Per un analfabeta le possibilità di trovare un lavoro qualificato e ben retribuito sono praticamente nulle, e persino i lavori non specializzati a salario minimo possono essere difficili da ottenere.
Ma non sempre aver potuto studiare è sufficiente per non cadere nell’analfabetismo.
L’analfabetismo nel mondo: definizione e dati aggiornati
Secondo l’Unesco la definizione di analfabetismo è l’incapacità di leggere, scrivere e fare delle semplici operazioni matematiche.
Tipicamente un/una analfabeta ha difficoltà a comprendere una breve e semplice frase riguardante la vita quotidiana.
A livello globale, tenendo conto di tutti gli uomini e le donne dai 15 anni in su, il tasso di alfabetizzazione è dell’86,3%.
Se però facciamo una suddivisione per genere gli uomini arrivano al 90%, mentre il tasso globale di alfabetizzazione delle donne è dell’82,7%.
Tra i vari Paesi esistono enormi differenze:
- Quasi tutti i Paesi sviluppati hanno un tasso di alfabetizzazione degli adulti pari o superiore al 96%.
- In quelli meno sviluppati la percentuale media di analfabetismo è del 35%.
Occorre però anche dire che non tutti i Paesi raccolgono annualmente i dati sull’alfabetizzazione e molti hanno definizioni di alfabetizzazione non comparabili tra loro.
Quali sono le nazioni in cui il fenomeno è più diffuso
L’analfabetismo è più esteso nelle nazioni più povere.
Secondo la World Population Review nove dei dieci Paesi con il minore tasso di alfabetizzazione si trovano nell’Africa Sub-sahariana e Corno d’Africa:
- Chad: solo il 27% di popolazione alfabetizzata
- Mali: 31%
- Sud Sudan: 34,5%
- Afghanistan: 37,3%
- Repubblica Centroafricana: 37,5%
- Niger: 38%
- Somalia: 41%
- Guinea: 45,3%
- Burkina Faso: 46%
- Benin: 47%
Cause dell’analfabetismo
Alla radice del problema dell’analfabetismo nel mondo sta la povertà.
Nelle aree più povere e rurali l’accesso all’istruzione è più difficile, perché ci sono meno scuole, pochi sono gli insegnanti e spesso poco qualificati, le rette delle scuole e i mezzi di trasporto per arrivarci non sono alla portata di tutti.
Inoltre, una famiglia in difficoltà potrebbe aver bisogno che i figli lavorino e guadagnino denaro invece di andare a scuola.
Esiste anche un divario di genere nell’alfabetizzazione: dei circa 781 milioni di adulti nel mondo che non sanno leggere o scrivere, quasi due terzi sono donne.
Questa disparità è particolarmente evidente nei Paesi meno sviluppati, dove spesso le donne devono rimanere a casa e prendersi cura dei bambini e delle faccende domestiche mentre gli uomini vanno a lavorare.
Ciò affonda le radici nel sistema patriarcale e nella profonda segregazione dei sessi in alcune culture.
Nei Paesi più industrializzati questo gender gap è quasi inesistente, anzi a volte si ribalta a favore delle ragazze e delle donne.
Conseguenze dell’analfabetismo nel mondo
Come abbiamo detto l’analfabetismo ha conseguenze molto pesanti sulla qualità di vita di un/a bambino/o, ragazzo/a e adulto.
Se non si ha la capacità di comprendere bene ciò che gli/le viene detto, se non si è capaci di leggere un documento o una ricetta medica, se non si riesce a scrivere un reclamo o usare i device tecnologici, si è in balia del volere degli altri, anche perché è difficile accedere ai propri diritti fondamentali in modo autonomo e rivendicarli.
Ovviamente è difficile – se non impossibile – trovare un lavoro qualificato e garantito da un contratto.
È anche difficile curarsi adeguatamente o prendersi cura dei propri bambini, rischiando di interpretare male le prescrizioni del medico.
Nella maggior parte dei casi il rischio di perpetuare il ciclo della povertà ed esclusione sociale è molto forte, diventando facili prede della criminalità.
L’analfabetismo fa anche molto male alla società: uno studio di qualche anno fa ha calcolato che il suo costo all’economia mondiale è di 1,19 milioni di milioni di dollari!
L’analfabetismo funzionale
Nonostante abbiano potuto studiare da bambini un numero cospicuo di adulti finiscono per diventare analfabeti funzionali.
Ciò significa che non sono in grado di utilizzare le loro capacità di lettura, scrittura e calcolo per il proprio sviluppo e per quello della comunità.
Soprattutto non sono capaci di comprendere testi complessi, di usare le informazioni quotidiane che hanno a disposizione o di esprimersi in modo adeguato in contesti al di fuori della loro quotidianità.
Secondo l’indagine Piaac – Ocse 2019 in Italia il 28% della popolazione tra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale, un dato tra i più alti in Europa.
Le cause possono essere molteplici: un’istruzione di base di scarsa qualità, deficit cognitivi non riconosciuti, trascurati o sopraggiunti in età adulta, mancanza di stimoli per continuare e rafforzare il proprio livello di studi e conoscenze in età adulta.
Possibili soluzioni
Investire nell’istruzione di qualità è il modo migliore per sconfiggere l’analfabetismo nel mondo e, di conseguenza, la povertà.
Gli scarsi risultati scolastici dovuti a modalità d’insegnamento antiquate e poco motivanti portano molti bambini e bambine ad abbandonare la scuola e precludersi un futuro lavorativo migliore.
Per questo è importante che siano messi a loro disposizione corsi di sostegno e recupero scolastico, in modo da poterli reintegrare nel percorso scolastico prima che sia troppo tardi.
Anche il costo dell’istruzione non dovrebbe pesare sulle famiglie più svantaggiate, ma tutti gli Stati dovrebbero farsi carico delle tasse d’iscrizione per questa fascia di popolazione e incoraggiare gli studenti a continuare gli studi con borse di studio.
Per gli adulti, oltre a corsi di recupero scolastico, è necessario che si promuova attivamente un percorso di formazione continua e aggiornamento soprattutto sulle nuove tecnologie.
Infatti esse sono in continua evoluzione e ormai hanno un grosso impatto nella nostra vita quotidiana.
L’impegno di Terre des Hommes nella lotta all’analfabetismo
La nostra organizzazione è in prima linea per combattere la povertà educativa e l’abbandono scolastico, con 53 progetti in 19 Paesi del mondo nel 2023.
Lavoriamo per ridurre l’analfabetismo nel mondo e garantire accesso a tutti i livelli di istruzione ai più vulnerabili – compresi i minori con disabilità – e per consentire a chi è stato escluso dal percorso educativo a causa di povertà, conflitti, migrazioni o disastri naturali, di raggiungere un buon grado di alfabetizzazione e migliorare le opportunità in ambito professionale.
Tutto questo ha effetti positivi sul rendimento e diminuisce il rischio di abbandono scolastico che mette a rischio il futuro dei più giovani, costretti spesso a finire sfruttati in lavori pesanti e pericolosi o, nel caso delle bambine, a essere date in sposa.
Ci adoperiamo per rendere le strutture educative più adatte all’infanzia, alla disabilità, per creare ambienti di apprendimento sicuro, non violenti, adeguati a tutti.
Grazie alle nostre formazioni molti insegnanti ed educatori oggi sono più qualificati e attenti all’inclusione delle bambine e dei bambini più vulnerabili.
Vuoi combattere l’analfabetismo nel mondo con noi? Sostieni a distanza un bambino o una bambina, oppure dona per i nostri progetti educativi.