Seleziona una pagina

Ci sono elementi apparentemente banali che possono incidere sulla frequenza scolastica delle ragazze: ad esempio la presenza dei bagni nella scuola. Una ricerca dell’Unesco calcola che nelle regioni rurali africane una ragazza su dieci resta a casa dai 4 ai 5 giorni durante il ciclo a causa della mancanza di assorbenti e di servizi igienici adeguati. L’83% delle ragazze del Burkina Faso e il 77% delle studentesse in Niger, ad esempio, non hanno bagni in cui cambiarsi.

E così, pur di non vivere una situazione imbarazzante e disagevole, preferiscono saltare le lezioni, restando a casa durante i giorni del ciclo. Nel corso di un intero anno scolastico una ragazza può arrivare a perdere dai 36 ai 45 giorni di lezione e quindi avere una condizione di ritardo scolastico difficilmente colmabile, che aumenta il rischio di abbandonare gli studi.

Per le ragazze e le donne che vivono in Occidente gli assorbenti sono un oggetto di uso comune e poco costoso. Ma nei Paesi del Sud del mondo sono almeno un miliardo le ragazze e le donne che non possono permettersi gli assorbenti.

Spesso, per tamponare il flusso, si utilizzano materiali poco igienici come stracci, foglie, piume di pollo o pelle di capra che aumentano il rischio di contrarre infezioni. Fornire gratuitamente, o a basso costo, assorbenti alle ragazze, oltre a scongiurare rischi per la salute, ha un impatto diretto sulla frequenza scolastica. Uno studio condotto su 120 ragazze in quattro villaggi del Ghana ha dimostrato che grazie alla distribuzione di assorbenti la frequenza scolastica aumenta del 9% in soli cinque mesi. Anche il governo del Kenya è intervenuto in questo campo, stanziando circa 3 milioni di dollari nell’anno scolastico 2011/2012 per l’acquisto di assorbenti da distribuire a circa 443mila ragazze nelle aree più povere del Paese. Eppure – come ammette lo stesso ministero – lo stanziamento non è adeguato per soddisfare le esigenze di 2 milioni e 600mila ragazze nella scuola primaria e secondaria.

Share This