Diamo la parola agli studenti di Milano sul Covid - Terre des Hommes Italia

Diamo la parola agli studenti di Milano sul Covid

ā€œLa scuola ĆØ fatta da persone e senza di esse non può definirsi taleā€: una sintesi folgorante che contiene tutti i disagi e le preoccupazioni degli studenti italiani in questa fine dell’anno scolastico. ƈ il commento di uno degli oltre 500 studenti delleĀ scuole superioriĀ della cittĆ  metropolitana di MilanoĀ che hanno partecipato all’indagine online ā€œEssere Studenti ai tempi del Coronavirusā€ lanciato daĀ Terre des HommesĀ assieme alla reteĀ diĀ EducaPari, il programma diĀ peer educationĀ e il programma Food GameĀ diĀ ATS Milano CittĆ  Metropolitana. Condotto nel mese di maggio, questo sondaggio segue quello realizzato su scala nazionale e raccoglie leĀ opinioni degli alunni delle scuole milanesi sul periodo delĀ lockdownĀ e le loro proposte per la riapertura della scuolaĀ a settembre.

ā€œLa cittĆ  metropolitana di Milano ĆØ stata una delle zone più colpite dall’emergenza Covid-19, per questo ci ĆØ sembrato importante capire l’impatto, soprattutto emotivo, che ha avuto sugli studentiā€ dichiaraĀ Manuela D’Andrea, responsabile del progettoĀ Network IndifesaĀ di Terre des HommesĀ in partnership con Associazione Kreattiva. ā€œDa anni, con il nostro Osservatorio e la rete di webradio Indifesa, ascoltiamo le voci degli adolescenti su argomenti cruciali, comeĀ gli stereotipi eĀ le discriminazioniĀ di genere,Ā bullismo e violenza on line.Ā Soprattutto, attraverso il Network, incoraggiamo la piena partecipazione e il protagonismo dei ragazzi nei processi decisionali che li riguardano da vicino.Ā Purtroppo,Ā quest’ultima indagine ci conferma che i ragazzi non si sentono considerati a sufficienza da chi prende le decisioni: infattiĀ solo il 15,6% degli intervistati pensa che le loro esigenze siano state prese inĀ considerazioneĀ in questo periodo di emergenzaĀ Covidā€.

ā€œSono stati mesi difficili ma hanno rafforzato ognuno di noi in modo diversoā€

Nei mesi della chiusura la salute psicologica dei ragazzi milanesi ĆØ stata messa a dura prova.Ā 3 studenti su 4 si sono sentiti soliĀ e la cosa che ĆØ mancata di più ĆØ vedere gli amici (81%), andare a scuola (45%) e fare sport (38,4%). La convivenza in famiglia ĆØ andata bene o molto bene per più di 8 ragazzi su 10. Ma tra chi ha risposto ā€œmaleā€ (il 14%), quasi la metĆ  lo ascrive alĀ cattivo rapporto con i genitoriĀ e il 39% alla mancanza di privacy. Il 30% si lamenta degli spazi troppo stretti in casa e il 26% dei litigi tra i genitori.Ā 6 ragazzi su 10 dicono di essersi sentiti stressati, quasi 1 su 3 ĆØ stato triste, ansioso o confuso. Non manca però chi si ĆØ sentito felice (14,2%), tranquillo (15,6%) e fiducioso (15,2%). La metĆ  dei ragazzi e delle ragazze afferma che questa emergenza li ha resiĀ più consapevoli di ciò che accade attorno, un quarto dice di sentirsiĀ più maturo o responsabile. Il 20% invece non si sente cambiato.

Riteniamo queste risposte molto significative per comprendere meglio l’impatto emotivo che ha avuto questo periodo di lockdown sui nostri giovani“, dichiara Nicola Iannacone, responsabile del programma Educapari di ATS CittĆ  Metropolitana di Milano. “Questa fase di ascolto ĆØ particolarmente importante per riuscire a coinvolgere sempre più ragazzi del nostro territorio per una promozione attiva della salute. Tale lavoro rientra fra le attivitĆ  previste nel protocollo d’intesa siglato con Terre des Hommes“.

