Infatti i suoi sei anni sono stati festeggiati con una bellissima notizia: finalmente poteva essere iscritta a scuola!
Merito di un documento prezioso che la nonna, assistita al Comitato Comunitario di Protezione all’Infanzia di Hulene B, un quartiere poverissimo di Maputo, è riuscita ad ottenere un mese fa: la sua carta d’identità.
In Mozambico, come in tanti altri Paesi africani, sono moltissimi i bambini e le bambine che non hanno mai frequentato la scuola perché non hanno la carta di identità che serve per l’iscrizione.
Non ce l’hanno perché i genitori non li hanno registrati all’anagrafe per mancanza di soldi, perché l’ufficio è molto lontano da dove abitano o, in alcuni casi, perché non conoscono le modalità di registrazione e una volta scaduti i termini serve una procedura più complessa per iscriverli.
Una storia da cambiare
Il caso di Celina era appunto un po’ complesso, dato che di lei si occupa la nonna, assieme ai suoi fratellini Alberto e Leonardo. I piccoli sono stati abbandonati dalla madre e dal padre, che ha problemi di alcolismo, senza essere stati registrati all’anagrafe.
Con i suoi 75 anni la nonna non sapeva come fare: quando ha scoperto che non poteva iscrivere a scuola la bambina si è sentita perduta. Infatti non voleva che la bambina crescesse senza un’istruzione come era toccato a lei. La vedeva condannata a subire la stessa miseria contro cui aveva dovuto combattere tutta la vita…
È a questo punto della storia che entrano in gioco i volontari del Comitato Comunitario di Protezione all’Infanzia di Hulene B.
Si tratta di gruppi di persone che svolgono una funzione fondamentale per garantire la protezione dei bambini all’interno delle proprie comunità, e che sono stati creati nell’ambito del nostro progetto Educ-IN, “Educazione inclusiva e di qualità per la prima infanzia in Mozambico”.
Questo intervento finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo vuole contribuire al miglioramento dell’offerta dei servizi educativi per la prima infanzia, l’educazione prescolare e primaria, affinché siano di qualità, equi e inclusivi.
A sostegno dei diritti dei bambini
Ogni gruppo è costituito da 15-20 volontari che hanno ricevuto una formazione specifica per apprendere come identificare i bisogni dei bambini delle comunità e sapere come risolverli e che, dopo aver definito il suo programma di lavoro, si attiva per contattare le famiglie più bisognose d’aiuto e assisterle.
Così, dopo aver incontrato la nonna di Celina, i nostri volontari le hanno spiegato la procedura e l’hanno accompagnata all’anagrafe finché tutto è stato risolto. Dopo l’ottenimento della carta d’identità della bambina e degli altri due fratelli, il comitato si è occupato anche dell’iscrizione a scuola della bambina riuscendo ad ottenere un’esenzione del pagamento delle tasse scolastiche. Man mano che i fratellini cresceranno saremo a fianco della nonna per essere sicuri che anche loro possano studiare e prepararsi a un futuro migliore.
Nel frattempo, Celina sogna di diventare poliziotta e non vede l’ora che i suoi fratelli vadano a scuola assieme a lei.
Educ-IN: un progetto per l’inclusione scolastica
Il progetto Educ-IN è realizzato con fondi AICS da Terre des Hommes in collaborazione con la Ong AIFO, l’Università di Macerata, l’Istituto di educazione mozambicano Mwana, l’organizzazione mozambicana di persone con disabilità ADEMO (Associação Deficientes de Moçambique) e una rete di 43 organizzazioni che promuovono azioni concrete per lo Sviluppo della Prima Infanzia in Mozambico (RDPI, Rede de Desenvolvimento da Primeira Infancia). L’intervento si svolge nella città di Maputo e in 3 Regioni localizzate rispettivamente al Sud, centro e Nord del Paese.
Nonostante sia ricco di risorse naturali, il Mozambico ha uno degli indici di sviluppo umano più bassi al mondo e le Nazioni Unite lo classificano al 185° posto su 191 rilevati.
Il Paese è caratterizzato da una crescente e radicata disuguaglianza, tra aree urbane e rurali e, in generale, tra diversi gruppi di popolazione.
Molte zone del Paese sono caratterizzate da povertà, malnutrizione e denutrizione, alti tassi di analfabetismo, fragilità profondamente radicate ed epidemie ricorrenti.
Su 7,2 milioni di bambini in età scolastica, 1,2 milioni non vanno a scuola e tra chi frequenta la scuola elementare solo 1 su 2 la termina.
Tra i bambini tra i 3 e i 5 anni, solo il 3,5% frequenta una scuola dell’infanzia.