Ogni giorno purtroppo leggiamo di nuovi casi di violenza sessuale, ci indigniamo perché a volte le vittime sono ragazzine appena adolescenti e ci chiediamo come tutto questo possa ancora succedere.
Eppure la violenza di genere è la più pervasiva tra le violazioni dei diritti umani.
Si tratta di una violenza sistematica, diffusa in tutti i Paesi del mondo e trasversale a tutti i ceti sociali.
Una delle sue forme più esecrabili è la violenza sessuale.
La definizione secondo la legislazione vigente
A livello internazionale la violenza sessuale è considerata un crimine contro l’umanità e una forma di violenza maschile sulle donne.
Nella legislazione italiana è riconosciuta come un delitto contro la persona ed è un reato punito secondo l’art. 609-bis del Codice Penale.
Esempi concreti di violenza sessuale
Secondo la legislazione vigente commette violenza sessuale chi:
- costringe una persona a compiere o subire atti sessuali con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità.
- induce una persona a compiere o subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della vittima o ingannandola sostituendosi ad altra persona.
Cosa sono secondo la nostra giurisprudenza gli “atti sessuali”?
- Sono azioni che esprimono l’impulso sessuale di chi li compie invadendo la sfera sessuale della vittima.
- Sono quindi da considerare violenze sessuali i palpeggiamenti e sfregamenti sulle parti intime delle vittime.
- Il reato di violenza sessuale può essere commesso anche a distanza, per esempio tramite cellulare o computer e webcam.
Per configurare il reato è importante la mancanza di consenso da parte della vittima, e non la manifestazione del dissenso.
Anche tra partner se non c’è consenso al rapporto sessuale allora vi è violenza.
I dati inerenti la violenza sessuale nel mondo
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità il 31% delle donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni ha subito almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale da parte di un partner, di un ex partner, di un amico o un conoscente, un familiare o da uno sconosciuto.
In termini assoluti, si tratta di circa 736 milioni di donne e ragazze.
Se si concentra l’attenzione tra le più ragazze giovani (15-19 anni) sposate o che vivono una relazione di coppia stabile, quasi una su quattro è stata vittima almeno una volta nella vita di violenze e abusi da parte del partner.
Il 16% delle giovani nella fascia d’età 15-24 anni ha subito violenza nel corso dei 12 mesi precedenti.
- Nei conflitti l’insicurezza generalizzata fa aumentare il rischio di violenze anche sessuali e in diversi contesti lo stupro è anche stato utilizzato come vera e propria “arma di guerra” per infliggere un ulteriore danno ai nemici.
Secondo Unicef, tra il 2005 e il 2022 almeno 16mila bambine e ragazze sono state vittime di stupro, matrimoni forzati e sfruttamento sessuale, ma il dato è probabilmente sottostimato, perché non tutte le famiglie denunciano.
In Iran, secondo Amnesty International, per stroncare il movimento Donna Vita Libertà le forze di sicurezza hanno usato lo stupro e altre forme di violenza sessuale per intimidire e punire chi aveva manifestato in forma pacifica.
E in Italia
Per avere una panoramica nel nostro Paese ci rivolgiamo al Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, che da oltre un decennio collabora con Terre des Hommes per il Dossier Indifesa.
Ecco gli ultimi dati disponibili (relativi al 2022):
– 906 vittime minorenni di violenza sessuale, l’89% delle quali erano bambine e ragazze.
– quasi 700 quelli di violenza sessuale aggravata su minori, per l’86% femmine.
La prevalenza di vittime di sesso femminile persiste anche in altri reati a sfondo sessuale:
- nei 169 casi pornografia minorile il 70% erano bambine e ragazze
- nei 430 casi di atti sessuali con minorenne il 79%
- nei 107 casi di corruzione di minorenne il 76%.
Anche se si prende la popolazione nel suo complesso si conferma lo squilibrio a danno del genere femminile nelle varie fattispecie di reato, in particolare in quelli considerati “spia” delle violenze di genere:
- le ragazze e donne sono oltre l’81% delle vittime di maltrattamenti contro familiari e conviventi
- il 91% di violenze sessuali
- il 74% degli atti persecutori (stalking).
Le cause della violenza sessuale
Come abbiamo detto, la violenza sessuale è una delle forme della violenza di genere.
Quest’ultima è strettamente legata agli squilibri di potere tra i sessi e a norme culturali di tipo patriarcale ancora molto radicate nella nostra società.
