Con il successo mondiale della serie inglese “Adolescence” è finito sotto i riflettori il fenomeno degli Incel, gruppi di uomini e ragazzi che abbracciano una subcultura di tipo maschilista presente nel web (ma non solo) e che può arrivare ad assumere le caratteristiche tipiche di un’ideologia estremista.
Incel: cos’è e definizione di un fenomeno
Nell’ultimo Dossier indifesa la giornalista Donata Columbro ci aiuta a definire il fenomeno degli Incel, termine nato come contrazione di involuntary celibate, ovvero uomini e ragazzi celibi involontari, che “si dichiarano vittime di una società che negherebbe loro, a causa dell’emancipazione femminile, l’accesso a ciò che ritengono un diritto: una relazione sessuale o sentimentale”. Questa narrazione vittimistica si intreccia spesso a discorsi di odio, deumanizzazione e incitamento alla violenza.
Per capire chi sono gli Incel e qual è la portata del fenomeno, Columbro segnala un’indagine avviata in collaborazione tra Stati Uniti e Regno Unito, tramite un questionario online che ha coinvolto 561 uomini che si definivano “incel”.
Tra le persone intervistate l’età media era 29 anni, l’etnia in maggioranza bianca (92%). Quasi tutti etero (92,7%), senza figli, molti vivono ancora con i genitori (49%). I disoccupati sono il 17,8%, il resto sono studenti (27,1%) e impiegati (55,1%).
Spesso soffrono di depressione e ansia gravi, 1 su 5 pensa al suicidio ogni giorno.
Nel valutare la propria posizione socioeconomica il 41% si colloca nella classe media, il 27% nella classe medio-bassa, 15% nella classe bassa, 15% nella classe medio-alta o alta.
Da uno studio(1) condotto nei gruppi online italiani di Incel e Red Pill sappiamo che il loro linguaggio ruota attorno alla “legge LSM” (Look, Status, Money), un sistema dove uomini e donne vengono classificati e valutati come se fossero oggetti, con voti da 0 a 10 basandosi su attributi estetici, status economico e prestigio.
Dalla solitudine all’odio, da una frustrazione alla violenza
Recenti studi hanno identificato l’isolamento sociale come un aspetto chiave del fenomeno, il che potrebbe spiegare perché gli Incel – specie se adolescenti o giovani adulti – reagiscano così negativamente al rifiuto sentimentale, non avendo un adeguato sostegno da amici, conoscenti e parenti.
La solitudine degli incel, secondo gli studi, è associata a vari problemi di salute mentale e relazionale, finendo per spingerli verso meccanismi di coping (ovvero quell’insieme di strategie cognitive e comportamentali a cui le persone ricorrono per affrontare, gestire e risolvere situazioni stressanti) spesso problematici, come i discorsi d’odio e la violenza.
I giovani e il rischio dell’ideologia Incel
È quindi chiaro che sono proprio gli adolescenti e i giovani più vulnerabili ad essere più a rischio di cadere nella trappola dell’ideologia Incel e a pagare per le sue conseguenze.
Un elemento centrale della radicalizzazione Incel è la convinzione di appartenere a un’élite che ha capito la realtà, che metaforicamente ha “preso la pillola rossa” (una citazione dal film Matrix) e si è svegliata dal presunto lavaggio del cervello praticato dalla nostra società. Così avrebbe preso atto della misandria vigente a causa dal femminismo, che non vorrebbe tanto l’uguaglianza delle donne quanto, piuttosto, sottomettere gli uomini.
Questa auto-percezione genera ostilità non solo verso “il donna”, un essere che appare mostruoso e pericoloso, ma anche verso gli altri maschi che non hanno capito in che mondo stanno vivendo.
Il Centre for Research and Evidence on Security Threats (CREST), un ente di ricerca britannico specializzato nello studio delle minacce alla sicurezza come radicalizzazione, estremismo e terrorismo, ha dedicato un rapporto a questo fenomeno da cui emerge una conclusione decisamente preoccupante: “L’ideologia Incel possiede tutte le caratteristiche tipiche di un’ideologia estremista”, tra cui la visione totalizzante e la cultura del nemico, identificato nelle donne e nella società che sminuisce i ragazzi e gli uomini.
I danni e le manifestazioni violente legate al mondo Incel possono avere come conseguenza atti autolesionistici, violenze a livello interpersonale (come il cyberstalking) e persino atti di violenza di massa.
I casi più noti di violenza incel
Uno dei casi più noti di atti di violenza ad opera di un Incel è la strage di Isla Vista, California, avvenuta nel 2014.
