Il mondo della politica, della cultura e dello spettacolo si è mobilitato a supporto della petizione lanciata da Terre des Hommes per chiedere al Sindaco di Milano Beppe Sala di dedicare una statua a tutte le bambine e ragazze vittime di abusi e violenze. A meno di un mese dal lancio dell’iniziativa, sono tanti i personaggi pubblici che hanno sottoscritto l’appello, ribadendo il loro impegno nella lotta alla violenza di genere, che nel mondo miete ancora milioni di vittime tra bambine e ragazze.
Dal 24 giugno ad oggi le firme raccolte sono oltre 2.800 e tra coloro che hanno sottoscritto la petizione ci sono: Sonia Bergamasco, Maria Grazia Calandrone, Piero Colaprico, Daria Colombo, Beppe Convertini, Simonetta D’Amico, Diana De Marchi, Alessandra De Tommasi, Gianluca Foglia, Chiara Gamberale, Maura Gancitano, Pierfrancesco Majorino, Marilù Martelli, Francesca Montemagno, Roberta Osculati, Stella Pende, Flavia Piccinni, Mariangela Pira, Stella Pulpo, Sumaya Abdel Qader, Lia Quartapelle Procopio, Simone Rugiati, Carla Signoris, Beatrice Uguccioni, Angelica Vasile, Nina Zilli. La petizione ha inoltre ottenuto l’adesione del Consiglio per le Pari Opportunità della Regione Lombardia con la firma della Presidente Letizia Caccavale.
Una statua, un simbolo, un monito
I numeri di questo silenzioso dramma quotidiano sono impressionanti: ogni minuto, 23 bambine e adolescenti in tutto il mondo sono costrette a sposare uomini spesso molto più grandi di loro e a subirne le violenze; 3 milioni di bambine ogni anno sono sottoposte alle mutilazioni genitali, che ne comprometteranno per sempre la salute sessuale e riproduttiva, ma anche, molto spesso, il benessere psicofisico; oltre 900 ragazzine sono state vittime di violenze sessuali in Italia nell’ultimo anno. E per richiamare ogni giorno al rispetto dei diritti calpestati di bambine e ragazze, una statua serve non solo come tributo e come simbolo, ma anche come monito per l’intero Paese.
Anche la politica si mobilita
L’iniziativa – il cui obiettivo è lanciare un messaggio forte rivolto non solo a livello locale, ma all’intero Paese – ha ricevuto un’importante risposta dal mondo della politica, in particolare dagli esponenti del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia e del Comune di Milano, ma non solo. “Come Consiglio Pari Opportunità di Regione Lombardia ribadiamo con forza il nostro impegno contro la violenza sulle donne e sulle bambine, aderendo a questa autorevole iniziativa di sensibilizzazione delle istituzioni e dell’opinione pubblica tutta. Crediamo fermamente nell’importanza di un’educazione alla bellezza e alla non violenza, educazione che deve partire fin dalla più tenera età per costruire la cultura del rispetto” – sostiene Letizia Caccavale, Presidente del CPO. Per Daria Colombo, Delegata del Sindaco Sala alle Pari opportunità di genere: “Il cammino di crescita di una società si legge e si leggerà anche dai suoi riconoscimenti e nei suoi simboli. Una statua dedicata alle bambine vittima di violenza rappresenterebbe la tappa di una consapevolezza dalla quale non si può più tornare indietro“. Con lei, a farsi portavoce della petizione di Terre des Hommes tra le mura di Palazzo Marino sono anche Diana De Marchi, Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili del Comune di Milano: “Non ci sono scuse per la violenza sulle bambine, è una sconfitta per la civiltà” e Sumaya Abdel Qader, membro della Commissione: “Il diritto di essere bambine e ragazze libere che possano vivere in sicurezza e spensieratezza la loro vita è sacrosanto. Non possiamo accettare né permettere che sia diversamente. Per questo aderisco alla petizione di Terre des Hommes per una statua dedicata a tutte le bambine e ragazze vittime di abusi e oppressioni, una statua fiera e sfidante che ci ricordi il dovere di contrastare ogni forma di violenza contro di loro.” Dello stesso avviso sono Angelica Vasile, Presidente della Commissione Politiche Sociali e Servizi per la Salute Volontariato del Comune di Milano: “Come consigliera comunale continuerò ad impegnarmi affinché quanti più progetti di questo genere vengano portati a termine. Sia per ricordare le donne vittime di violenza e discriminazione nella storia, sia per valorizzare il ruolo delle donne nella società, nella cultura e nel lavoro” e Roberta Osculati, Presidente delle Commissioni Periferie e Studio per un Piano integrato di Politiche familiari: “Sostengo la proposta di Terre des Hommes di dedicare #UnaStatuaPerLeBambine nello spazio pubblico, come forma di solidarietà e di giustizia per tutte le vittime di violenza domestica e familiare, punizioni corporali e psicologiche, abuso sessuale e di genere, bullismo e cyber-bullismo, lavoro minorile, schiavitù e violenza sul posto di lavoro. Ma soprattutto per ricordarci che l’infanzia è inviolabile e va protetta con ogni sforzo sociale e culturale.” Non da meno il sostegno di Beatrice Uguccioni, Vice Presidente del Consiglio del Comune di Milano: “Lo spirito di una città si riconosce anche dai propri simboli: dedicare una statua alle bambine vittime di violenza sarà un monito visibile che ci richiamerà alla necessità di aumentare l’impegno per una società più rispettosa, più giusta, fondata sulla parità e in prima linea contro le discriminazioni”. Alla petizione ha aderito anche l’onorevole Lia Quartapelle: “La protezione delle bambine e delle ragazze dalla violenza deve essere al centro delle nostre preoccupazioni come società. Per questo sostengo la petizione lanciata da Terre des Hommes per una statua a tutte le bambine e ragazze vittime di abusi: ricordiamo, nelle nostre città, cosa ci impegniamo a fare ogni giorno.” Infine, ad appoggiare l’iniziativa è anche il deputato europeo Pierfrancesco Majorino: “Mi piace molto l’iniziativa di Terre des Hommes. Ancora una volta stiamo dalla stessa parte. Quella di chi lotta contro la violenza e gli abusi sulle bambine e le ragazze. E per lottare si deve, anche, ricordare”.
