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In questo blog abbiamo spesso scritto delle cause che impediscono a tante bambine e ragazze la possibilità di studiare e frequentare la scuola. Dai matrimoni precoci alle gravidanze non volute, dalle molestie subite da parte degli insegnati e dei compagni di studio più anziani alla mancanza di toilette. Fino al tema delle mestruazioni.
“La mancanza di dispositivi per l’igiene personale come fazzolettini igienici e assorbenti, come la mancanza di bagni nelle scuole può portare a situazioni imbarazzanti e stigma per le ragazze”, si legge in un articolo pubblicato sul sito dell’Unfpa (Fondo della Nazioni Unite per la popolazione). Secondo uno studio dell’Unesco, una ragazza su 10 salta la scuola nei giorni del ciclo mestruale. Piccole assenze che sommate tra loro possono portare una ragazza a saltare quasi il 20% delle lezioni. Che accrescono il rischio per queste ragazze di essere bocciate o di abbandonare gli studi.
Unfpa da tempo lavora per migliorare questa situazione, ad esempio incentivando l’uso di assorbenti lavabili. Uno dei costi maggiori che le donne dei Paesi più poveri devono affrontare, infatti, è legato al costo degli assorbenti usa e getta: per molte sono inaccessibili.

Coppette mestruali per andare a scuola

Nel 2016 Unfpa ha avviato un programma per distribuire coppette mestruali alle donne e alle ragazze per testare il loro interesse. Questi piccoli oggetti di silicone hanno avuto un grande successo: due studentesse universitarie scelte come “ambasciatrici” hanno distribuito cento coppette in meno di una settimana. “La domanda è molto alta, soprattutto tra le studentesse della scuola superiore e all’università”, spiega Prisca Gama, 22 anni. Quasi tutte le 5mila coppette messe a disposizione dal programma Unfpa sono state distribuite. Con molti vantaggi per l’ambiente (hanno una durata di 10 anni e non inquinano) e per le tasche delle giovani donne

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