Seguiamo con preoccupazione le notizie prevenienti dalla Federazione Internazionale di Terre des Hommes, che attraverso la sede di Losanna, è presente in Afghanistan dal 1995 e ha deciso per ora di non abbandonare il paese.
Gli occhi del mondo sono puntati su quanto sta accadendo in Afghanistan dove, già da maggio, oltre 250.000 persone hanno abbandonato la propria casa di fronte all’avanzata dei talebani. L’80% delle persone in fuga sono bambini e donne e solo nei primi mesi di quest’anno il 32% delle vittime erano bambini.
Come riportano giornali e telegiornali sono giorni drammatici e cruciali per mettere in salvo quante più vite possibile, le attività ordinarie di Terre des Hommes Losanna sono sospese per ragioni di sicurezza ed è presente un equipe di emergenza a Kabul per valutare, insieme ad altre organizzazioni, i bisogni più urgenti della popolazione e per proteggere e sostenere i bambini sfollati e le loro famiglie.
La situazione descritta da Riccardo Lampariello, Direttore del programma sanitario di Terre des Hommes Losanna in questo articolo è allarmante “La popolazione ha sempre più paura di lasciare le proprie case a causa della violenza, e quindi l’accesso all’assistenza sanitaria è calato in modo drammatico. Con oltre 100mila nascite mensili previste per i prossimi mesi, c’è un bisogno immediato di garantire la continuità dei servizi sanitari in tutto il Paese. Oltre ai bisogni di assistenza sanitaria materna e infantile, la violenza furiosa ha intensificato le ferite da trauma, che richiedono un aumento dei servizi medici e chirurgici di emergenza e un sostegno psicologico. Le interruzioni nella fornitura di servizi sanitari aumentano il rischio di epidemie; poi quasi metà della popolazione infantile è malnutrita.”
Noi di Terre des Hommes Italia sosterremo gli sforzi dei nostri colleghi con la massima attenzione e il massimo impegno e a livello nazionale abbiamo aderito alla raccolta di firme promossa da AOI (Associazione delle ONG Italiane) per richiedere che l’Italia e l’Europa si impegnino per una evacuazione immediata senza esclusioni, accogliendo subito tutti quelli che scappano dai talebani. È prioritario che l’Europa e l’Italia attivino ora corridoi umanitari nei confronti dei rifugiati provenienti dall’Afghanistan, accolgano con generosità chi nei prossimi mesi arriverà, dall’Afghanistan e via terra e aiutino i paesi vicini che saranno i primi a essere investiti dall’ondata di profughi.
È ora il momento di salvare le vite, con un’operazione di soccorso umanitario diretta, rapida e su larga scala per le persone a rischio in Afghanistan. È il tempo della solidarietà.
È il tempo di agire.