Questo retaggio culturale perpetua stereotipi e discriminazioni di genere che collocano la donna in una posizione subordinata rispetto all’uomo, e che quindi gode di meno diritti.
In alcune società la donna è considerata alla stregua di una proprietà privata dell’uomo di famiglia, sia egli il padre, il fratello o il marito.
Ogni volta che le azioni della donna si discostano dai voleri o desideri dell’uomo questa va punita.
Non sorprende quindi che le violenze sessuali siano così diffuse.
Le conseguenze
La violenza sessuale causa un’enorme sofferenza alla vittima, con conseguenze sia fisiche che psicologiche, di breve e lunga durata.
Tra quelle fisiche le più comuni sono:
- dolori all’apparato genitale e urinario
- problemi gastro-intestinali
- tensioni muscolo-scheletriche.
Passando alle conseguenze della sfera psicologica troviamo:
rabbia
senso di colpa
- depressione
- ansia
- insonnia
- mancanza di autostima
- fobie di vario genere
- disturbi relazionali e sessuali
- pensieri suicidi
- uso di alcool e droghe.
Come aiutare le vittime della violenza
Se una ragazza o donna vicino a voi è stata vittima di violenza sessuale è bene aiutarla a comprendere che deve recarsi al pronto soccorso per avere cure immediate e un referto medico sulla base del quale sottoporre un’eventuale denuncia alle forze dell’ordine.
Inoltre è necessario che sia assistita da psicologi specializzati in questo campo.
Tutti i centri antiviolenza offrono un servizio di supporto psicologico e spesso anche legale.
Come ridurre l’incidenza del fenomeno
Per eliminare la violenza sessuale, o almeno ridurre il numero dei casi occorre combattere le cause alla radice del fenomeno:
- retaggi culturali discriminatori rispetto al sesso femminile
- disuguaglianza di genere nei vari ambiti della società.
Per ottenere un cambio culturale è fondamentale il coinvolgimento degli uomini e soprattutto dei ragazzi.
Un aiuto in questo senso può darlo l’introduzione nelle scuole di programmi all’educazione affettiva, alla parità tra i sessi, per il superamento dei ruoli e degli stereotipi di genere.
Finora questi insegnamenti sono extracurricolari e non vengono offerti da tutte le scuole.
Essi però sono importanti per ottenere nelle giovani generazioni maggiore consapevolezza di quel che significa avere una relazione sana e rispettosa con il partner e con le donne in generale.
Questa soluzione andrebbe applicata in tutto il mondo, assieme a campagne di sensibilizzazione sul rispetto delle donne e dei loro diritti in cui vengono coinvolti soprattutto gli uomini e i ragazzi.
Per arrivare alla parità di genere, come auspica l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, è necessario che tutti gli Stati garantiscano a bambine, ragazze e donne parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, ma anche la rappresentanza nei processi decisionali politici ed economici.
Ma gli avanzamenti lungo questa strada sono troppo lenti.
L’ultimo Global Gender Gap Report mostra solo un +0,3% di miglioramento a livello globale rispetto all’edizione dell’anno scorso.
Se non sarà impressa una decisa accelerazione agli sforzi in quella direzione raggiungeremo la completa parità di genere solo nel 2154.
L’attività di Terre des Hommes
In tutti i Paesi dove operiamo promuoviamo incontri con i genitori dove si affronta anche il tema della violenza domestica e dei modi in cui è possibile superare i conflitti familiari.
In questo modo è possibile smorzare l’aggressività ed evitare maltrattamenti anche sui bambini che troppo spesso si trovano ad assistere a scene di abusi.
Con la nostra Campagna indifesa abbiamo avviato molti progetti che puntano a favorire l’educazione, la salute, l’empowerment e la partecipazione delle ragazze, cercando di rimuovere i principali ostacoli che negano loro di esprimere i propri talenti ed essere padrone della propria vita.
Attraverso il nostro Network indifesa stiamo creando una rete di giovani ambasciatori che diffonde tra i propri coetanei i valori di rispetto e uguaglianza.
In questo modo ci auguriamo si possa arrivare a quel cambio culturale in grado di sconfiggere l’ormai obsoleto patriarcato ed eliminare o almeno ridurre la violenza di genere nella nostra società.
Il nostro impegno in questi campi, e quello dei nostri operatori, non si fermerà anzi si intensificherà nei prossimi anni.
Siamo convinti che questa sia la strada giusta per assicurare alle giovani generazioni un futuro prospero e vivere in una società più giusta già da domani.
Sostieni le nostre attività indifesa e dona adesso per proteggere le bambine e le ragazze dalla violenza