Come conseguenza della pandemia COVID-19, le stime della Federazione Internazionale Terre des Hommes in tutto il mondo indicano un drammatico aumento del lavoro minorile. Il trend è confermato anche da Unicef che avverte che nel mondo 9 milioni di bambini e bambine rischiano lo sfruttamento entro la fine del 2022 a causa della pandemia.
Nell’anno appena trascorso molti bambini e bambine hanno abbandonato la scuola e hanno iniziato a lavorare per coprire le perdite di reddito dei loro genitori, per riuscire a pagare i servizi sanitari e per sostenere le loro famiglie durante la pandemia.
Tuttavia, a prescindere dall’impatto negativo del covid-19, il lavoro minorile è un fenomeno che colpisce milioni di bambine e bambini nel mondo, per i quali la quotidianità non è fatta di giochi e ore trascorse sui banchi di scuola, ma di lunghe giornate di lavoro. Lavori pesanti e pericolosi (quelli che l’ILO definisce Hazardous works come lavoro in miniere, nei cantieri edili in agricoltura, oltre a tutte le attività che espongono al contatto con sostanze chimiche) ma anche il lavoro domestico, che più di tutti sfugge al controllo di autorità e istituzioni e spesso riduce le bambine a schiave domestiche nella loro stessa famiglia.
In occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile, che quest’anno ha un peso particolare dato che il 2021 è stato proclamato Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, Terre des Hommes ribadisce l’importanza di creare spazi per la partecipazione dei bambini lavoratori per ascoltarli e capire direttamente dalla loro voce quali sono i bisogni e le cause profonde della situazione che vivono, con l’obiettivo di proteggere ogni bambino e ogni bambina dallo sfruttamento e dalla violenza.
Sono due i progetti avviati da parte della Federazione Internazionale di Terre des Hommes che perseguono tali obiettivi: la campagna “Dialogue Works – Anchoring working children’s participation in societal and political processes” realizzata insieme a Kindernothilfe, che creerà 25 comitati consultivi di bambini lavoratori in tutto il mondo che condivideranno le loro esperienze, esigenze e raccomandazioni nei dialoghi politici per identificare soluzioni che soddisfino le esigenze dei bambini lavoratori nel loro contesto specifico. E il progetto Child Labour: Action-Research-Innovation in South and South-Eastern Asia (CLARISSA), un programma di ricerca-azione che mira a identificare i fattori chiave delle peggiori forme di lavoro minorile e a sviluppare soluzioni innovative per prevenirle in Bangladesh, Myanmar e Nepal.
Terre des Hommes Italia sostiene e fa proprie le raccomandazioni espresse dalla Federazione internazionale che chiede ai governi, all’Unione Europea (UE), alle istituzioni internazionali e alla comunità internazionale di fornire e sostenere spazi sicuri in cui i bambini lavoratori possano essere ascoltati nei processi decisionali e di prendere in considerazione le loro opinioni e suggerimenti. Terre des Hommes inoltre raccomanda all’UE (Commissione europea, Servizi europei per l’azione esterna) di garantire che il programma tematico sui diritti umani e la democrazia dello strumento Global Europe promuova la partecipazione dei bambini e dei giovani delle comunità più vulnerabili – compresi i bambini lavoratori – attraverso meccanismi strutturati di partecipazione dei bambini e li autorizzi a essere attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano la loro vita.