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Quando si è accorta che la sposa era solo una bambina della sua età, Beauty non ha taciuto. Si è alzata in piedi, interrompendo la cerimonia, e ha gridato ad alta voce che quel matrimonio stava violando la legge. Beauty Khatun ha solo 14 anni, ma non ha avuto paura. “Gli altri invitati al matrimonio ci hanno chiesto di uscire. Quando mi sono rifiutato di farlo ci hanno sbattuto fuori”, spiega Maqbool Sheikh, il padre di Beauty.
Beauty ha pagato caro il suo coraggio. La ragazza, che è musulmana e vive nel distretto indiano di Malda (Bengala Occidentale) è stata aggredita e picchiata violentemente da un gruppo di uomini guidati dal capo del suo villaggio. Una vera e propria spedizione punitiva per fare in modo che la ragazza “non osi mai più alzare la voce in futuro”.
Contattata telefonicamente da un giornalista locale, Beauty racconta la sua versione dei fatti: “Ho iniziato a protestare, dicendo che era un crimine far sposare una ragazza minorenne e la polizia avrebbe arrestato tutti se lo avessero saputo. La famiglia dello sposo (un ragazzo sui 30 anni, nda) ha iniziato a innervosirsi. E questo ha confermato i miei sospetti – spiega la ragazza -. All’inizio il capo villaggio, che è un parente dello sposo, mi ha minacciato a parole. Poi lui e i suoi familiari hanno iniziato a picchiarmi. Ma non ho indietreggiato: sono convinta delle cose in cui credo”. Anche i genitori di Beauty, che sono intervenuti per difenderla, sono stati aggrediti.
La famiglia della ragazza, che è di religione musulmana, ha presentato una denuncia contro sei aggressori, incluso il capo villaggio. Il padre di Beauty, inoltre, ha stigmatizzato il fatto che il capo villaggio stesse partecipando a un matrimonio che vedeva coinvolta una minore “in un momento in cui si stanno facendo tanti sforzi per combattere i matrimoni precoci, sia da parte del governo, sia da parte della comunità musulmana”, ha commentato l’uomo.

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