I diritti umani e le fondamenta della società moderna - Terre des Hommes Italia

I diritti umani e le fondamenta della società moderna

Difficile associare un volto unico a un concetto ampio e sfaccettato come quello dei diritti umani. Eppure, basta tornare al 10 dicembre 1948, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Una fotografia di quei giorni ritrae una donna anziana, un filo di perle al collo, mentre tiene tra le mani l’enorme documento appena nato: “The Universal Declaration of Human Rights. Quella donna è Eleanor Roosevelt, una delle personalità morali e politiche più influenti del Novecento. Da First Lady aveva trasformato un ruolo simbolico in un impegno concreto contro la povertà, le discriminazioni e le disuguaglianze. Nel 1946 fu chiamata all’ONU e divenne presidente della Commissione incaricata di scrivere un testo che definisse i diritti fondamentali dopo gli orrori dell’ultima guerra mondiale. Fu lei a guidare un lavoro complesso, a mediare tra culture e ideologie opposte, a tenere insieme un dialogo che altrimenti sarebbe naufragato. Per questo Eleanor Roosevelt è ricordata come la “madre” della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: il simbolo di un principio semplice e rivoluzionario, secondo cui la dignità di ogni essere umano deve essere riconosciuta e protetta, sempre e ovunque.

Introduzione ai Diritti Umani: le fondamenta della società moderna

I diritti umani non sono un elenco astratto di principi, ma il fondamento stesso della società contemporanea. Garantire a ogni persona sicurezza, libertà e possibilità di partecipare alla vita della propria comunità significa creare le condizioni minime per una convivenza giusta. Senza queste tutele, le persone più fragili sarebbero le prime a essere escluse, esposte alla violenza, alla discriminazione o al silenzio. I diritti umani servono esattamente a questo: limitare l’abuso di potere, proteggere chi non ha voce e ricordarci che ogni vita ha lo stesso valore. Difenderli significa difendere persone reali — bambini, donne, giovani, famiglie — che cercano semplicemente un futuro più sicuro e dignitoso.

L’evoluzione dei diritti umani nel corso della storia

Raccontare l’evoluzione dei diritti umani richiederebbe un viaggio lungo secoli, ma possiamo indicare una data simbolica per l’inizio dell’età moderna: il 1789. In Francia, durante la Rivoluzione, venne approvata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, che superava i privilegi dell’Ancien Régime e introduceva principi destinati a cambiare il mondo: libertà individuale, uguaglianza davanti alla legge, sovranità popolare. A questa tappa fondamentale se ne aggiungono altre:

  • 1864 – Prima Convenzione di Ginevra Nasce il diritto internazionale umanitario moderno. Vengono stabilite norme per la protezione dei feriti e del personale sanitario nei conflitti armati. Si avvia l’esperienza del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
  • 1948 – Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Il documento fondativo dei diritti contemporanei. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”, recita il primo articolo.
  • 1950 – Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) Con l’istituzione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per la prima volta un tribunale sovranazionale può condannare gli Stati per violazioni individuali.
  • 1979 – Convenzione per l’eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW) Primo strumento globale per la tutela del diritto all’uguaglianza di genere.
  • 1989 – Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (CRC) Riconosce bambini e adolescenti come titolari di diritti, non solo come soggetti da proteggere.
  • 2006 – Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) Introduce una visione basata su diritti, inclusione e partecipazione, superando un approccio assistenzialista alla disabilità.

Diritti umani: universali o culturalmente relativi?

I diritti umani sono gli stessi per tutti, ovunque? Il dibattito ruota attorno a due idee.

  1. L’universalismo, sancito dalla Dichiarazione del 1948, sostiene che esistono diritti fondamentali — vita, libertà, uguaglianza — che appartengono a ogni persona indipendentemente dal contesto culturale.
  2. Il relativismo culturale, invece, ricorda che valori e norme nascono dentro società diverse e che non sempre è possibile applicare ovunque gli stessi criteri senza considerare storia e tradizioni locali.

La sintesi più condivisa oggi è che nessuna pratica culturale può giustificare violazioni gravi come tortura, schiavitù o discriminazioni sistematiche. Esiste un nucleo essenziale di dignità umana che deve essere rispettato in ogni luogo, pur permettendo che modalità e tempi di applicazione possano variare.

Le principali battaglie per i diritti umani nel mondo contemporaneo

Oggi le sfide più urgenti per i diritti umani possono essere riassunte in alcuni temi chiave:

  • Conflitti armati e crisi umanitarie Guerre come quelle in Sudan, Ucraina e Gaza continuano a colpire milioni di civili, con violenze, sfollamenti forzati e violazioni sistematiche del diritto internazionale. L’accesso agli aiuti è spesso ostacolato e infrastrutture civili vengono regolarmente colpite.
  • Crisi climatica I cambiamenti climatici aggravano insicurezza alimentare, scarsità d’acqua e migrazioni forzate, colpendo soprattutto le comunità più vulnerabili. Difendere il clima significa difendere il diritto a un ambiente sano e a un futuro vivibile per tutti.
  • Sorveglianza di massa e diritti digitali La diffusione di tecnologie di monitoraggio, spesso non regolamentate, minaccia privacy e libertà di espressione. In molti Paesi la raccolta indiscriminata di dati è utilizzata per controllare attivisti e giornalisti.
  • Repressione delle libertà fondamentali Regimi autoritari e governi illiberali limitano sempre più libertà di parola, associazione e protesta pacifica. Arresti arbitrari, intimidazioni e sparizioni forzate colpiscono quotidianamente difensori dei diritti umani, avvocati e oppositori politici.

Il ruolo di Terre des Hommes nella difesa dei diritti umani

Terre des Hommes è nata nel 1960 a Losanna ad opera di Edmond Kaiser, attivista per i diritti umani che era rimasto particolarmente colpito dalla condizione di bambini nel conflitto in Algeria. Assieme a gruppi di volontari lancia una serie di iniziative e progetti umanitari “a soccorso dell’infanzia sofferente” creando il movimento Terre des Hommes. Una delle battaglie più importanti fu la denuncia nel 1977 della pratica delle mutilazioni genitali femminili come violazione dei diritti umani delle bambine e le ragazze precedendo di qualche anno la dichiarazione in tal senso dell’ONU. La Federazione Internazionale Terre des Hommes fa parte di varie coalizioni e alleanze di organizzazioni non governative e associazioni di base presenti nelle sedi istituzionali con un ruolo di advocacy per la tutela dei diritti umani, soprattutto riguardanti bambini, bambine, adolescenti e giovani. La Fondazione Terre des Hommes Italia porta avanti analoghe azioni di advocacy presso le istituzioni italiane.

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