Questo preoccupante fenomeno è in continua evoluzione e non risparmia il nostro Paese.
Per questo è necessario adeguare la normativa per individuare tempestivamente ogni abuso online, ma anche informare genitori, bambini e adolescenti per un uso consapevole e sicuro del web.
Cos’è la pedopornografia online
Il fenomeno della pedopornografia online consiste nell’utilizzo di pc, smartphone e altri device digitali per attività connesse a interessi pedofili.
Tra questi la produzione, diffusione e commercializzazione di materiale pornografico (foto, video, ecc.) in cui siano coinvolti soggetti minori di 18 anni.
In Italia questo reato è punito secondo l’art. 600 ter del codice penale (dai 6 ai 12 anni di detenzione). Ma anche la raccolta e detenzione di queste immagini e video sono considerate un crimine ai sensi dell’articolo 600 quater, con una reclusione fino ai 3 anni.
Se esiste l’aggravante della violenza sessuale, la pena è stabilita dall’articolo 609 ter, considerando sia l’eventuale vincolo di parentela con la vittima e la sua età, arrivando fino a 24 anni di carcere.
I numeri della pedopornografia nel mondo…
Un preoccupante grido di allarme arriva dall’ultimo rapporto della Internet Watch Foundation (IWF), organizzazione non profit che opera a livello internazionale per l’analisi e la rimozione delle immagini pedopornografiche dal web.
Nel 2022 IWF ha registrato un’alta percentuale (78% del totale) di immagini “autogenerate”.
Si tratta di immagini e video di abusi sessuali su minori creati con smartphone o webcam e poi condivisi online.
In molti casi le bambine o i bambini vengono adescati, ingannati o sottoposti a ricatti per produrre e condividere una loro immagine o video a sfondo sessuale da qualcuno che non è fisicamente con loro.
Ecco alcuni dati tratti dal rapporto:
- Bambine e ragazze rappresentano la quasi totalità (96%) dei soggetti delle immagini pedopornografiche
- Nel 2022 è stato registrato un aumento del 137% delle immagini di minori di sesso maschile rispetto all’anno precedente.
- La fascia d’età più comune delle vittime è quella tra gli 11 e i 13 anni.
- La fascia d’età tra i 7 e i 10 anni è in forte crescita (+60%), fino a rappresentare adesso un terzo di tutte le immagini pedopornografiche analizzate.
- Alcuni degli abusi più estremi (come lo stupro e la tortura sessuale) hanno coinvolto i bambini più piccoli, compresi i neonati.
- Complessivamente, il 20% del materiale pedopornografico analizzato conteneva immagini con gli abusi sessuali di categoria A (quelli più gravi), in aumento (+2%) rispetto all’anno precedente.
- Nella categoria B rientrava il 26%.
- Il 66% delle immagini pedopornografiche analizzate era ospitato nei server dei Paesi europei.
…e in Italia
Anche in Italia si assiste a un costante aumento delle vittime di reati online come quello di detenzione di materiale pedopornografico: +9% tra il 2021 e il 2022.
Prendendo in considerazione gli ultimi 10 anni, secondo i dati Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale elaborati per il Dossier 2023 della Campagna Indifesa di Terre des Hommes, il balzo è ben del +200%.
Nel nostro Paese l’ente preposto ad occuparsi del contrasto alla pedopornografia online è Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online della Polizia Postale.
Nel suo ultimo rapporto, relativo al 2022, si legge che si è occupato di 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, 149 dei quali sono stati arrestati.
Quest’ultimo dato segna un aumento dell’8% se confrontato al 2021.
Durante il monitoraggio della rete il centro ha visionato 25.696 siti, 2.622 dei quali presentavano contenuti pedopornografici, che sono stati inseriti in black list e oscurati.
La crescita qui è stata del 3% rispetto all’anno precedente.
La pedopornografia online e le attività a rischio
Con l’aumento dell’utilizzo dei device digitali da parte dei bambini e dei ragazzi è cresciuto anche il rischio di essere adescati online da sconosciuti che, una volta entrati in confidenza, richiedono immagini o prestazioni sessuali in video.
