Per questo momenti come il campo estivo hanno un effetto incredibilmente benefico per i bambini, tanto che, pur nelle difficoltà e incertezze della situazione contingente, lo staff del progetto “Ta’lim Lil’Jami’a: Educazione inclusivo per i bambini di Gerusalemme Est” di Terre des Hommes ha voluto ad ogni costo organizzarlo anche grazie ai fondi di Enabel, l’agenzia di sviluppo belga, dato che l’anno scorso erano stati costretti a cancellarlo.
Il nome scelto per il campo è stato “La nostra Gerusalemme verde“, perché tante delle attività proposte volevano accrescere la consapevolezza dei bambini per le pratiche di protezione dell’ambiente, a cominciare dalla cura delle piante, con lezioni di giardinaggio, gestione dei rifiuti e riciclo creativo. Una gita al Museo Palestinese di Storia Naturale a Betlemme ha completato bene questo apprendimento, in quanto i bambini hanno conosciuto nuovi animali del territorio palestinese e hanno approfondito le connessioni uomo-natura attraverso le sezioni sull’agricoltura e l’allevamento.
Oltre alla gita e al giardinaggio, il campo e le attività estive hanno previsto tantissimi momenti di giochi, creazione artistica, cucina, musica, costruzione di aquiloni, uno spettacolo circense interattivo e una gita a Gerico con bagno nel Mar Morto. Gli operatori hanno potuto constatare ogni giorno quanto fosse grande il desiderio dei bambini di partecipare, avendo finalmente lo spazio per esprimersi in modo costruttivo e divertente. “Stando a stretto contatto con loro si capisce come le attività siano molto più di un semplice intrattenimento,” ha detto un operatore, “ma colmano alcune lacune nelle abilità sociali e personali dei bambini, come la comunicazione, l’autodisciplina, il rispetto dei turni, la responsabilità e la cooperazione, abilità che sono essenziali per un sano sviluppo“.
Molti bambini del progetto provengono da aree emarginate, come quella di Zayyem e la vicina comunità beduina Zanba, dove un’attività ha incoraggiato gli studenti a riflettere sulla loro cultura, in particolare sulle tradizioni culinarie, e a scriverne. Le loro descrizioni saranno poi pubblicate in una rivista che bambini e adulti stanno attendendo con trepidazione. Uno dei leader dell’attività ha detto: “A volte nella società palestinese la cultura beduina viene guardata dall’alto in basso, per questo è meraviglioso vedere che i bambini di Zanba hanno un profondo senso di orgoglio e che sono desiderosi di condividere il loro patrimonio culturale con gli altri“.
Reem Hammad, l’operatore di Terre des Hommes che ha guidato il campo estivo di Al-Thoury ha detto: “Per quanto estenuanti possano essere le attività estive, i risultati fanno sì che ne valga assolutamente la pena. Il feedback dei bambini su questo campo è stato incredibilmente positivo. Abbiamo organizzato un momento di riflessione per ascoltare la loro opinione e la stragrande maggioranza ha espresso un giudizio superpositivo, anzi molti di loro hanno detto che non volevano che il campo estivo finisse!”