ā€œDovrebbero darci più libertĆ  per imparare seguendo noi stessi, non numeri di pagine, cosicchĆ© gli insegnanti siano guide e compagni più che robot alla cattedraā€

Passando all’esperienza della didattica a distanza (DAD),Ā più del 10% afferma di non essere riuscito a seguire le lezioni a distanzaĀ e il 30% non ĆØ riuscito comunque a seguire tutte le lezioni. Spesso la condivisione forzata dei dispositivi ha ostacolato gli studenti, dato che il 18% degli intervistati non possiede un pc e tablet personale per seguire la didattica. A più di 6 ragazzi su 10 ĆØ mancato soprattutto il rapporto con i compagni, mentreĀ solo il 12% ha menzionato la mancanza del rapporto con gli insegnanti. Docenti cheĀ per il 47% degli intervistati non erano adeguatamente preparati per offrire una DAD di qualitĆ . Non solo, anche dal punto di vista umano, quasi la metĆ  degli studenti milanesi sentono di non aver ricevuto dagli insegnanti ilĀ necessario aiuto a comprendere e vivere meglio un momento cosƬ particolare.

Come strumento didattico però la DAD non è condannata tout-court: quasi la metà dei rispondenti la considera utile per supportare la didattica tradizionale in futuro e vede favorevolmente un mix di lezioni in presenza e online per gestire la ripresa scolastica a settembre se fosse ancora necessario mantenere il distanziamento. Uno studente su 3 invece preferirebbe i turni con classi più piccole e 1 su 4 lezioni solo online.

ā€œHo imparato il valore dell’attivitĆ  fisica quotidiana e quello di una sana alimentazione, credo che questi mi abbiano permesso una crescita maggiore in questo periodo e che quindi li porterò avanti anche dopo l’emergenza Covidā€

Ma cosa è cambiato per gli altri aspetti della vita quotidiana? Per un ragazzo su 3 lo stare sempre a casa ha peggiorato la propria alimentazione, mentre il 25% circa la ritiene migliorata. Le serie e i film sono stati il passatempo più gettonato per 6 ragazzi su 10, più della metà ha passato parte del suo tempo libero nelle chat e videocall con gli amici. La lunga permanenza sulla rete ha portato 3 ragazzi su 10 a sentirsi più esposto ai pericoli online e la metà dei ragazzi ritiene che i fenomeni di cyberbullismo e sexting siano aumentati, anche se solo il 4% dichiara di aver subito atti di cyberbullismo, trolling e sexting.

La chiusura ha significato per ilĀ 26% degli studenti la completa inattivitĆ  fisica, mentre il 45,5% ha trovato nuovi modi (allenamenti online, tutorial, app) per fare sport. Il lockdown ha significato per molti laĀ scoperta di nuovi hobby, spesso attivitĆ  tradizionaliĀ che la frenesia del vivere cittadino aveva messo in secondo piano. Il 36% ha scoperto come nuovo hobby la cucina, il 18% la musica e 16,4% la lettura.

ā€œHo compreso profondamente che la nostra societĆ  ha bisogno di una radicale rivoluzione per fronteggiare una crisi che sarĆ  molto più devastante e che colpirĆ  soprattutto noi giovani in futuro, la crisi climaticaā€

Il Network Indifesa e l’Osservatorio sugli adolescenti italiani

Da due anniĀ Terre des Hommes, assieme all’associazioneĀ Kreattiva, ha dato vita alĀ NetworkĀ indifesa, la prima rete italiana di WebRadio e giovani ambasciatori contro la discriminazione, gli stereotipi e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e sexting. La rete, fondata sulla partecipazione e il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze attraverso il coinvolgimento attivo in tutte le fasi del progetto, ha stimolato ndo gli studenti degli istituti secondari di secondo grado a realizzare programmi radio mirati allaĀ conoscenza e alla riflessione su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere.Ā Dopo essere stata ospite dell’ultimoĀ Radio City Milano, adessoĀ RadioĀ indifesaĀ si ĆØ estesa a tutto il territorio nazionale grazie anche al finanziamento delĀ Dipartimento Pari OpportunitĆ  della Presidenza del Consiglio dei Ministri,Ā diĀ BICĀ® ItaliaĀ eĀ BIC Foundation.Ā Al network hanno aderito 12 WebRadio di tutto il territorio nazionale.

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