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Nel mondo, una vittima di tratta su quattro è una bambina. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Unodc, il dipartimento delle Nazioni Unite per il contrasto alle droghe e al traffico di esseri umani. In base agli ultimi dati (riferiti all’anno 2014) la maggior parte delle vittime di tratta sono donne (il 51% del totale), mentre gli uomini adulti rappresentano il 21% (dato in costante crescita negli ultimi anni).  Mentre le bambine e le adolescenti di sesso femminile sono il 20% delle vittime di tratta a livello globale.
 
Complessivamente, i bambini rappresentano quasi un terzo di tutte le vittime di tratta. A livello globale i bambini rappresentano il 28% delle vittime di tratta, ma in alcune regioni, i bambini diventano la netta maggioranza delle vittime di tratta: nell’Africa sub sahariana (62%) e nella regione dei Caraibi (64%). Mentre se si somma la componente “femminile” delle vittime di tratta si arriva a un impressionante 71%.
 
“La tratta a scopo di sfruttamento sessuale e di lavoro forzato rimangono le forme più prominenti tra quelle rilevate – scrive il direttore esecutivo di Unodc, Yury Fedotov nell’introduzione del report -. Ma le vittime sono anche di essere trafficate per essere utilizzati come mendicanti, per matrimoni forzati o fittizi, produzione di materiale pedopornografico”.
 
In questi ultimo anni – inoltre – il collegamento tra gruppi armati e tratta di esseri umani è emerso con particolare evidenza. Come dimostrano i casi delle donne e delle giovani yazide trafficate dall’Isis o i migranti africani trafficati dai miliziani libici costretti a prostituirsi (nel caso delle donne), a combattere oppure usati come schiavi nei lavori in campagna o nell’edilizia.  
 
I conflitti sono una delle situazioni che espone maggiormente uomini, donne e bambini al rischio di essere trafficati. “La gravità della situazione in cui si trovano può spingerli a pendere decisioni pericolose durante il loro percorso migratorio – si legge nel rapporto -. Il rapido aumento del numero di siriani vittime di tratta a seguito dello scoppio del conflitto, ad esempio, rappresenta uno dei principali esempi di questa vulnerabilità”.
Le guerre, infatti, creano le condizioni ideali per lo sviluppo della tratta di esseri umani. Non solo perché provocano fughe di massa di intere popolazioni, i gruppi armati sono impegnati nella tratta al fine di reclutare baby soldati da arruolare nelle loro milizie. Mentre donne e ragazze sono costrette a subire matrimoni forzati o a prostituirsi. 

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