USAID: cos'è e perché deve continuare ad esistere - Terre des Hommes Italia

USAID: cos’è e perché deve continuare ad esistere

La recente decisione del Governo Trump di smantellare l’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) sta avendo molte ripercussioni nel settore degli aiuti umanitari a livello mondiale. Ciò rappresenta un cambio radicale nella politica estera americana, che si allontana dall’obiettivo per cui l’agenzia era stata creata, ovvero “tendere una mano alle persone che lottano per migliorare la propria vita, per riprendersi da un disastro o per vivere in un Paese libero e democratico”.

La storia di USAID

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con il Piano Marshall per l’Europa (1947-1949) nasce il moderno concetto di assistenza umanitaria e cooperazione allo sviluppo internazionale come componente importante della politica estera americana. Nel 1949 il presidente Truman decide di capitalizzare il successo del Piano Marshall creando il Programma Point Four per assistere le economie sottosviluppate, esportando competenze e capitali americani in Paesi che non fossero toccati da “alcuni tipi di ‘nazionalismo’ estremo, come quello dell’Unione Sovietica”. A questo programma negli anni successivi ne seguono altri, tutti coordinati dal Dipartimento di Stato. Con il passaggio in legge del Foreign Assistance Act nel 1961 grazie all’ approvazione del Congresso americano il Presidente John F. Kennedy ha potuto creare l’Agency for International Development (in seguito ribattezzata USAID), riunendo tutti i dipartimenti e le agenzie governative che lavoravano nel campo degli aiuti esteri non militari. Anche se tecnicamente separate dal Dipartimento di Stato, tutte le attività di USAID sono state sempre considerate parte della politica estera ufficiale del governo degli Stati Uniti.

I programmi e i paesi che beneficiavano di USAID

Fino alla decisione di Trump di smantellarla, USAID è stata una delle maggiori agenzie ufficiali di aiuti al mondo, gestendo quasi la metà degli aiuti non militari statunitensi per l’estero. Nell’anno fiscale 2023 l’aiuto statunitense all’estero ha toccato i 71,9 miliardi di dollari, poco meno dei 74 dell’anno precedente, quando gli aiuti all’Ucraina hanno fatto toccare il punto più alto della spesa nell’assistenza umanitaria. Ovviamente queste cifre non comprendono l’acquisto di armi o equipaggiamenti militari. SR 25.02.06 Foreign Aid 4 A marzo 2024 l’agenzia impiegava 4. 675 persone, due terzi delle quali lavoravano all’estero. I suoi uffici erano presenti in più di 60 Paesi, ma la maggior parte del lavoro sul campo era svolto da altri enti o organizzazioni non governative in quasi tutti i Paesi in via di sviluppo o colpiti da conflitto o catastrofe naturale. I progetti finanziati da USAID spaziano dalla lotta alla malnutrizione alle vaccinazioni, dalle emergenze sanitarie e ambientali alla scolarizzazione, dall’accesso all’acqua alla ricostruzione post conflitto.

La decisione di Trump e i suoi riflessi

A gennaio Trump ha firmato un ordine esecutivo per rivedere i finanziamenti a USAID e sospendere le erogazioni dei fondi per i progetti già approvati. La decisione era motivata dal presidente su generiche accuse di usi impropri di fondi pubblici, che andavano a “finanziare campagne di sinistra, ideologiche” e di parte. Il 10 marzo il Segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato di aver cancellato l’83% dei fondi di USAID. A questo annuncio è seguito quello di un giudice federale, che ha dichiarato che l’amministrazione Trump non può bloccare i miliardi di dollari che il Congresso ha già destinato per gli aiuti all’estero. La situazione è in continua evoluzione, ma è già stata prevista la riduzione di 1.600 posti di lavoro negli uffici statunitensi dell’agenzia, mentre tutto il personale all’estero è stato messo in congedo amministrativo. Come si può facilmente immaginare le conseguenze dello smantellamento di USAID sono disastrose per le popolazioni più vulnerabili. Da un giorno all’altro, infatti, milioni di persone si sono ritrovate senza il supporto essenziale per la loro sopravvivenza.

Il pensiero di Terre des Hommes

Per quanto riguarda Terre des Hommes, 15.770 persone, in maggioranza bambine e bambini, che stavamo aiutando in Iraq, Libano e Colombia rischiano di rimanere senza protezione, senza scuola, senza cure e senza cibo a causa del taglio di fondi USAID già stanziati per i nostri progetti.

  • In Libano 3.700 bambini e bambine rifugiati palestinesi perderanno il supporto scolastico e 1.880 minori siriani e libanesi, recentemente sfollati nella regione della Bekaa a causa dell’estensione del conflitto israelo-palestinese, saranno privati dei servizi di protezione e supporto psicosociale.
  • In Colombia la regione del Catatumbo è in preda alla violenza: quasi 5mila persone di cui oltre 2mila bambini, rischiano di non ricevere più i pasti che offrivamo nei comedores.
  • In Iraq 5.000 bambini sfollati interni non riceveranno più protezione legale e supporto psicosociale.

Non possiamo accettarlo perché dietro ogni numero c’è una storia, un volto, una vita: una madre che non sa più come nutrire i propri figli, un bambino privato del suo futuro, una famiglia che lotta ogni giorno per sopravvivere in un campo sfollati. Aiutaci a fronteggiare questa emergenza e continuare a proteggere chi ha più bisogno, dona tramite carta di credito qui

condividi con i tuoi amici

Leggi anche