Allarme pedopornografia in Italia: +333% in 10 anni - Terre des Hommes Italia

Allarme pedopornografia in Italia: +333% in 10 anni

A seguito della notizia sulla maxi operazione – denominata “Luna Park”- condotta dalla Polizia Postale contro la pedopornografia online su Telegram e Whatsapp, Terre des Hommes lancia nuovamente l’allarme sull’ascesa inarrestabile della pornografia minorile, fattispecie di reato disciplinata dall’art. 600-ter del codice penale sotto il cui ombrello ricade l’utilizzo di minori di anni 18 nella produzione di esibizioni o spettacoli pornografici, oltre che la diffusione del materiale così prodotto, anche per via telematica, mettendo in evidenza i preoccupanti dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale per l’ultimo Dossier della Campagna Indifesa, che offrono uno scenario che segnala quanto ancora ci sia da fare per assicurare protezione da abusi e violenza a tutti i bambini e in particolare alle bambine e le ragazze.

Secondo gli ultimi dati del Dossier Indifesa, infatti, in Italia sono 5.930 i minori vittime di reato nel 2019, il 60,5% delle quali bambine e ragazze (-1% rispetto al 2018, in cui erano 5.990), ma se si prende in considerazione il periodo che va dal 2009 al 2019 – che mostra un aumento del 41% di questi reati, il fenomeno della violenza sui bambini rivela tutta la sua drammatica realtà con una crescita in quasi tutte le fattispecie di reato. In particolare, negli ultimi 10 anni i reati di pornografia minorile hanno avuto un drammatico aumento del 333%, passando da 58 a 251, con una netta prevalenza di bambine e ragazze: il 74% delle vittime. Anche nel confronto con il 2018, la pornografia minorile è il reato che aumenta di più con un incremento del 26%, ossia 52 vittime in più rispetto al 2018. Ancora più impressionante l’aumento del 700% nel decennio (+11% rispetto al solo 2018) delle vittime del reato di detenzione di materiale pornografico, per l’84% bambine e ragazze.

La pedopornografia online è un fenomeno purtroppo in crescita esponenziale, che merita una speciale attenzione sia da parte delle Istituzioni che della società civile. Negli ultimi 10 anni questa fattispecie di reato ha raggiunto livelli drammatici, come ci confermano le evidenze riportare all’interno della nona edizione del Dossier della Campagna Indifesa, che ha l’obiettivo di accendere i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine e bambini in Italia e nel mondo e promuovere azioni concrete per assicurare loro un futuro di dignità – commenta Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes – Oltre a proporre approcci innovativi, come l’uso dell’avatar Sweetie per identificare predatori sul web, Terre des Hommes negli anni si è impegnata in azioni di sensibilizzazione anche presso i giovani, spesso autori involontari di tali immagini, con il suo Network Indifesa. C’è però ancora tanta strada da fare per garantire protezione ai nostri bambini e ragazzi e noi intendiamo contribuire a questa delicata sfida sostenendo le Istituzioni con dati sempre aggiornati e progetti che concorrano ad offrire loro un futuro più sicuro e libero da ogni forma di abuso e violenza”.

Bisogna inoltre mettere in evidenza che l’allarmante crescita di questa tipologia di reati viaggia in parallelo con la crescita esponenziale della domanda e dell’offerta di materiale pornografico, ormai disponibile gratuitamente, in modo pervasivo e alla ricerca costante della differenziazione e di emozioni sempre più forti. E per quanto possano incidere fattori come la condizione socio-economica delle famiglie, il miraggio di guadagni facili, il coinvolgimento diretto delle ragazze e dei ragazzi in cerca di riconoscimento dal mondo degli adulti o di autonomia (ricordando che questo reato non ammette “consenso”, come ricordato dalla Corte di Cassazione), niente può cambiare il dato oggettivo che vede i minori sempre più vittime di un reato che lede i diritti fondamentali alla protezione e al benessere come sanciti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989 e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 34), oltre che ingrassare la criminalità organizzata, onnipresente sul mercato della pornografia online.

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