Tania ha 21 anni è una ragazza tranquilla e dolce che ama ascoltare nel tempo libero musica romantica, e spera che un giorno qualcuno le possa dedicare una delle sue canzoni preferite.
Vive a Quito, nel quartiere di Toctiuco, uno dei più poveri della capitale, con i genitori e la sorella. Il padre è disoccupato; in passato ha lavorato saltuariamente come manovale ma tutto quel che guadagnava lo spendeva in alcolici. Questa dipendenza lo porta a diventare violento con i familiari. La mamma è l’unica che si è sempre occupata delle due figlie e ha sempre fatto sacrifici lavorando come domestica molte ore al giorno ma con una retribuzione insufficiente a mantenere la famiglia.
Tania ha cominciato fin da piccola a frequentare il centro per bambini Refugio de los Sueños che Terre des Hommes sostiene nel suo quartiere. Da sempre è stato per lei un piccolo rifugio dove sentirsi protetta, lontano dalle violenze del padre e circondata da tanto amore che purtroppo a casa riceveva solo dalla madre. Lì andava dopo la scuola a mangiare e seguire le tante attività e laboratori che vengono organizzati, come per esempio panetteria e pasticceria, lavori manuali e falegnameria, oltre al doposcuola. Negli anni, grazie al sostegno a distanza, ha ricevuto delle borse di studio per poter terminare gli studi secondari, oltre a controlli medici e dentistici, kit scolastici e igienici, pacchetti alimentari e molto altro.
Finita la scuola ha provato ad entrare all’università ma non è passata all’esame d’ingresso, così per un anno si è messa a lavorare in un magazzino di materiali elettrici, senza però rinunciare ai suoi sogni. L’ anno successivo, determinata più che mai Tania si è candidata a una borsa di studio per studiare Infermeria all’Universidad de Las Americas, un’università privata. Finalmente dopo tanto sforzo e fermezza ce l’ha fatta e adesso segue un corso intensivo di due giorni a settimana, in modo da poter continuare anche a lavorare e aiutare così la famiglia economicamente.
“Senza il supporto del Refugio non sarei mai riuscita a dedicarmi allo studio e non pesare sulla mia famiglia, oggi sono felice di aver raggiunto il mio obiettivo e spero di diventare una buona infermiera”.
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