Violenza domestica, la ferita che segna i bambini - Terre des Hommes Italia

Violenza domestica, la ferita che segna i bambini

La violenza in casa distrugge infanzia e diritti. Scopri come riconoscere, prevenire e proteggere bambini e bambine esposti a questo orrore silenzioso.

La violenza domestica non lascia soltanto lividi sulla pelle: lascia cicatrici invisibili che si radicano nell’anima dei bambini e delle bambine che la subiscono o la assistono. Per molti di loro, la casa – che dovrebbe essere il luogo più sicuro – diventa invece un teatro di paura, silenzio e solitudine.

Questo fenomeno, troppo spesso nascosto, è una vera e propria emergenza sociale e sanitaria che mina i diritti fondamentali dei più piccoli: il diritto a crescere in sicurezza, alla salute, all’educazione e a una vita libera da ogni forma di violenza.

Tutti noi, come cittadini consapevoli, abbiamo il dovere di riconoscere i segnali e costruire una rete di protezione forte e inclusiva. Non si può far finta di non vedere.

Definizione e forme della violenza domestica

Quando si parla di violenza domestica, non si intende soltanto l’aggressione fisica, ecco perché – a volte- è un fenomeno complesso da riconoscere.

Secondo la World Health Organization sono oltre 1 miliardo i bambini e i ragazzi nel mondo che subiscono violenza domestica, un numero enorme che non si può più ignorare. Anche in Italia il fenomeno assume dimensioni intollerabili: secondo i dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale per la Campagna Indifesa di Terre des Hommes i maltrattamenti in famiglia sui minori nel 2024 sono stati 2.975, con un aumento del 5% sull’anno precedente.

La definizione di violenza domestica è stata introdotta dalla legge del 15 ottobre 2013 che recita testualmente: Per violenza domestica si intende uno o più atti, gravi ovvero non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra persone legate, attualmente o in passato, da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima.

Le forme che la violenza domestica può assumere sono, quindi, diverse. Ecco le più frequenti:

  • Violenza fisica: percosse, strattonamenti, spintoni, fino ad arrivare a veri e propri maltrattamenti.
  • Violenza psicologica: umiliazioni, minacce, insulti, manipolazioni emotive che minano l’autostima e la sicurezza del bambino.
  • Violenza economica: negare ai minori o al genitore che li accudisce i mezzi necessari per vivere in modo dignitoso.
  • Violenza sessuale: abusi di carattere sessuale.
  • Violenza assistita: quando i bambini assistono a litigi violenti, urla o maltrattamenti tra adulti in famiglia, interiorizzando paura e insicurezza.

Spesso si tende a pensare che un bambino non venga influenzato se non è lui la vittima diretta delle aggressioni. Ma la ricerca scientifica dimostra il contrario: anche i bambini che sono solo testimoni di violenza, subiscono conseguenze psicologiche simili a chi la violenza la vive sulla propria pelle. Basti pensare ai traumi subiti dagli orfani di femminicidio.

L’impatto devastante sui bambini

Le ferite invisibili

La violenza domestica compromette la crescita emotiva e cognitiva. Disturbi come ansia, depressione, problemi di autostima e difficoltà a fidarsi degli altri sono solo alcune tra le conseguenze più frequenti. Molti bambini sviluppano sintomi da stress post-traumatico, rivivendo gli episodi di violenza anche a distanza di anni e subendo contraccolpi difficili da sradicare e che possono compromettere la serenità e il benessere personale vita natural durante.

Difficoltà scolastiche e sociali

Chi cresce in un contesto di violenza spesso fatica a concentrarsi, a studiare e a costruire relazioni sane con i coetanei. L’ambiente familiare, che dovrebbe essere un rifugio, diventa invece una fonte di paura che si riflette in isolamento, aggressività o regressione comportamentale.

Effetti a lungo termine

Secondo molte indagini, i minori esposti alla violenza hanno un rischio maggiore di sviluppare dipendenze da sostanze, disturbi d’ansia e di depressione anche in età adulta. Inoltre, senza un intervento precoce, esiste la possibilità che riproducano modelli di comportamento violento nelle loro relazioni future, perpetrando la generazione di un malessere personale e sociale.

Il ciclo della violenza domestica e il silenzio delle vittime

La violenza domestica segue spesso un ciclo ricorrente:

  1. Tensione: L’ambiente familiare si carica di tensione, con litigi, minacce e un clima di paura costante.
  2. Esplosione: L’atto violento si manifesta, che sia fisico, psicologico o sessuale.
  3. Luna di miele: Dopo l’episodio, l’autore della violenza spesso mostra pentimento, chiede perdono e promette di cambiare generando una speranza che però non viene mai soddisfatta.

