Donne e uomini hanno uguali diritti: questa affermazione ancora oggi viene posta in discussione da molte consuetudini e pratiche tradizionali, ma anche da leggi nazionali che non tutelano i diritti della donna e ostacolano il raggiungimento di una vera parità di genere.
Secondo il più recente Global Gender Gap Index ci vorranno ancora 131 anni per vedere centrato questo obiettivo in tutto il mondo.
I diritti della donna nella storia e le principali convenzioni che li tutelano
La questione dei diritti delle donne viene dibattuta da secoli, anche grazie a opere di pensatori illuminati e attiviste protofemministe come Mary Wollstonecraft e Marie Gouze che alla fine del Settecento rivendicano per la donna l’uguaglianza rispetto agli uomini e i principali diritti civili:
- diritto alla vita
- diritto alla libertà
- diritto alla proprietà.
Il movimento delle suffragette agli inizi del Novecento ha portato avanti la richiesta del voto alle donne ma ci sono voluti decenni per vederla realizzata.
Per esempio, in Italia le donne hanno potuto avuto il diritto a partecipare alle elezioni solo nel 1946.
Due anni dopo, nel 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, stila la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dove uomini e donne sono posti in una posizione di parità:
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” (art.1)
Tuttavia la realtà vedeva ancora una forte discrepanza sia a livello giuridico che pratico in quasi tutti gli Stati del mondo, tanto che nel 1979 la stessa Assemblea ha adottato la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW).
Ancora nel 1995, durante la IV Conferenza Mondiale delle donne a Pechino è stato necessario ribadire che i diritti delle donne sono diritti umani nel significato più pieno del termine.
In quell’occasione si individuano 12 aree sulle quali ogni Stato e la comunità internazionale deve lavorare per migliorare la condizione delle donne, tra le quali:
- povertà
- istruzione e formazione professionale
- salute
- violenza contro le donne
- conflitti armati
- potere e processi decisionali
- ambiente
A distanza di oltre 30 anni il lavoro da fare è immenso in quasi tutti questi ambiti.
Le violazioni dei diritti delle ragazze e delle donne nel mondo
Ancora oggi centinaia di milioni di bambine, ragazze e donne devono affrontare discriminazioni di genere a partire dalla loro nascita, o addirittura prima, come abbiamo più volte denunciato con la nostra Campagna Indifesa. Ecco alcuni dati eclatanti:
- In paesi come l’India e la Cina la preferenza per i figli maschi ha portato a un disequilibrio tra i sessi alla nascita, a causa degli aborti selettivi. Si calcola che dal 1970 ad oggi siano 140 milioni le bambine mai nate.
- Durante l’infanzia circa 3 milioni di bambine africane ogni anno vengono sottoposte alle mutilazioni genitali. In tutto il mondo sono 200 milioni le ragazze e le donne che nel corso della loro vita hanno subito il ‘taglio’ e che devono fare i conti con le conseguenze fisiche e psicologiche di questa mutilazione.
- Nei Paesi a basso reddito solo il 63% delle studentesse completa la scuola primaria (contro il 67% della componente maschile) e solo il 36% finisce la scuola secondaria (contro il 44% dei ragazzi).
- Ogni anno nel mondo 12 milioni di bambine e ragazze si sposano prima dei 18 anni; nella maggior parte dei casi sono matrimoni forzati con partner più grandi di loro.
- Nei Paesi in via di sviluppo ogni anno circa 21 milioni di ragazze adolescenti rimangono incinte anche per lo scarso accesso ai contraccettivi. Quasi la metà delle gravidanze infatti non era pianificata.
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Diventare mamme così presto significa nella maggior parte dei casi dover lasciare il percorso scolastico e ogni prospettiva di un lavoro qualificato, rendendole più vulnerabili alla povertà.
La protezione delle bambine e ragazze dall’abuso e dalla violenza
In una società patriarcale come quella in cui viviamo le ragazze e le donne sono particolarmente vulnerabili ad abusi e violenza e in maniera più o meno consapevole vengono considerate come proprietà di padri e mariti.
Il fenomeno della violenza domestica, fino all’estremo del femminicidio, è ampiamente diffuso in tutti i continenti, trasversalmente a tutte le fasce sociali.
Secondo le stime delle Nazioni Unite:
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nel corso della sua vita una donna su tre ha subito violenza
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15 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la loro volontà da parte del proprio partner o fidanzato.
Secondo il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza:
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In Italia il 64% dei minori vittime di reati sono femmine;
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per reati come la violenza sessuale la percentuale sale fino all’88%.
È dunque necessario attivare politiche più efficaci per la prevenzione dalla violenza e la protezione delle vittime di abusi, ma è anche indispensabile un profondo cambio culturale della società per eliminare stereotipi e discriminazioni di genere ed educare le giovani generazioni al rispetto delle donne.
Perché è importante tutelare i diritti delle donne
Le bambine, le ragazze e le donne possono essere dei potenti agenti di cambiamento sia nelle loro famiglie che nelle comunità a cui appartengono.
Abbiamo molteplici esempi di donne e ragazze che, nonostante il peso dell’eredità culturale in cui sono cresciute, sono riuscite a raggiungere risultati incredibili in campo sociale, della scienza e delle arti.
Dando loro libertà d’azione e l’accesso a tutti gli strumenti assicurati da millenni al genere maschile le ragazze e le donne potrebbero imprimere un incredibile cambio di velocità nel progresso verso un mondo più giusto e sostenibile.
Non solo: la società sarebbe più ricca. La Banca Mondiale ha infatti stimato in 160 trilioni di dollari il costo globale delle disuguaglianze di genere alla nostra società.
Le attività di Terre des Hommes per la tutela dei diritti delle donne
Per la nostra organizzazione la parità tra uomini e donne è un impegno continuo.
- Il 56% di tutti i beneficiari dei nostri progetti appartiene al genere femminile
- la percentuale sale al 68% se prendiamo in considerazione i giovani tra i 18 e i 24 anni.
Lavoriamo da sempre seguendo un approccio di genere, promuovendo l’istruzione e la salute di bambine e ragazze, e mettendo in campo programmi specifici per la loro protezione da abusi, sfruttamento e discriminazioni, ma non solo.
Ci impegniamo costantemente per favorire la loro partecipazione ed empowerment, cercando di rimuovere i principali ostacoli che negano alle ragazze di esprimere i propri talenti ed essere padrone della loro vita.
Con questi intenti è nata la nostra Campagna Indifesa, a cui ognuno può contribuire con donazioni.
In questo modo si potrà fare la differenza e proteggere dalle ingiustizie una bambina a rischio di abusi.