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Vi proponiamo un estratto del Dossier “InDifesa” 2015 a firma di 
Lucia Romeo, responsabile Pediatra del servizio SVSeD dell’IRCCS Policlinico Milano.

Teresa è una bimba di 4 anni che da qualche mese ha cambiato il suo comportamento. Nasce da genitori che non hanno mai convissuto, vive a casa con la madre e vede il padre ogni 15 giorni e durante il weekend. Arrivano al nostro servizio il papà e la nonna raccontandoci che la famiglia materna è problematica, in quanto la mamma ha due fratelli con disturbi psichiatrici seguiti da centri specialistici. Inoltre il nonno materno, in passato allontanato per violenza in famiglia, frequenta la casa. La famiglia è nota ai servizi psicosociali della zona in cui abitano. Il papà e la nonna raccontano che la mamma ha sempre avuto poca attenzione nei confronti della bambina ed è stata poco presente così, all’età di un anno e mezzo, hanno fatto visitare Teresa alla quale è stata fatta la diagnosi di autismo.
Dopo questo la madre non ha migliorato il suo atteggiamento e per questo il servizio di zona ha messo a disposizione una educatrice che si reca a domicilio per seguire settimanalmente la bambina per tale patologia. Da qualche mese, però il padre e la nonna hanno notato in Teresa comportamenti diversi e sessualizzati, con richieste frequenti di essere baciata nelle parti intime soprattutto in orari serali. Per questo motivo, sono giunti preoccupati al nostro centro con sospetti sul nonno materno o chiunque possa transitare in casa della mamma. Noi come servizio abbiamo fatto denuncia al tribunale minori e ordinario contro ignoti.
Maria, 13 anni, è nata in Romania ma vive a Milano da quattro anni. Giunge da noi accompagnata dalla
mamma e dalla Polizia per sospetto abuso sessuale. In seguito al colloquio della madre con l’assistente sociale emerge che la signora è arrivata in Italia per lavoro assieme alla figlia e un compagno con il quale convive da otto anni. La signora racconta che il suo compagno con la figlia ha sempre avuto un rapporto molto paterno ma che ultimamente è cambiato a tal punto che li osserva “troppo” complici.
Inizialmente non aveva dato peso in quanto il lavoro la costringeva fuori casa molte ore al giorno e spesso anche nel fine settimana. La signora però si allerta perché nota atteggiamenti seduttivi della figlia nei confronti del compagno che le generano dubbi, così ne parla con i suoi fratelli che vivono anche loro in Italia e che le suggeriscono di trovare prove. Così installa delle telecamere nella camera da letto e un registratore in cucina. In pochi giorni la signora ottiene le prove che l’uomo abusa sessualmente della figlia e ne parla con entrambi che ammettono l’accaduto. La figlia dichiara di essere innamorata dell’uomo ma lui nega qualsiasi responsabilità. La signora sporge denuncia e successivamente viene da noi.
Cosa emerge da questa storia? La ragazza deve essere seguita urgentemente da psicologi in quanto ormai appare manipolata e succube dell’uomo che, una volta denunciato, è stato arrestato. A causa della sua sofferenza e solitudine la bambina aveva accettato incurante l’affettività dell’uomo senza pensare alle conseguenze e idealizzando il rapporto anormale con lui, facendo fatica a riconoscere la differenza tra una relazione genitoriale ed una sentimentale. La nostra preoccupazione riguardo la vicenda ci induce a soccorrere sia la mamma provata e preoccupata per la figlia, sia la ragazza vittima di manipolazioni psicoaffettive.
Nei primi 6 mesi del 2015 il centro SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica) della Clinica Mangiagalli di Milano ha registrato 64 ingressi di minori, dei quali 13 casi vittime di violenza fisica e/o emotiva e 51 casi vittime di sospetto abuso sessuale. Tra questi la stragrande maggioranza erano femmine, mentre la rappresentanza maschile è sempre dell’1-2%.

A questo link, è possibile scaricare il dossier InDifesa.

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