Nella maggior parte dei casi questo ciclo si ripete, diventando sempre più intenso. I bambini, che osservano e vivono questa realtà, finiscono per considerarla “normale”. Molti, soprattutto i più piccoli, non trovano le parole per esprimere ciò che provano e restano imprigionati in un silenzio doloroso, convinti che nessuno li crederebbe o temendo di peggiorare la situazione, se parlassero con qualcuno.

Rompere questo silenzio è il primo passo per interrompere la catena della violenza.

Come intervenire: leggi, servizi e buone pratiche

Le leggi e gli strumenti di contrasto alla violenza domestica in Italia

In Italia esistono strumenti normativi importanti contro la violenza domestica:

  • L’Italia nel 2013 ha ratificato la Convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale che obbliga gli Stati a prevenire e contrastare la violenza di genere e domestica.
  • Con la legge 119/2013.
  • Nel 2019 è stata approvata la Legge sul “Codice Rosso”

I servizi sul territorio

Centri antiviolenza, case rifugio e sportelli di ascolto sono punti di riferimento fondamentali per chi cerca aiuto. Qui donne e bambini possono trovare protezione, supporto psicologico e legale, oltre a percorsi di reinserimento sociale.

Il ruolo delle scuole, dei pediatri e della comunità

Le scuole possono diventare luoghi di ascolto e prevenzione, formando insegnanti e operatori a riconoscere i segnali di disagio espressi dai bambini.

Una figura particolarmente importante è il pediatra, che se adeguatamente formato è in grado di individuare precocemente i segnali di maltrattamento e del clima di violenza familiare. Anche i vicini, gli amici, i parenti hanno un ruolo cruciale: segnalare un sospetto di maltrattamento può salvare una vita.

Il ruolo delle associazioni e della rete sociale

La lotta alla violenza domestica non è una battaglia che si vince da soli. È necessaria una rete di solidarietà che unisca istituzioni, servizi sociali, scuole, comunità locali e associazioni.

Terre des Hommes è in prima linea per proteggere i bambini da ogni forma di abuso, promuovere i diritti umani e garantire salute, educazione e dignità a ogni bambina e bambino, senza discriminazioni religiose, etniche, politiche o di genere.

In particolare, Terre des Hommes porta avanti progetti di prevenzione della violenza domestica, sensibilizzazione e supporto psicologico  per bambini e genitori in tutti i paesi dove opera.

In Italia, con il programma TIMMI ha elaborato una strategia multilivello che include diversi servizi e azioni per intercettare e diagnosticare precocemente il maltrattamento all’infanzia, offrire le migliori cure necessarie ai bambini e alle bambine che ne sono vittime e assicurare loro protezione in un luogo sicuro.

Cosa possiamo fare insieme

La violenza domestica non è un fatto privato: è una violazione dei diritti umani che riguarda tutti. Come cittadine e cittadini si può:

  • Riconoscere i segnali: cambiamenti improvvisi di umore, regressioni, silenzi prolungati o paure inspiegabili nei bambini non devono essere sottovalutati.
  • Sostenere le vittime: offrendo ascolto, empatia e accompagnamento verso i servizi dedicati.
  • Diffondere consapevolezza: parlare di violenza domestica rompe il muro del silenzio e incoraggia chi ne è vittima a chiedere aiuto.
  • Sostenere associazioni come Terre des Hommes che operano quotidianamente per proteggere i bambini e hanno bisogno del sostegno per continuare a garantire i loro diritti. Una donazione può fare la differenza e sostenere i progetti contro la violenza sia in Italia che nel mondo.

Contrastare la violenza domestica si può e si deve

La violenza domestica è una ferita che segna nel profondo i bambini e le bambine. Non possiamo permettere che crescano nel terrore, privati della possibilità di sentirsi al sicuro, amati e rispettati. Ognuno di noi ha un ruolo: come genitore, insegnante, vicino e cittadino consapevole.

Come ricorda la missione di Terre des Hommes:

Proteggiamo i bambini da ogni forma di violenza e abuso, garantiamo il diritto all’istruzione e offriamo sostegno nelle situazioni di conflitto e di emergenza”.

È questo che bisogna impegnarsi a fare quotidianamente. In più, condividere informazioni, sensibilizzare chi ci circonda e sostenere chi lavora ogni giorno sul campo è un atto di giustizia e umanità. Solo così potremo costruire una società più giusta, basata su uguaglianza, tolleranza e rispetto dei diritti di ogni bambino.

Aiutare a proteggere i bambini dalla violenza è fondamentale.

Altre fonti: https://ispcan.org/ispcan-resources/library/global-report-library/
https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/violence-against-children
https://www.istat.it/it/files/2017/11/ISTANBUL-Convenzione-Consiglio-Europa.pdf
https://www.poliziadistato.it/statics/31/violenza-domestica.pdf
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/07/25/19G00076/sg
https://terredeshommes.it/cosa-facciamo/protezione-dellinfanzia/
https://terredeshommes.it/dona-subito/

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