La violenza della reputazione. Il terzo episodio del podcast RESPIRO
La madre che lo tiene sulle ginocchia mentre suona il pianoforte è il ricordo più dolce che resta a Domenico Romeo, figlio di Tiziana Marra, uccisa il 4 settembre del 2003 a Siderno, davanti agli occhi dei due figli.
Una storia di soprusi vissuti fin dalla nascita “Le violenze da quando ricordo ci sono sempre state, ma da bambino uno non si rende conto, pensa che siano una cosa normale…. i piatti che volano, i lividi, le urla…”
La violenza non è solo nei confronti della madre, anche Domenico e suo fratello vivono nella paura:
“… si capiva quando era arrabbiato, avevamo paura anche solo ad avvicinarci o chiedergli qualcosa, perché oltre a mia madre anche io e mio fratello siamo stati picchiati quando eravamo piccoli. Ma a noi sembrava una cosa normale, facevamo le marachelle e lui ci picchiava, però poi ho scoperto che non è giusto picchiare i propri figli, che non è normale.”
Il padre di Domenico è un rinomato imprenditore della zona e la moglie non lo denuncerà mai per non rovinargli la reputazione. La reputazione, la cosa più importante.
Quello che però Tiziana arriva a fare a un certo punto è prendere coraggio e decidere che deve quantomeno divorziare. Un divorzio mai accettato dal marito, anche per ragioni economiche.
Un giorno Tiziana si reca in auto a casa dell’ex marito per recuperare i figli, vuole portarli alla festa di paese, e si ferma in attesa che escano da casa. Ma l’uomo esce e le spara tre colpi di pistola davanti agli occhi dei piccoli.
Un ricordo che ancora oggi, quasi 20 anni dopo, Domenico non può esprimere “Vedere la propria madre morta, davanti ai propri occhi, uccisa dal padre, con il terrore di fare la stessa fine, è qualcosa che non si può raccontare…”
L’importanza del supporto psicologico per chi resta
I bambini fuggono e si salvano la vita, ma Domenico dovrà fare un lunghissimo percorso di recupero. La furia del padre non si è presa anche la sua vita, ma si è presa tutto il resto.
Il supporto psicologico in questi casi è la prima e necessaria forma d’aiuto mentre si mettono in sicurezza i minori. Un supporto che deve essere costante e presente nel tempo, perché questi bambini e bambine oltre al trauma devono anche improvvisamente affrontare una vita “da grandi”, inseriti nei meccanismi della giustizia e della burocrazia.
Oggi Domenico è riuscito a ricostruirsi una vita, lavora in uno studio commercialista e pochi mesi fa si è sposato con l’amore della sua vita; oggi finalmente può tirare le somme di quello che è, nonostante tutto quello che è accaduto, perché purtroppo “il passato non si può cancellare, ma il presente è qualcosa che ancora si può scrivere”.
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Il podcast Respiro è realizzato nel quadro del progetto omonimo per la presa in carico degli orfani di femminicidio, promosso dalla cooperativa Irene 95 in partenariato con: Az. ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari-Giovanni XXIII, Centro Famiglie Catania, Cestrim onlus, CISMAI, CIPM Sardegna, Consorzio CO.RE, Progetto Sirio, Save The Children, Terre des Hommes, Centro Antiviolenza Thamaia, Koinos coop.sociale, Associazione Sinapsi e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile