Gli occhi cambiano colore
Il secondo episodio del podcast Respiro
“Nella tragedia il nostro primo pensiero ĆØ stato quello dei bimbi, il piccolo aveva solo 19 mesi e il grande 4 anni”Ā A quasi 6 anni dalla morte della figlia Stefania, uccisa dal marito il 19 ottobre 2016, Adriana e Luigi Formicola testimoniano la loro esperienza di nonni-caregiver dei due piccoli orfani.
Un percorso a ostacoli difficilissimo, a partire giĆ dalle sofferenze vissute dalla figlia, quando era ancora in vita
Ā āLui era molto gelosoā racconta nonna Adriana ānon voleva che Stefania uscisse, le controllava il telefonoā¦.Abbiamo visto Stefania mutare. La sua prima mutazione ĆØ stata nel corpo: era molto ingrassata, sia per le gravidanze ma anche perchĆ© stava sempre chiusa in casa. Ma la mutazione più brutta ĆØ stata quella degli occhi. I suoi occhi erano del colore del Mar Ionio, quando andavamo in spiaggia i suoi occhi andavano in simbiosi con quel colore azzurro. Ma poi sono diventati di un grigio scuroā¦Ā si sono spenti. Lei non riusciva a ribellarsi a questa situazione. Anche se le dicevo āNon ĆØ normale che tu stai diventando cosƬ. PerchĆ© permetti che lui ti faccia tutto questo male?ā
Le violenze psicologiche e fisiche per Stefania peggiorano di giorno in giorno. Ma nonostante tutto Adriana e il marito Luigi cercano di mantenere sempre saldo il loro ruolo di genitori allāinterno della sua vita perchĆ© sospettano quello che subisce la figlia, anche se non sono al corrente di tutto.
Stefania era talmente consapevole di quale sarebbe stato il suo destino cheĀ giĆ nellāaprile del 2013, tre anni e mezzo prima che si compia il crimine, scrive delle lettere testamento che però tiene per sĆ©. Dice testuali parole: āIo Stefania Formicola nata a Napoli il 2 ottobre 1988, in tutte le le mie facoltĆ di intendere e di volere dichiaro quanto segue: in mia morte, qualsiasi siano esse le ragioni e i motivi, i miei bimbi devono essere affidati ai miei genitori Formicola Luigi ed Esposito Adriana e in loro morte devono essere affidati a mia sorella Formicola Fabianaā
E il fatto si compie davvero.
3 anni dopo, quando Stefania ha finalmente deciso di separarsi da quello che ormai ĆØ diventato il suo aguzzino, lui le chiede ancora un ultimo incontro per chiarirsi e le spara un colpo in pieno petto, uccidendola allāistante
La famiglia Formicola non deve solo affrontare il dramma della perdita di una figlia eĀ di una sorella, ma deve fare i conti con la tragedia più grande: dire ai figli di StefaniaĀ che la loro madre non cāĆØ più. E trovare anche il modo per spiegare loro il perchĆ©.
āAllāinizio lo Stato era proprio assente. Noi ci siamo trovati ad affrontare tanteĀ spese, legali, ma anche per i generi primari per questi bimbi. Non cāĆØ stato dato nienteā racconta ancora Adriana ā Ma la mia più grande rabbia ĆØ stata che Stefania non ci ho dato ascolto. Stefania non doveva avere paura, doveva darci ascolto.ā E lancia un appello a tutte le donne che vivono situazioni simili: ā Tu donna che stai vivendo una situazione di violenza, non avere paura di dire basta, non aver paura di denunciare. Parla, parla con chiunque.Ā Fatti aiutare, perchĆ© il parlare, il non tacere ti può salvare la vita. E anche ai tuoi figliā
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Il podcast Respiro ĆØ realizzato nel quadro delĀ progetto omonimoĀ per la presa in carico degli orfani di femminicidio, promosso dalla cooperativa Irene 95Ā in partenariato con: Az. ospedaliero-universitariaĀ Policlinico di Bari-Giovanni XXIII, Centro Famiglie Catania, Cestrim onlus, CISMAI, CIPM Sardegna, Consorzio CO.RE, Progetto Sirio, Save The Children, Terre des Hommes, Centro Antiviolenza Thamaia, Koinos coop.sociale, Associazione Sinapsi e selezionato da Con i Bambini nellāambito del Fondo per il contrasto della povertĆ educativa minorile
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