negli Usa avevamo già parlato qui) ma non solo.
La legge honduregna, infatti, è molto più rigida anche rispetto a molte normative europee. Il Belgio, ad esempio, non prevede un’età minima per il matrimonio se c’è l’ok di un giudice. Mentre in Lituania i giudici possono acconsentire a un matrimonio anche per le ragazze di 15 anni in caso di gravidanza. Se c’è l’approvazione di un giudice e dei genitori, il matrimonio per le 16enni è ammesso anche in Germania.

Combattere i matrimoni precoci per difendere i diritti

“La lotta ai matrimoni precoci è uno dei modi più efficaci per difendere i diritti delle donne e promuovere la loro responsabilizzazione in diversi ambiti come la salute, l’educazione, il lavoro”, ha commentato Belinda Portillo, portavoce di Plan International. L’abolizione totale dei matrimoni precoci nel Paese permetterà di migliorare il tasso di istruzione femminile e – di conseguenza – di migliorare la situazione economica di queste ragazze.
Vietare il matrimonio sotto i 18 anni di età , inoltre, permetterà di ridurre anche le gravidanze precoci, particolarmente diffuse in Honduras: si calcola che il 25% delle ragazze tra i 14 e i 19 anni abbia avuto almeno una gravidanza. Applicare la legge, tuttavia, non sarà facile. Soprattutto nelle comunità indigene e nelle aree rurali più povere, dove i matrimoni precoci sono particolarmente diffusi.

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