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La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per assicurare all’umanità un futuro prospero, sostenibile ed equo.

Questo principio stabilito nell’Obiettivo cinque dell’Agenda 2030 impegna tutti gli Stati a garantire a bambine, ragazze e donne parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, ma anche la rappresentanza nei processi decisionali politici ed economici.

Perseguire questo obiettivo è importante pure per i benefici che il loro contributo darà a tutta l’umanità. Uno studio di Moody’s Analytics ha calcolato che colmare il divario di genere nella partecipazione delle ragazze e le donne nel mondo del lavoro porterebbe a un rialzo dell’economia globale pari a 7.000 miliardi di dollari l’anno.

Ma gli avanzamenti lungo questa strada sono troppo lenti. Il Global Gender Gap Report 2023 mostra solo un +0,3% di miglioramento a livello globale rispetto all’edizione dell’anno precedente, il che non sposta la data stimata del raggiungimento della parità di genere, che si situa ancora in un futuro quasi fantascientifico: il 2154.

Cos’è l’empowerment femminile: definizione

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige) definisce l’empowerment femminile “il processo attraverso cui le ragazze e le donne ottengono il controllo sulla propria vita e acquisiscono la capacità di fare scelte strategiche”. Un processo che si articola in cinque componenti:

  1. l’autostima delle donne;
  2. il diritto di fare e determinare scelte;
  3. il diritto di avere accesso a opportunità e risorse;
  4. il diritto di avere potere di controllo sulla propria vita, sia in ambito familiare che al di fuori di esso;
  5. la capacità di influenzare la direzione del cambiamento sociale per creare un ordine sociale ed economico più giusto a livello nazionale e internazionale.

I principi del women empowerment

Per promuovere l’empowerment delle ragazze e delle donne è necessario lavorare in diversi ambiti e a diversi livelli. L’obiettivo finale, infatti, è promuovere la parità di genere a 360 gradi, rafforzando il ruolo delle donne in tutti gli ambiti della società: dal lavoro alla politica, dalla vita sociale a quella relazionale e familiare, dall’istruzione allo sport. I governi, le Ong e le agenzie delle Nazioni Unite impegnate nella promozione dell’empowerment femminile hanno individuato alcuni principi fondamentali:

  • Parità di trattamento e rispetto. Garantire che le donne abbiano gli stessi diritti e siano trattate con lo stesso rispetto degli uomini, sia nella sfera pubblica sia in quella privata. In quest’ottica è fondamentale lavorare per rimuovere e modificare quelle leggi che limitano i diritti delle donne riducendole, di fatto, a cittadine di serie B. In molti Paesi, ad esempio, le donne non possono svolgere determinate professioni o non possono firmare contratti, oppure possono farlo solo se autorizzate dal marito o dal padre. Ancora ci sono Stati che non hanno vietato pratiche violente e dannose per la salute femminile come le mutilazioni genitali.
  • Accesso all’istruzione. Assicurare che le bambine e le ragazze possano studiare (dalla scuola primaria all’accesso all’istruzione superiore) e possano ricevere un’istruzione di qualità per acquisire le competenze necessarie per partecipare pienamente alla società e al mercato del lavoro. Purtroppo però, come raccontiamo nel Dossier InDifesa, le bambine e le ragazze devono affrontare maggiori ostacoli rispetto ai loro coetanei, in particolare per accedere ai livelli d’istruzione superiore. Una situazione che penalizza soprattutto le bambine e le ragazze appartenenti alle classi sociali più povere: le famiglie con pochi mezzi, infatti, preferiscono far studiare i propri figli maschi, destinando le figlie femmine al matrimonio o relegandole al lavoro (domestico e non) per sostenere la famiglia.
  • Partecipazione economica: Promuovere l’accesso delle donne al mercato del lavoro, sostenendo l’uguaglianza salariale e le opportunità di carriera sfondando il cosiddetto “soffitto di cristallo”.
  • Salute e benessere. Garantire che le donne abbiano accesso a cure sanitarie adeguate e servizi di salute riproduttiva. La decisione se e quando diventare madre, quanti figli avere, avere accesso alla contraccezione in modo tale da poter pianificare la propria vita familiare sono tasselli fondamentali per garantire il benessere e la salute delle giovani donne.
  • Partecipazione politica e leadership. Sostenere la partecipazione delle donne alla vita politica e decisionale a tutti i livelli, inclusi i ruoli di leadership nelle istituzioni e nelle organizzazioni.
  • Eliminazione della violenza di genere. Combattere tutte le forme di violenza contro le donne, inclusa la violenza domestica, la tratta di esseri umani e le pratiche tradizionali dannose, attraverso leggi adeguate, politiche di prevenzione e supporto alle vittime.

Immagine di pubblico dominio – Wikimedia commons

Idee per agevolare l’empowerment femminile

Migliorare l’empowerment femminile è fondamentale per costruire società più giuste ed eque. Per farlo però sono necessari interventi radicali, coraggiosi e prolungati nel tempo per scardinare alle fondamenta le discriminazioni e i pregiudizi che ancora impediscono alle bambine e alle ragazze di sviluppare il loro vero potenziale. Ecco cinque ambiti in cui è importante agire al più presto

