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Schiave anche dal Bangladesh per ISIS
La riduzione in schiavitù di ragazze e giovani donne (soprattutto Yazide) e le violenze sistematiche sono – purtroppo – una prassi molto diffusa nei territori conquistati dall’Isis. Ma le schiave del sesso non vengono solo dalle provincie settentrionali dell’Iraq e della Siria. Paesi come il Bangladesh e il Nepal (reso ancora più vulnerabile dal terremoto di aprile) sono veri e propri terreni di caccia per gli emissari dello Stato Islamico che “contrattano” l’acquisto di ragazze da spedire in Medioriente.
La notizia è emersa all’indomani dell’omicidio di Cesare Tavella, il cooperante italiano ucciso a Dacca lo scorso settembre, la cui morte è stata prontamente rivendicata dall’Isis. L’uomo lavorava per una Ong olandese impegnata soprattutto nelle aree rurali a beneficio dei contadini e, in modo particolare, delle donne.
Secondo quanto riferisce l’emittente francese RFI – Radio France International, emissari dell’Isis si troverebbero in Bangladesh proprio per gestire questa tratta, che coinvolgerebbe migliaia di giovani donne.


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