Proprio quando sono più vulnerabili e indifesi, conflitti, povertà e catastrofi naturali negano loro il godimento dei diritti più elementari: al cibo, alla protezione, allo studio, ecc.
Cosa s’intende per infanzia negata
Negare l’infanzia a un bambino vuol dire farlo vivere senza soddisfare le sue esigenze primarie, che sono:
- Il calore emotivo (quello della madre e della famiglia principalmente)
- Il nutrimento
- Il riposo
- La protezione (vivere in una situazione sicura, al riparo dai pericoli)
- Il gioco
A queste possiamo aggiungere tutti i diritti contemplati nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e Adolescenza delle Nazioni Unite.
Quali sono Paesi più a rischio
Certamente i Paesi dove ai bambini è negata l’infanzia sono quelli in cui si trovano conflitti più o meno conclamati.
La precarietà nella quale vive la popolazione civile in queste situazioni non permette ai bambini di crescere in modo sano sia dal punto di vista fisico che psicologico.
L’anno appena trascorso ha segnato il record dei conflitti nel mondo dalla Seconda Guerra Mondiale, che hanno toccato 1 bambino su 6 a livello globale, in tutto oltre 473 milioni, in 92 Paesi.
Tra questi possiamo sicuramente citare la guerra a Gaza e Cisgiordania e quella in Ucraina, ma anche l’intensificazione dei conflitti in Sudan, Haiti e Myanmar che hanno causato molte difficoltà ai bambini che vi abitano.
Le cause principali per la deprivazione dei diritti dei bambini
Oltre alla guerra, anche la povertà e le catastrofi naturali come terremoti, cicloni, inondazioni e siccità possono privare i bambini delle loro necessità più basilari e costringerli ad attività inadatte per la loro età o illegali, come fare lavori pesanti, prostituirsi o andare in sposa precocemente per poter sopravvivere.
I cambiamenti climatici stanno riducendo le risorse di molte nazioni già storicamente impoverite da colonizzazioni e rivolgimenti politici, specialmente nel Sud globale.
Tuttavia anche nei Paesi più ricchi esistono fasce di popolazione marginalizzate dove i bambini vivono in condizioni di povertà estrema.
Per esempio in Italia, secondo l’Istat nel 2023 erano 1,3 milioni i bambini e ragazzi in povertà assoluta (13,8% del totale).
L’infanzia negata di questi minori si concretizza in una deprivazione di opportunità di miglioramento della propria condizione, per esempio attraverso gli studi, e nel rischio di cadere nelle reti della criminalità organizzata, specialmente in alcuni territori.
Quali sono le convenzioni a tutela dell’Infanzia e quali sono i principi enucleati
La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e Adolescenza approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 è il trattato di riferimento per quel che riguarda la tutela dei bambini e degli adolescenti e tutti gli Stati che l’hanno ratificata sono tenuti a garantire i diritti in essa elencati.
Come abbiamo spiegato in queste pagine, a fondamento dei diritti dei bambini ci sono 4 principi fondamentali:
– Non discriminazione;
– Superiore interesse del minore;
– Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo;
– Ascolto delle opinioni dei bambini sulle questioni che li riguardano.
Per completare la tutela dei bambini l’ONU ha approvato tra il 2000 e il 2011 tre Protocolli Opzionali:
- il Protocollo Opzionale sulla vendita di minori, la prostituzione minorile e la pedopornografia;
- il Protocollo Opzionale sul coinvolgimento delle persone di età minore nei conflitti armati
- il Protocollo Opzionale sulle procedure di denuncia delle violazioni dei diritti dei bambini al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di Ginevra.
L’Italia ha ratificato tutti e tre i protocolli tra il 2002 e il 2015.
L’infanzia negata: possibili soluzioni
Risoluzione dei conflitti, lotta alle disuguaglianze sociali, rafforzamento delle misure per il contrasto e la mitigazione dei cambiamenti climatici, aiuti per lo sviluppo dei Paesi più poveri.
Questi sono i punti imprescindibili per migliorare le condizioni di vita dei milioni di bambini a cui l’infanzia è negata.
L’impegno di Terre des Hommes a tutela dell’infanzia
Terre des Hommes è impegnata da oltre 60 anni nella tutela dei diritti dei bambini nel mondo e in Italia.
È attiva con centinaia di progetti per assicurare protezione, istruzione e salute ai minori delle fasce più vulnerabili, anche in Paesi in conflitto come Palestina, Ucraina e Siria.
Nei contesti d’emergenza i nostri interventi mirano a soddisfare le esigenze più immediate (salute, cibo, acqua, riparo, protezione da abusi) senza dimenticarsi dell’aspetto educativo.
Nei Paesi meno sviluppati puntiamo all’empowerment delle comunità, la generazione di reddito delle famiglie e al rafforzamento del settore scolastico, oltre a interventi mirati a seconda del contesto.
Uno degli strumenti più efficaci per restituire l’infanzia a un bambino è il sostegno a distanza: con un piccolo contributo mensile si può aiutarlo a crescere sano e farlo andare a scuola, dando un supporto anche alla sua famiglia e comunità. Attivati anche tu