Dal 1° al 30 agosto il centro estivo che Terre des Hommes ha realizzato in collaborazione con laĀ Cooperativa CominĀ presso il Giardino della Madia, in via Pimental a Milano, si ferma per la pausa estiva.Ā Il centro riaprirĆ lunedƬ 31 agosto fino allā11 settembre.
Sono trascorse sei settimane dallāinizio delle attivitĆ e numerosi sono stati i bambini che abbiamo accolto e le storie famigliari che abbiamo ascoltato. Sin dallāinizio,Ā abbiamo concepito il centro estivo della Madia come risposta alla richiesta delle famiglie del territorio di uno spazio sicuro che permetta ai bambini di riconquistare il diritto al gioco, alla condivisione e alla libera espressione in questa fase post lockdown.
Lāequipe di lavoro, composta da educatori professionisti e da uno psicologo, medianteĀ attivitĆ psicoeducativeĀ eĀ giochi cooperativi, promuove laĀ ripresa della socialitĆ , il confronto e lāelaborazione emotiva di ciò che implicano le nuove regole di convivenza, raccogliendo il punto di vista dei bambini.Ā La centralitĆ del minore e il suo protagonismo ĆØ essenziale nel nostro metodo di lavoroĀ e molto spesso ciò che i bambini ci dicono ci regalaĀ spunti di riflessione.
Oggi vogliamo condividere con voi uno di questi spunti.
Allāinterno del Giardino della Madia,Ā un nastro segnaletico rosso e bianco divide il cortile a metĆ , nel rispetto delle norme sul distanziamentoĀ fisico.Ā Questo nastro ĆØ pieno di nodi perchĆ© i bambini lo spezzano di continuo.Ā Nel chiedere spiegazioni rispetto a questo gesto, i bambini hanno cosƬ risposto:
āNon mi piace il nastro perchĆ© vorrei giocare con tutti e andare dove mi va.ā (Samuele, 7 anni)
āQuello che mi piace ĆØ che abbiamo uno spazio tutto per noi, quello che non mi piace ĆØ che il nastro ĆØ come un muro invisibile.ā (Serena, 6 anni)
āLo so che serve a proteggerci dal coronavirus però ĆØ antipatico perchĆ© vorrei giocare con tutti i bambini.ā (Max, 6 anni)
āNon mi piace perchĆ© vorrei giocare anche con gli altri.ā (Melissa, 8 anni)
Questo episodio ci insegna cheĀ quando ci troviamo di fronte ad una minaccia e alla percezione di un pericolo i confini si ispessiscono, il bisogno di protezione prende il sopravvento e il rischio ĆØ quello di creare separazione o muri invisibili.
Ma accanto al bisogno di protezione convive ilĀ desiderio di essere connessi: un confine che separa e non connette crea solitudine e rabbia. I bambini sembrano saperlo bene e hanno provato a comunicarcelo. Raccogliendo, dunque, la loro richiesta di vicinanza,Ā abbiamo trasformato il nastro segnaletico nella linea di metĆ campo di un terreno di gioco, creando al centro un cerchio intorno al quale ci si riunisce per parlare e guardarsi negli occhi. Il confine ĆØ diventato il luogo della relazione dove giocare insieme al sicuro.
Anche questa volta, i bambini ci hanno insegnato qualcosa.Ā Abbiamo bisogno di rendere i confini abitabili, e quei nodi ci aiutano a ricordarlo.
Per informazioni:Ā ilgiardinodellamadia@gmail.com