Dopo essersi messo al volante della sua BMW il ventiduenne Elliot Rodger ha cominciato a girare le strade della cittadina sparando e cercando di travolgere più persone possibili.
In totale saranno 6 le persone morte e 14 i feriti.
Elliot poi si è schiantato contro una macchina parcheggiata e si è tolto la vita con un colpo di pistola alla tempia.
Poco prima della strage aveva caricato un video su YouTube in cui diceva: “Per gli ultimi otto anni della mia vita, sin dalla pubertà, sono stato costretto a patire una vita fatta di solitudine, rifiuto e desideri insoddisfatti”.
Il suo manifesto My Twisted World (Il mio modo contorto) afferma “Io non faccio parte della razza umana. L’umanità mi ha rifiutato. Le femmine della specie umana non hanno mai voluto accoppiarsi con me, quindi come potrei considerarmi parte dell’umanità? L’umanità non mi ha mai accettato tra loro, e ora so perché. Sono più che umano. Sono superiore a tutti loro. (…) L’umanità è una specie disgustosa, depravata e malvagia. Il mio scopo è punirli tutti. Purificherò il mondo da tutto ciò che è sbagliato“.
Da allora altre stragi sono state accostate all’ideologia Incel, specie negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Nel nostro Paese il caso più noto è quello dell’omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta, avvenuto nel 2020 a Lecce per mano del coinquilino del ragazzo, Antonio De Marco, 21 anni. Nella sua confessione ha spiegato che era stato spinto dal suo profondo risentimento nei confronti della felicità della coppia e dal desiderio frustrato di avere una ragazza.
Un caso simile sembra essere quello dell’assassinio di Chiara Spatola e del fidanzato Simone Sorrentino, morti il 24 aprile 2025 per mano del vicino di casa Andrea Longo, che voleva avere una relazione con la ragazza e non accettava il suo rifiuto.
Educare al rispetto e alla parità: la chiave per prevenire il fenomeno incel
La mancanza di un’adeguata educazione sessuo-affettiva è sicuramente una delle ragioni per le quali gli Incel elaborano così difficilmente il rifiuto, trovando poi nel web risposte tossiche al loro legittimo desiderio di essere amati.
Come abbiamo spiegato in questo articolo sull’educazione sessuale, questa è importante per sviluppare il rispetto per gli altri, imparando il valore del consenso, dei confini personali e dell’empatia nelle relazioni.
Non solo, l’educazione sessuo-affettiva serve a ridurre tabù e vergogna: parlare apertamente di sessualità fin da piccoli aiuta a costruire un rapporto sano e positivo con il proprio corpo e le emozioni, favorendo l’accettazione del proprio aspetto ed evitare frustrazioni.
L’educazione sessuale svolge un ruolo cruciale anche nella prevenzione di abusi e violenze ai danni di bambini, bambine e adolescenti perché fornisce loro strumenti concreti per riconoscere, dominare e segnalare situazioni inappropriate.
Cosa possiamo fare insieme
Da sempre Terre des Hommes è impegnata nella prevenzione degli abusi sui minori, anche tra pari, sia online che offline.
- In Italia abbiamo creato il Network Indifesa, una rete di webradio scolastiche e giovanili con giovani ambasciatori impegnati nell’educazione peer-to-peer per promuovere una riflessione su violenza, stereotipi e discriminazioni di genere e un cambio culturale generazionale.
Attraverso il coinvolgimento attivo dei ragazzi e delle ragazze in tutte le fasi del progetto, il Network stimola gli studenti degli istituti secondari a realizzare programmi radio mirati alla conoscenza e alla riflessione su violenza e stereotipi di genere, bullismo e cyberbullismo. - A Catania da qualche anno portiamo avanti un programma di educazione sessuoaffettiva nel quartiere Librino per la prevenzione degli abusi sessuali e delle gravidanze precoci e stiamo organizzando incontri per adolescenti anche in altre città d’Italia.
- Con il progetto Restars abbiamo creato una rete di supporto territoriale per adolescenti in ritiro sociale (gli hikikomori), facili prede di ideologie come quella Incel.
È possibile contribuire a queste attività con una donazione.
(1) Dordoni, Annalisa, and Sveva Magaraggia. “Modelli di mascolinità nei gruppi online Incel e Red Pill: Narrazione vittimistica di sé, deumanizzazione e violenza contro le donne.” AG About Gender-International Journal of Gender Studies 10.19 (2021).