Tante le voci della cultura e spettacolo
Per richiamare ogni giorno al rispetto dei diritti calpestati di bambine e ragazze, una statua serve non solo come tributo ma anche come monito. “Una società feroce e distratta ha bisogno anche di simboli per rigenerarsi, per tentare di farlo. Una statua è un’azione concreta e un invito alla cura. Uno spazio e uno sguardo bambino che ci obbliga a sostare e ci chiede un cambiamento“, sottolinea l’attrice e regista teatrale Sonia Bergamasco. “Una statua per tutte quelle bambine che non sono riuscite a diventare donne – chiede la scrittrice Chiara Gamberale – perché, che si sopravviva o no a un abuso, la violenza, quando arriva, falcia il fiore della persona che sarebbe sbocciata. Una statua per tutti quei fiori. Per permettere loro, comunque, di aprirsi. Obbligando noi a non dimenticare”. Dello stesso avviso Piero Colaprico, giornalista e scrittore: “Un monumento per le vittime di ieri può servire alle vittime di oggi e di domani anche come incoraggiamento a farlo sapere, denunciare, ribellarsi”. Carla Signoris, attrice e scrittrice, non ha esitazioni: “La nostra vita distratta ha bisogno di simboli che ci aiutino a riflettere e a operare perché questo orrore non sia più!”. “In un mondo in cui la violenza sulle bambine è ancora terribilmente presente ovunque, è importante dare segnali belli e decisi per sottolineare come non si debba assolutamente abbassare l’attenzione su questi temi – dice Marilù Martelli, Fondatrice di 5×15 Italia e Consulente strategico de LaFil-Filarmonica di Milano – Terre des Hommes fa da sempre un grandissimo lavoro per la tutela delle bambine in moltissimi paesi, attraverso la campagna Indifesa, e anche in questa occasione si adopera per creare un messaggio importante che spero la città di Milano e il suo sindaco vogliano accogliere”. Un messaggio che ha bisogno del sostegno di tutti, donne e uomini. “Una bambina non è più debole in quanto femmina, è più vittima in quanto strumento di una cultura del possesso e della proprietà – afferma il disegnatore Gianluca Foglia ‘Fogliazza’- Difendere una bambina significa proteggerla prima che subisca ogni violenza e aiutare molti uomini a prendere atto della propria debolezza”. “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci – ricorda Simone Rugiati, chef globetrotter e conduttore tv – Diciamo basta a qualsiasi tipo di violenza di genere contro le bambine di ogni cultura o religione, che vedono i loro diritti calpestati”. Beppe Convertini, attore e conduttore Rai, rilancia: “Ogni bambina porta in sé il miracolo della vita. E’ compito di noi adulti custodirla, assicurarci che tutti i suoi talenti possano fiorire. Una statua può ricordare questo impegno ogni giorno“.”Essere una bambina significa avere diritto a maturare, come matura un frutto nell’armonia della natura“, spiega la poetessa Maria Grazia Calandrone. “In Italia e nel mondo, troppi fiori vengono strappati dal vento crudele della violenza e degli abusi, spesso domestici, prima che possano sviluppare in frutti. Ognuna di queste vite, lasciate vivere, può essere un dono per l’umanità intera, come testimoniano i rari casi di bambine che hanno avuto forza per ribellarsi e sono diventate grandi donne. Non dobbiamo perdere nessuna occasione di lasciar maturare la bellezza che la Vita ha pensato per il mondo”.
Le firme raccolte saranno consegnate al Sindaco di Milano e al Consiglio Comunale milanese. Il primo obiettivo è quello di ricevere la concessione di un’area destinata alla posa della statua, ma poi il progetto andrà avanti con il coinvolgimento sempre più ampio dell’opinione pubblica. “Vogliamo che il monumento nasca come il frutto di un processo aperto, – dichiara Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – se avremo il via libera del Comune è nostra intenzione aprire una call for ideas per immaginare l’opera e una campagna di crowdfunding pubblico per realizzarla. Perché sia l’inizio di un rinnovato impegno collettivo, la statua dovrà essere il frutto di un impegno comune, sentito, partecipato e condiviso”.
Tutti possono continuare ad aderire alla petizione su https://bit.ly/PetizioneStatua e aiutare a diffonderla attraverso i propri canali social: hashtag ufficiale #UnaStatuaPerLeBambine, tag ufficiali @terredeshommesitalia per Facebook e Instagram, @tdhitaly per Twitter.