Si dice spesso che i bambini sono il nostro futuro e che a loro dobbiamo riservare le nostre migliori cure e protezione.
Eppure spesso i diritti dei bambini sanciti dalla Convenzione ONU dei Diritti dell’Infanzia sono calpestati, a causa di disuguaglianze sociali, discriminazioni etniche, religiose e di genere. Come pure per una scarsa attenzione da parte di molti governi.
Molti adulti addirittura non li conoscono.
Ecco quali sono e come li possiamo tutelare.
I quattro principi fondamentali
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nei primi 41 articoli delinea i diritti dei minorenni, ponendo a loro fondamento 4 principi fondamentali:
- Non discriminazione: i diritti devono essere garantiti a tutti i minorenni, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
- Superiore interesse del minore: in ogni normativa, provvedimento, iniziativa pubblica o privata l’interesse del bambino deve avere la priorità.
- Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo: gli Stati devono destinare adeguate risorse per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione internazionale.
- Ascolto delle opinioni dei bambini, che devono essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le loro opinioni.
Rimandando a una lettura della Convenzione completa ricordiamo che i bambini hanno diritto:
- a un nome e un’identità, grazie alla registrazione gratuita all’anagrafe subito dopo la nascita, e alla conseguente nazionalità (art.7);
- ad essere curati (art.6);
- a crescere in una famiglia (art. 9-10);
- ad avere un’istruzione (art. 28 e 29);
- a giocare (art. 31);
- a essere protetti da tutte le forme di sfruttamento, abusi e violenza (art. 34).
La situazione dei diritti dei bambini nel mondo
Purtroppo questa lunga lista di diritti rimane spesso una chimera, specie nei paesi in via di sviluppo dove le risorse non sono sufficienti per garantire un accesso gratuito ai servizi essenziali come quelli educativi e sanitari alla popolazione, bambini compresi.
Una famiglia molto povera spesso ricorrerà al lavoro dei propri bambini come strategia di sopravvivenza, negando loro il diritto a giocare e ad andare a scuola.
Ugualmente potrebbe spingere le figlie a sposarsi prima dei 18 anni per non pesare più sul bilancio familiare.
In contesti di guerra o in aree colpite dal terrorismo risulta molto difficile studiare ed essere curati, ma anche registrare un bambino all’anagrafe, perché pure spostarsi per arrivare all’ufficio di stato civile può costituire un pericolo.
Guerre, povertà e cataclismi naturali causano la disgregazione delle famiglie, anche costringendo alla fuga e alla migrazione milioni di bambini e adolescenti, che hanno diritto alla protezione e accoglienza in qualsiasi Paese si rifugino. Sappiamo bene come questo diritto viene spesso negato pure nelle nazioni più ricche.
I diritti dei bambini e la protezione dall’abuso e dalla violenza
Come abbiamo già accennato l’articolo 34 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza stabilisce che gli stati firmatari si devono impegnare a proteggere le bambine e i bambini da ogni forma di sfruttamento e violenza sessuale, compresa la prostituzione e la produzione di materiali pornografici.
Tuttavia anche in Paesi come l’Italia troppe ragazze e ragazzi ancora adolescenti – e a volte perfino piccoli – sono vittime di violenza.
Come riportato dal nostro Dossier Indifesa nel 2021:
- 43 sono state vittime di prostituzione minorile, per il 67% bambine e ragazze;
- 187 sono state coinvolte in attività di produzione di materiale pornografico (69% femmine);
- 714 hanno subito violenza sessuale (87% bambine e ragazze) e 618 violenza sessuale aggravata (88%);
- 2.501 bambine (nel 54% dei casi) e bambini hanno subito maltrattamenti in famiglia che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine(1).
- Questi dati drammatici evidenziano come ci sia ancora molto da fare per assicurare un’efficace protezione dalla violenza e abusi le bambine e i bambini anche nel nostro Paese.
I diritti ambientali dei bambini
Da qualche tempo si sottolinea come i bambini siano particolarmente vulnerabili all’inquinamento e all’esposizione a tossine, come pure alle conseguenze del riscaldamento globale.
Infatti, se non saranno prese misure immediate per ridurre la produzione di CO2, essi vivranno in un mondo il cui clima sarà sempre più caratterizzato da eventi estremi, come ondate di calore, siccità e inondazioni.
Per questo già nel 2020 il Consiglio d’Europa ha ricordato che esiste un forte legame tra i diritti dei minori e l’ambiente.
Pertanto bambine e bambini, ragazze e ragazzi hanno il diritto di partecipare alle decisioni dei governi riguardo alle misure da intraprendere per la mitigazione del clima e le loro opinioni devono essere ascoltate e tenute in adeguata considerazione nelle decisioni delle istituzioni.
Le azioni concrete di Terre des Hommes per la tutela dei diritti dei bambini
Terre des Hommes è impegnata da oltre 60 anni nella tutela dei diritti dei bambini nel mondo e in Italia.
È attiva con centinaia di progetti per assicurare protezione, istruzione e salute ai minori delle fasce più vulnerabili, anche in contesti difficili come in Siria e Ucraina. In Burkina Faso e in altri paesi porta avanti interventi per la registrazione all’anagrafe dei bambini.
Nei suoi progetti un’attenzione speciale viene posta sulla partecipazione dei minori, promuovendo l’empowerment femminile e il cambio culturale per il superamento delle discriminazioni di genere.
In Italia siamo particolarmente impegnati nella prevenzione e il contrasto del maltrattamento all’infanzia, con studi scientifici, dossier informativi e interventi concreti per la protezione dei bambini.
- Per esempio abbiamo creato La Casetta di Timmi, una comunità d’accoglienza di tipo familiare per minori allontanati dalla famiglia dall’autorità giudiziaria per maltrattamento.
- Con il Network Indifesa diamo voce ai ragazzi e alle ragazze per esprimere le proprie opinioni e per portarle all’attenzione delle istituzioni, ma anche per promuovere l’educazione tra pari su temi come la parità di genere e la lotta alle discriminazioni.
Come contribuire a tutelare i diritti dei bambini
Uno degli strumenti più efficaci per assicurare i diritti fondamentali di un bambino è il sostegno a distanza, con un piccolo contributo mensile si può aiutarlo a crescere sano e farlo andare a scuola, dando un supporto anche alla sua famiglia e comunità.
È possibile donare un contributo per i piccoli ospiti della Casetta di Timmi o ai giovani reporter del Network Indifesa, o sostenere le varie attività di Terre des Hommes con una donazione o destinando il proprio 5×1000.
(1) Dati del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale