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L’adolescenza è un momento di passaggio cruciale: un periodo di profondi cambiamenti, di grandi conquiste e -al tempo stesso- un’età molto pericolosa. Soprattutto per le ragazze. Ogni giorno circa 3mila ragazzi e ragazze di età compresa tra i 10 e i 19 anni perdono la vita (un tolta di 1,2 milioni di decessi l’anno, due terzi dei quali si registrano nei Paesi a medio e basso reddito in Africa e Asia). Un tema di cui ci eravamo occupati anche nell’ultima edizione del dossier “InDifesa”.
Tra le ragazze più giovani (10-14 anni) la principale causa di morte sono le infezioni respiratorie (ad esempio la polmonite), seguita dalla diarrea e dalla meningite in maniera simile ai loro coetanei maschi. I tassi di mortalità aumentano in maniera significativa tra le ragazze più grandi (15-19 anni) e la causa principale sono le complicanze legate alla gravidanza e al parto (emorragia, sepsi, travaglio, conseguenze di aborti non sicuri). Mentre la seconda causa di morte tra le ragazze sono i suicidi (sia quelli intenzionali, sia i decessi a seguito di ferite auto-inferte, ndr) con un rapporto di 9,6 ogni 100.000 decessi. Si tratta di un dato molto elevato e decisamente allarmante come sottolinea Chisina Kapungu, esperta di questioni di genere e giovani per l’International Center for research on Women (ICRW): “Perché le ragazze si tolgono la vita e quali sono i fattori che le espongono a rischi maggiori?”, si chiede Kapungu in un editoriale pubblicato sulla testata online “NewsDeeply”.

Tra le cause: depressione e matrimoni precoci

Una risposta precisa a questa domanda non c’è. Ma la ricercatrice evidenzia tre elementi che devono essere tenuti in considerazione nell’analizzare il fenomeno. Il primo è dato dal fatto che i disturbi mentali solitamente emergono durante l’adolescenza (metà di queste patologie insorge entro i 14 anni, e il 70% entro i 24 anni). Inoltre, il fenomeno dei matrimoni precoci riguarda in maniera più ampia le ragazze rispetto ai loro coetanei maschi, una condizione che le espone a maggiori rischi di subire violenze da parte del partner.
Le disuguaglianze di genere che possono aumentare la vulnerabilità delle ragazze alla depressione, all’autolesionismo e al suicidio sono diverse -scrive-. Si tratta delle diseguaglianze nell’accesso alle risorse e all’educazione, del limitato potere decisionale sulla propria vita, del loro status sociale più basso rispetto a quello dei loro coetanei maschi”.Infine, alle giovani donne e alle ragazze viene chiesto con forza di conformarsi a quegli stereotipi di genere e a quelle norme di comportamento che vengono loro richieste dalla società: sposarsi, avere figli e prendersi cura della casa. Pressioni che possono andare a configgere con sogni e ambizioni personali legate allo studio, alla ricerca di un lavoro qualificato, alla realizzazione dei propri sogni.

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