Amphan, il ciclone più potente tra quelli che hanno colpito l’India orientale e il Bangladesh negli ultimi 20 anni, ha prodotto ingentissimi danni ad abitazioni, specie le più povere, campi e infrastrutture, causando una nuova grave emergenza umanitaria. Attualmente si parla di un centinaio di vittime tra i due paesi ma il numero è destinato a salire man mano che verranno raggiunti tutti i luoghi dove si è abbattuto.
La situazione in India
Calcutta e varie parti dello stato del Bengala Occidentale, in particolare il distretto North 24 Parganas, dove Terre des Hommes sostiene il centro Familia per bambini orfani e abbandonati e circa 200 famiglie dei villaggi, si sono trovati sulla strada del violento ciclone Amphan.
Alberi sradicati, rami rotti, allagamenti, tetti volati via. Diverse ore dopo il passaggio del ciclone l’elettricità mancava in gran parte della città di Calcutta e in vari distretti. Il centro Familia era senza corrente ieri, la connessione via rete mobile era irregolare e internet fuori uso. Il grande giardino dove i nostri bambini amano giocare è invaso da alberi caduti e rami divelti; l’edificio dove si tengono le lezioni di sostegno per i bambini dei villaggi è rimasto senza il tetto, portato via dal vento. Le strade sono interrotte da alberi e da pali della luce per cui è difficile raggiungere i villaggi dove i danni sono ingenti ma ancora difficili da quantificare.
Per famiglie che da due mesi hanno difficoltà a trovare una fonte di reddito a causa del lockdown imposto per il coronavirus e dipendono dagli aiuti del centro Familia e dai pochi sussidi del governo locale, questo è veramente un brutto momento.
In Bangladesh quasi un milione di persone hanno subito forti danni per il passaggio del ciclone che dalle 3 di pomeriggio del 20 maggio fino alle 5 della mattina successiva ha spazzato le zone costiere a sud ovest del paese, tra cui i distretti di Khulna e Satkhira, da cui provengono molte delle ragazze che abbiamo aiutato con il nostro progetto di Migrazione sicura.
Centinaia di villaggi sono stati allagati dall’alta marea spinta dal ciclone che ha rotto gli argini costruiti a protezione degli insediamenti. I forti venti hanno scoperchiato tetti e divelto le abitazioni più povere, costruite con canne, bambù e lamiera. I contadini hanno perso i raccolti e per il futuro le loro terre rimarranno a lungo sterili a causa dell’acqua salina che li ha allagate.
Oltre alla grave situazione umanitaria dovuta alla mancanza d’abitazioni, cibo, servizi igienici e dalla contaminazione dell’acqua, si aggiunge anche il timore di una ondata di contagi di Covid-19, in quanto la popolazione si è riversata in massa nei rifugi costruiti dal governo proprio per proteggere da eventi climatici estremi, ma che in questo periodo venivano usati per la quarantena delle persone contagiate dal coronavirus. Si teme quindi un’impennata dell’epidemia che il fragile sistema sanitario del paese non è in grado di fronteggiare.
Terre des Hommes Italia si è subito attivata per dare soccorso alle famiglie colpite dal ciclone Amphan, con una raccolta fondi destinati all’acquisto di cibo, kit igienici e materiale edilizio per ricostruire le abitazioni distrutte.