Se non fermati in tempo gli adescatori possono arrivare a proporre un incontro di persona con la/il minore, con le conseguenze che possiamo immaginare.
I numeri non sono bassi: nel 2022 la Polizia Postale ha trattato 424 casi per adescamento online, 229 dei quali coinvolgevano preadolescenti di età tra i 10 e i 13 anni.
Nel rapporto si legge: “Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia.
Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età”.
Come proteggere i minori
Come risulta evidente da quanto detto finora, per proteggere i minori è importante renderli consapevoli delle insidie del web.
Infatti è indispensabile aiutarli ad apprendere i comportamenti più corretti per prevenire ogni contatto indesiderato e quindi diventare vittima di grooming online.
Non solo, occorre evitare che loro stessi inconsapevolmente siano gli autori di azioni non consentite dalla legge, come cyberbullismo e sextortion (ricatto sotto minaccia di pubblicazione di immagini sessuali).
È importante che i genitori siano parte attiva di questo processo di educazione e mettano in atto alcune misure a protezione dei bambini, tra cui:
- attivare i sistemi di parental control nei device elettronici utilizzati dai figli
- mettere un limite al tempo trascorso su Internet
- evitare di lasciare che un bambino molto piccolo utilizzi uno smartphone o tablet da solo.
Fondamentale è poi l’ascolto e una serena relazione con i figli, in modo da istaurare un rapporto di fiducia che faciliti un dialogo continuo e aperto anche su ciò che essi sperimentano nel mondo virtuale.
Nel web esistono diverse risorse per sapere cosa fare per proteggere i minori dai rischi che si possono correre su Internet.
- Un buon punto di partenza è lo Sportello per la sicurezza degli utenti del web della Polizia nel quale ci sono vari articoli con consigli sul tema.
- Molto user-friendly sono i videotutorial realizzati da Parole O-stili e destinati a bambine e bambine delle varie fasce d’età per imparare a usare in piena sicurezza lo smartphone.
- Terre des Hommes ha pubblicato anni fa @lice nel Paese di Internet, un libretto che in forma di racconto per bambini offre alcuni consigli per una serena navigazione nel web.
- Per segnalazioni di materiale pedopornografico online si può usare il modulo messo a disposizione dal progetto Stop-it di Save the Children o dalla Polizia Postale.
- Naturalmente si può chiamare il 112 o 113 oppure recarsi in qualsiasi commissariato di Polizia.
L’impegno di Terre des Hommes nel contrasto alla pedopornografia online
I dati di cui abbiamo parlato rendono sempre più evidente l’urgenza di affrontare in maniera efficace e prevenire il fenomeno dello sfruttamento e dell’abuso sessuale dei minori online.
Terre des Hommes, insieme a una coalizione di oltre 60 organizzazioni della società civile, nel 2022 ha lanciato la campagna #ChildSafetyOn! per sensibilizzare i cittadini europei sull’urgenza di proteggere le bambine e i bambini nel mondo digitale.
La campagna inoltre chiedeva agli Stati membri dell’UE di aumentare le misure di protezione con l’adozione del nuovo Regolamento UE che stabilisce norme per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale sui minori online.
La proposta di legge è stata presentata dalla Commissione europea lo scorso anno e chiede alle piattaforme di impegnarsi ancora di più per l’individuazione, la segnalazione e la rimozione dei materiali pedopornografici e delle immagini a sfondo sessuale di minori.
Ciò potrebbe avere un enorme impatto sulla protezione dei bambini e la tutela della loro privacy. Ma anche ridurrebbe i danni devastanti che questi contenuti hanno sui sopravvissuti agli abusi sessuali e le loro famiglie.
In Italia Terre des Hommes nel 2023 ha organizzato un convegno all’Università di Milano per presentare a un pubblico di esperti e istituzioni le sue 5 proposte di riforma normativa che mirano proprio a garantire una tutela più effettiva delle vittime di reati online.
Nei prossimi mesi avranno luogo altre riunioni tecniche con gruppi parlamentari e professionisti del web.
E’ possibile sostenere queste attività per la protezione dei minori online facendo una donazione singola o una donazione ricorrente: ogni aiuto è prezioso per assicurare la sicurezza dei nostri figli sul web!