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Per tutta la sua infanzia Taibeh Abbas ha sognato di andare a scuola: “Per molti anni sono stata trattata ingiustamente, quando vivevo in Iran. Ero solita stare alla finestra e guardare le ragazze iraniane andare a scuola. Sognavo di essere come loro e acquisire un’istruzione. Sognavo di imparare a tenere in mano la matita e scrivere correttamente”. In Iran, la vita dei profughi afghani come Taibeh e la sua famiglia non è facile: “Non avevamo praticamente alcun diritto”, ricorda la ragazza che oggi ha 18 anni e che -al termine di un estenuante viaggio- è riuscita a raggiungere la Norvegia nel 2012 dove ha ottenuto asilo assieme alla sua famiglia.
Solo all’età di 12 anni Taibeh ha potuto iniziare a frequentare la scuola. Assieme ai suoi fratelli si è fatta degli amici, ha iniziato una nuova vita. Ma nel marzo 2014 il dipartimento norvegese per l’immigrazione ha revocato alla famiglia di Taibeh lo status di rifugiati.
Come sta avvenendo in molti altri Paesi europei, anche la Norvegia ha avviato una politica di rimpatrio dei rifugiati e dei richiedenti asilo verso l’Afghanistan (circa 9.500 persone solo nel 2016 e il loro numero è in crescita), che viene considerato un luogo sufficientemente sicuro dove fare ritorno.

Afghanistan, un Paese pericoloso per le bambine

Una presa di posizione che non tiene conto però degli attentati e delle violenze che ancora insanguinano il Paese, compresa la capitale Kabul. “Quando siamo arrivati in Norvegia mi sono sentita al sicuro e sollevata. Ora ho gli incubi, la notte. Ho paura che mi rimandino in Afghanistan. Ho paura di essere uccisa dai talebani”, ha scritto Taibeh su Twitter. La sua famiglia, infatti, appartiene alla minoranza hazara, che da anni è oggetto di violente persecuzioni da parte dei talebani.
“A Kabul non c’è futuro per me e per i miei fratelli -spiega la ragazza-. Saremo discriminati ed esposti a gravi rischi, anche per la nostra incolumità. Essendo una ragazza, io sarei particolarmente vulnerabile. Il mio sogno di continuare gli studi e di costruirmi una carriera svanirebbe”. Come abbiamo già raccontato nel nostro blog, in Afghanistan ancora oggi due bambine su tre non possono frequentare la scuola. Complessivamente sarebbero circa 3,5 milioni i bambini che non possono frequentare la scuola (ma il dato potrebbe essere ancora più elevato a causa della mancanza di dati attendibili da parte delle autorità afghane), di questi, l’85% sono femmine
Amnesty International ha lanciato una petizione per chiedere al governo di fermare l’espulsione di Taibeh e della sua famiglia.

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