Gli animali più comunemente impiegati sono cani, gatti, cavalli, delfini e conigli, ma possono essere utilizzati anche altri tipi di animali a seconda delle esigenze e delle preferenze del paziente.
Il primo impiego di animali a scopo terapeutico negli ospedali si fa risalire al 1919 negli Stati Uniti, presso il St. Elisabeth’s Hospital di Washington.
Lì vennero introdotti dei cani per curare i pazienti che, durante la prima Guerra Mondiale, avevano riportato gravi forme di depressione e schizofrenia.
È solo nel 1964 che lo psichiatra infantile Boris M. Levinson conia il termine “Pet therapy”, riferendosi all’impiego degli animali da compagnia per curare specifiche malattie.
La Pet Therapy in Italia
Questa pratica ha guadagnato grande popolarità in Italia negli ultimi anni, con un numero crescente di istituzioni sanitarie, educative e sociali che la integrano nei loro programmi terapeutici e di supporto.
Il termine è stato recentemente sostituito con quello di interventi assistiti con gli animali (IAA), che consente di distinguere tra diverse tipologie di approcci, a seconda che prevalga la componente cosiddetta ludico-ricreativa (attività assistita con gli animali, AAA), quella educativa (educazione assistita con gli animali, EAA) o quella terapeutica (terapia assistite con gli animali, TAA).
Nel 2015 il Ministero della Salute ha emanato le linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA).
Benefici della Pet therapy
I benefici di questa pratica terapeutica sono molteplici e si pongono su diversi livelli:
- Benefici psicologici e emotivi:
* ○ Riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione. Miglioramento dell’umore, riduzione della solitudine e dell’isolamento sociale. Aumento dell’autostima e della fiducia in sé stessi. - Benefici fisici:
* ○ Promozione dell’attività fisica attraverso passeggiate e giochi con gli animali. Miglioramento della coordinazione motoria e delle capacità motorie, specialmente nei programmi con cavalli (ippoterapia). - Benefici sociali:
* ○ Miglioramento della capacità di comunicare e socializzare, specialmente in bambini e persone con disturbi dello spettro autistico sia attraverso attività di gruppo sia attraverso l’interazione con l’animale. - Benefici cognitivi:
* ○ Stimolazione mentale attraverso attività che richiedono concentrazione e memoria, come addestrare o prendersi cura di un animale.
Come funziona la Pet therapy
La Pet therapy può essere individuale o di gruppo e viene solitamente condotta da un terapista qualificato insieme a un animale addestrato.
La scelta dell’animale e del tipo di attività viene fatta in base alle specifiche esigenze del paziente.
Le sedute possono includere semplici interazioni come accarezzare l’animale, giochi strutturati, esercizi di addestramento o attività più complesse come l’equitazione.
La Pet therapy è dunque un potente strumento a supporto di bambini e adolescenti fragili, ma deve essere sempre condotta da professionisti qualificati che possano adattare l’approccio alle esigenze specifiche del paziente.
È importante valutare le preferenze di quest’ultimo riguardo agli animali e assicurarsi che l’animale utilizzato sia adeguatamente addestrato per la terapia.
Questo tipo di terapia è particolarmente efficace se associata ad altri interventi, come il sostegno psicologico o collocata all’interno di un percorso evolutivo, come nel caso del progetto Restars.
Pet Therapy e adolescenti in ritiro sociale: il lavoro di Terre des Hommes
Terre des Hommes ha sperimentato con successo l’uso della Pet Therapy nel suo progetto Restars- Rete Territoriale per gli Adolescenti in Ritiro Sociale, a supporto degli adolescenti in ritiro sociale o a rischio di diventare tali, i cosiddetti Hikikomori, che si calcolano essere oltre 50.000 nel nostro paese.
Nel contesto di un percorso multidimensionale di sostegno al/alla ragazzo/a e alla sua famiglia, la Pet Therapy si rivela un strumento fondamentale per i casi più seri di ritiro sociale.
Infatti attraverso la relazione con l’animale attiva nuovi interessi ed energie nel ragazzo o nella ragazza così da permettere poi il passaggio a step successivi come l’arteterapia a piccoli gruppi, o lo sport, fino al reinserimento scolastico.
La Pet therapy è particolarmente utile per gli adolescenti in ritiro sociale, perché quest’ultimo è una condizione spesso associata a problemi come l’ansia, la depressione, il bullismo, o la dipendenza digitale.
La presenza di un animale ha un effetto calmante, aiutando a ridurre l’ansia e lo stress e interagire con la bestiola migliora l’autostima e la fiducia in sé stessi, poiché gli animali offrono affetto incondizionato e non giudicano.
Gli animali poi possono servire da mediatori sociali, facilitando le interazioni tra l’adolescente e altre persone, come familiari, terapisti o coetanei.
Prendersi cura di un animale richiede infine una certa routine e può incoraggiare l’attività fisica, come portare il cane a passeggio, che è benefica per la salute mentale e fisica.
Se vuoi sostenere il progetto ReStars puoi donare online.