Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza di genere sono molte le voci che si levano per dire NO alla violenza sulle donne. Eppure, al di là delle tante dichiarazioni, il lavoro da fare è tanto ed occorre un vero e proprio cambio culturale per fermare questo fenomeno
Le forme di violenza sulle donne
La violenza di genere ha molte forme, alcune molto facili da individuare (come la violenza fisica), altre più subdole e nascoste (come quella psicologica).
Come spiegato in questo articolo le tre principali forme di violenza (fisica, sessuale e psicologica) colpiscono milioni di donne ogni anno e comprendono modalità molto differenti tra loro, tra cui:
- femminicidio
- stupro o rapporti sessuali senza consenso
- comportamenti vessatori (umiliazioni, stalking, molestie sessuali, mobbing, discriminazioni)
- controllo delle risorse economiche (violenza economica)
- abusi online (sexting, cyberbullismo…)
- induzione alla prostituzione (anche online)
Nei Paesi del Sud del mondo sono presenti anche altri tipi di violenza di genere che colpiscono le bambine e le ragazze come le mutilazioni genitali e i matrimoni forzati e precoci sebbene se ne siano verificati numerosi casi pure nelle nazioni più avanzate.
Nella stragrande maggioranza dei casi la violenza è attuata dal partner, dall’ex-partner o da un componente della famiglia.
Contrariamente a quanto si crede, le violenze agite da un estraneo sono una netta minoranza e in generale le vittime di violenza appartengono a tutte le fasce sociali.
Come riconoscere una violenza sulle donne
Non sempre è facile riconoscere una violenza, anzi spesso le stesse vittime non sono consapevoli di stare subendo una forma di abuso.
La cultura patriarcale è talmente pervasiva che sono giustificate molte forme di violenza, ascritte a comportamenti normali in una relazione amorosa, come la gelosia ossessiva, il controllo dei movimenti e dei cellulari, la sottomissione ai desideri del partner, per citarne solo alcune.
Se si è a conoscenza di un caso di violenza di genere è bene segnalarlo al 1522, il numero anti violenza e stalking a cui ci si può rivolgere per un aiuto o anche per un consiglio.
Esiste un gesto internazionale per chiedere aiuto nelle circostanze in cui non è possibile rivolgersi direttamente alla Polizia o ai Centri Antiviolenza.
Se vedete una ragazza o una donna che lo fa chiamate subito le Forze dell’Ordine.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1999, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ricorda quella subita il 25 novembre 1960 dalle tre sorelle Mirabal, militanti politiche, per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo in Repubblica Dominicana.
Quel giorno Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal erano andate a far visita ai loro mariti in prigione ma furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare.
Portate in un luogo nascosto furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio dentro la loro auto per simulare un incidente stradale. Oggi vengono ricordate come Las Mariposas (le farfalle).
Per celebrare questa giornata in tutto il mondo si organizzano manifestazioni ed eventi, in cui le donne rivendicano i loro diritti negati e cantano canzoni come Canción sin miedo della messicana Vivir Quintana, che è diventata un inno internazionale contro il femminicidio.
Cambiare la cultura per ostacolare la violenza sulle donne
Se alla radice del fenomeno della violenza di genere c’è il maschilismo e la disparità di potere nella relazione tra uomini e donne, è chiaro che occorre cambiare la cultura patriarcale predominante e riequilibrare i rapporti tra i due sessi.
Gli sforzi in questo senso, però, devono essere moltiplicati.
Infatti, mentre in quasi tutto il mondo esistono leggi per tutelare i diritti delle donne, non così diffusi sono i programmi scolastici di educazione al rispetto e all’affettività e sessualità responsabile.
Per esempio, in Italia questo tipo di educazione non è ancora entrata nei programmi ministeriali e, quando viene proposta, si tratta di programmi extracurricolari.
Ciò mette in rischio il cambiamento di mentalità tra le generazioni più giovani, tra le quali alcuni stereotipi di genere fanno fatica a morire.
L’impegno di Terre des Hommes
Terre des Hommes mette in atto nei suoi progetti un approccio di genere mirato a promuovere e favorire l’istruzione delle bambine e delle ragazze, che le protegge da abusi e violenze.
Nelle nostre Case del Sole – centri protetti dove i bambini possono giocare e partecipare ad attività educative e ricreative – gli operatori sono formati per individuare precocemente segnali di violenza e segnalare il caso alle autorità competenti.
Questi centri ospitano anche incontri con i genitori che trattano spesso di violenza domestica e dei diritti delle donne e delle bambine.
Con la campagna Indifesa offriamo poi soluzioni concrete per il raggiungimento della parità di genere, grazie anche alla partecipazione giovanile e all’empowerment generazionale per un cambiamento culturale che sconfigga violenza, pregiudizi e discriminazioni di genere.
Se vuoi essere parte di questo cambiamento dona ora e proteggi una bambina indifesa.