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Viviamo in una società dove spesso le etichette decidono chi siamo ancor prima che possiamo definirci da soli. Gli stereotipi di genere sono tra le prime prigioni invisibili che troppe persone, in tutto il mondo, incontrano sin da quando sono bambine e bambini.

Gli stereotipi di genere possono limitare sogni, opprimere identità e generare disuguaglianze e disturbi. Ma non siamo condannati a viverli passivamente: possiamo riconoscerli, metterli in discussione e costruire un mondo dove ciascun bambino, ciascuna bambina, possa diventare chi desidera essere, senza vincoli dettati dal genere.

In questo articolo cerchiamo di fare un viaggio di consapevolezza per capire meglio cosa sono gli stereotipi di genere, come si manifestano, quali danni producono e soprattutto cosa possiamo fare, insieme, per contrastarli con consapevolezza e cultura.

Cosa sono gli stereotipi di genere?

Gli stereotipi di genere sono modelli sociali derivanti dalle culture dominanti in un determinato momento storico che riducono la complessità dell’identità umana a ruoli predefiniti, diventando un insieme di credenze rigide e generalizzate su ciò che uomini e donne (o maschi e femmine) dovrebbero essere, fare o desiderare, in base al loro sesso biologico.
👉 Per esempio: “le bambine sono dolci e premurose”, “i maschi non devono piangere”, “le donne non sanno guidare”, “gli uomini lavorano, le donne stanno a casa”.

Queste credenze influenzano profondamente l’educazione, il mercato del lavoro, le relazioni interpersonali e le istituzioni. E non risparmiano nemmeno i bambini: già a partire dai 3 anni, molti interiorizzano regole implicite su cosa è “da maschio” e cosa è “da femmina”.

Quali sono gli stereotipi di genere più diffusi?

Solo a titolo di esempio e senza immaginare di essere esaustivi, elenchiamo alcuni comuni esempi di stereotipo di genere. Come si può notare, si tratta di atteggiamenti subdoli e spesso celati dietro un senso comune tanto più pericoloso quanto più considerato “innocuo”.
In famiglia e nell’infanzia
• Le bambine giocano con le bambole, i bambini con le macchinine.
• I maschi devono essere forti, le femmine gentili.
• La mamma cucina, il papà lavora.
A scuola
• Le bambine sono brave in lettere, i bambini in matematica.
• I maschi sono più vivaci, le femmine più disciplinate.
• Le ragazze non sono portate per le materie STEM.
Sul lavoro
• Le donne sono adatte a ruoli di cura (insegnanti, infermiere), gli uomini a ruoli di comando.
• Un uomo ambizioso è determinato, una donna ambiziosa è egoista.
• I papà che chiedono il congedo parentale “rubano” spazio al lavoro.
Nella cultura e nei media
• Eroine e principesse sono sempre belle e fragili.
• Gli uomini salvano, le donne sono quelle salvate.
• L’identità non conforme ai binarismi di genere è marginalizzata o ridicolizzata.

Quali sono le conseguenze degli stereotipi di genere?

Gli stereotipi fanno male a tutti. Non solo a chi li subisce – le bambine, le donne, la comunità LGBTQ+, nel nostro caso – ma anche a tutti i maschi che si ritrovano in ruoli nei quali non si riconoscono e che, a volte per difesa o incapacità di manifestare il proprio essere, si trincerano dietro un’accusa, un sopruso, un’offesa.
Gli stereotipi di genere:
• riducono l’autostima di chi li subisce, limitano le aspirazioni professionali, alimentano bullismo e isolamento
• creano discriminazione sul lavoro, nel riconoscimento sociale, nella leadership
• ostacolano l’espressione delle emozioni, impediscono l’accesso al lavoro di cura, rafforzano modelli di mascolinità tossica
• consolidano disuguaglianze, alimentano la violenza di genere, frenano il cambiamento sociale.

Perché è importante educare al valore della diversità sin dall’infanzia? L’educazione come strumento di emancipazione

Educare senza stereotipi significa liberare i bambini dal peso delle aspettative sociali che limitano la loro libertà di essere e crescere. L’educazione può (e deve) diventare uno strumento di emancipazione.
Secondo UNESCO l’educazione alla parità di genere è uno degli strumenti più potenti per costruire una società equa e inclusiva. Intervenire nei primi anni di vita è fondamentale: è lì che si formano convinzioni durature e solide che permettono, agli adulti di domani, di riconoscere e di smontare gli stereotipi di genere.

Strumenti efficaci per “smontare” gli stereotipi di genere

1. Imparare a riconoscerli
Il primo passo è imparare a vederli. A volte, siamo talmente immersi in una cultura imbevuta di stereotipi che neppure ci facciamo caso. Invece è importante imparare a osservare i messaggi che riceviamo ogni giorno: nelle pubblicità, nei libri, nei giochi, nei social. È importante porsi delle domande. Chi è il protagonista? Che ruoli hanno le singole persone in questi scenari e in queste rappresentazioni?
2. Cambiare anche il linguaggio
Il linguaggio crea realtà. Dire “i diritti dell’uomo” invece di “i diritti umani” non è neutro. È bene allenarsi a usare un linguaggio più inclusivo ed evitare le generalizzazioni.
3. Scegliere giochi e libri liberi da stereotipi
Esistono sempre più giochi, cartoni, libri che propongono ruoli e modelli alternativi. Regalare, leggerli con i bambini, commentarli insieme, insegna a scegliere.
4. Dare il buon esempio
Il modo in cui gli adulti si dividono i compiti, parlano delle emozioni, reagiscono ai comportamenti dei bambini, parla più forte delle parole. Mostrare empatia, cura e rispetto verso ogni persona è un atto rivoluzionario.
5. Sostenere chi lavora per il cambiamento
Organizzazioni come Terre des Hommes lottano ogni giorno per un’infanzia libera dalla violenza, dallo sfruttamento e dalla discriminazione. Sostenerle significa costruire insieme una cultura dei diritti e dell’inclusione.

Il ruolo di Terre des Hommes nella lotta contro gli stereotipi

Nel 2011 abbiamo creato la Campagna Indifesa per garantire a bambine e ragazze parità di accesso ai servizi di base come l’istruzione e le cure mediche, consentire loro di scegliere un lavoro dignitoso, di partecipare ai processi decisionali politici ed economici.

Queste azioni implicano anche un lavoro sul campo per promuovere un cambiamento sociale profondo smontando gli stereotipi di genere che ostacolano l’empowerment delle bambine e delle ragazze. Per questo organizziamo attività di sensibilizzazione diretta alle comunità ma anche azioni di capacity building dedicate a bambine e ragazze.

In Italia abbiamo creato il Network Indifesa, una rete di webradio scolastiche e giovanili con giovani ambasciatori impegnati nell’educazione peer-to-peer per promuovere una riflessione su violenza, stereotipi e discriminazioni di genere e un cambio culturale generazionale.
Abbiamo creato il format “Stand Up for Girls!”, un evento costituito da short talk a cura di speaker dal mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport per cambiare il nostro sguardo sulla questione di genere e decostruire gli stereotipi.

In Libano, con il programma SheLeads, stiamo organizzando dei training per fornire a gruppi di ragazze le competenze necessarie per essere più efficaci nella vita sociale, politica ed economica, e aiutarle ad acquisire fiducia e sicurezza in sé stesse per diventare artefici del cambiamento, smontando gli stereotipi di genere prevalenti nella società, e prendere parte ai processi decisionali a tutti i livelli nelle loro comunità.

Vuoi donare per combattere gli stereotipi di genere e sostenere l’empowerment delle bambine e le ragazze? Clicca qui

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