  1. Istruzione. Garantire a tutte le bambine e alle ragazze accesso a istruzione di qualità, in particolare incentivando la loro iscrizione ai corsi di laurea STEM, le discipline dell’ambito scientifico-ingegneristico dove la presenza femminile è storicamente sotto-rappresentata. Questi percorsi di istruzione, infatti, offrono la possibilità di accedere a professioni meglio retribuite.
  2. Opportunità economiche. Superare il gender pay gap e fare in modo che, a parità di impegno lavorativo, le donne ricevano lo stesso stipendio dei loro colleghi maschi. Contrastare le forme di part-time involontario che lasciano spesso le donne in condizioni di indigenza. Sostenere le imprenditrici attraverso l’accesso al credito, alla formazione aziendale e alle reti.
  3. Salute e benessere. Garantire a tutte le donne l’accesso a cure mediche adeguate, compresi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva, l’accesso alla contraccezione, l’accompagnamento durante la gravidanza e il parto. Altrettanto importanti i servizi di cura per i figli (che devono essere accessibili anche dal punto di vista economico), i permessi parentali e tutti quegli strumenti che rendono possibile il bilanciamento tra l’attività lavorativa e il lavoro di cura domestico.
  4. Sicurezza. Rafforzare le leggi e fornire strumenti per combattere la violenza di genere, compresa la violenza domestica, le molestie sessuali e la tratta di esseri umani. In una società in cui alle donne non viene garantita la tutela del diritto fondamentali alla sicurezza non si potrà mai realizzare a pieno lo sviluppo del loro potenziale
  5. Cambiamenti normativi e sociali. Tutto quello che abbiamo visto finora necessita di interventi normativi adeguati per superare leggi arretrate, superare la discriminazione istituzionale ai danni delle donne e per mettere in atto processi di discriminazione positiva (ad esempio le quote di genere). Altrettanto importanti sono iniziative di sensibilizzazione che promuovano cambiamenti sociali per contrastare gli stereotipi di genere, già tra i bambini e gli adolescenti.

© iwaria inc, unsplash

Perché è necessario?

Lavorare per migliorare l’empowerment delle ragazze e delle donne produce effetti positivi non solo per la singola donna o la singola comunità femminile che beneficerà di quegli interventi. Significa soprattutto innescare un processo di cambiamento collettivo di cui trae beneficio la società nel suo complesso.

Prendiamo, ad esempio, uno dei tasselli fondamentali per innescare l’empowerment femminile: l’accesso a un’istruzione di qualità.

Una ragazza che completa il proprio percorso di studi superiore, ad esempio, ha maggiori possibilità di sfuggire a un matrimonio precoce. Probabilmente diventerà anche madre in età più avanzata, riducendo così i rischi legati alla gravidanza e al parto. Una madre più istruita ha maggiori strumenti per crescere figli più sani; inoltre, le donne emancipate tendono maggiormente a investire nell’istruzione dei propri figli (a prescindere dal sesso).

Una ragazza più istruita ha maggiori opportunità di trovare un lavoro meglio retribuito o gli strumenti per avviare una piccola attività imprenditoriale a differenza di quanto avviene, invece, per quante non hanno avuto la possibilità di studiare. Contribuendo così alla crescita economica della propria comunità e della propria società, contribuendo così a spezzare la spirale della povertà, in modo particolare nei Paesi in via di sviluppo.

Infine, l’empowerment femminile è un elemento chiave per il rispetto dei diritti umani e la promozione della giustizia sociale: garantire che le donne abbiano pari diritti e opportunità è fondamentale per una società giusta e inclusiva, per contrastare la violenza di genere e le discriminazioni.

Quali sono i simboli dell’empowerment femminile

Nel corso degli anni sono stati utilizzati diversi simboli per racchiudere in una sola immagine o in un solo gesto le lotte femministe e per l’empowerment delle donne o delle ragazze. Una delle immagini più famose in questo senso è Rosie the Riveter: la donna con lo sguardo duro (e un foulard a pois annodato in fronte) che si rimbocca la manica di una camicia di jeans sotto lo slogan “We can do it!”. Un’icona culturale degli Stati Uniti degli anni Quaranta, che simboleggia le donne impegnate nello sforzo bellico nelle fabbriche, quando presero il posto dei loro mariti, fratelli e padri impegnati al fronte durante la Seconda guerra mondiale. Negli anni successivi, Rosie the Riveter è diventata uno dei simboli del femminismo e del potere economico delle donne.

Altri simboli molto diffusi sono quello di Venere (♀)  spesso accompagnato a un pugno chiuso, spesso associato ai movimenti femministi degli anni Sessanta e Settanta, e il nastrino viola, colore che viene associato storicamente al movimento per i diritti delle donne e al femminismo.

 L’impegno di Terre des Hommes

Con la Campagna Indifesa, avviata nel 2012, abbiamo moltiplicato il nostro impegno per la protezione delle bambine e le ragazze da abusi, violenze e discriminazione e il loro empowerment.
In ambito scolastico abbiamo promosso nei Paesi in cui operiamo programmi per un’istruzione di qualità e inclusiva con formazione degli insegnanti, ristrutturazione di locali e servizi igienici pensati sulle esigenze delle bambine e delle ragazze.
In Italia abbiamo creato il Network Indifesa, una rete di web radio scolastiche e giovanili con giovani ambasciatori impegnati nell’educazione peer-to-peer per promuovere una riflessione su violenza, stereotipi e discriminazioni di genere e un cambio culturale generazionale.
In Libano, con il programma SheLeads, stiamo organizzando dei training per fornire a gruppi di ragazze le competenze necessarie per essere più efficaci nella vita sociale, politica ed economica, e aiutarle ad acquisire fiducia e sicurezza in sé stesse per diventare artefici del cambiamento e prendere parte ai processi decisionali a tutti i livelli nelle loro comunità.
In alcuni Paesi, come la Colombia, stiamo portando avanti programmi di formazione tecnica e di leadership a donne appartenenti a categorie vulnerabili come le migranti, offrendo anche materiali e piccoli contributi per avviare un’attività imprenditoriale.

Vuoi sostenere le nostre attività per l’empowerment femminile? Dona ora o sostieni a distanza una bambina vulnerabile assicurandole istruzione, cure mediche e cibo.

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