È ottimista Pearson Chinuwe, presidente della comunità di Mubagwashe, un villaggio rurale del Sud-Est dello Zimbabwe, dove gli effetti della desertificazione a causa dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti.
Questa nazione infatti è estremamente vulnerabile al riscaldamento globale:
- nell’ultimo secolo le temperature sono aumentate di circa due gradi
- le precipitazioni annuali sono diminuite del 20-30%, con conseguente riduzione dell’acqua dolce
- l’80% della produzione agricola dipende esclusivamente dalle piogge
- Il periodo delle precipitazioni si è spostato dall’inizio di novembre alla fine di dicembre
- negli ultimi 20 anni ci sono stati 10 periodi di siccità grave, oltre a numerosi cicloni e tempeste.
Ciò ha aggravato la desertificazione di diverse regioni e l’insicurezza alimentare di gran parte della popolazione, soprattutto quella che vive nelle aree rurali, dove i prezzi delle derrate alimentari sono molto alti e il 76% dei bambini vive in condizione di povertà.
Nella provincia di Masvingo, la comunità di Mubagwashe deve affrontare da molto tempo i problemi idrici causati dalla desertificazione, soprattutto per l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.
- I più vicini abbeveratoi si sono ormai prosciugati costringendo gli abitanti del villaggio a camminare per più di 7 km fino al punto d’acqua più vicino per il loro bestiame.
- Questa situazione fa sì che alcune famiglie non siano nemmeno in grado di avere piccoli orti per il consumo familiare a causa della scarsità d’acqua.
- I ragazzi e le ragazze della comunità non hanno più tempo per lo studio, le attività sociali o semplicemente per riposare, dato che devono percorrere lunghe distanze a piedi per portare l’acqua a casa
- Tutta la comunità è più esposta alle malattie causate dalla scarsità di acqua sicura e igiene personale (colera, dissenteria, dermatosi, ecc.) e alla denutrizione.
In passato la comunità aveva cercato di trovare il modo per mitigare alcune di queste sfide, ma senza molto successo, a causa delle sue limitate conoscenze tecniche e risorse finanziarie. Nella zona si trovano ormai molte cisterne e pozzi fatiscenti e abbandonati e il terreno è degradato dalla desertificazione.
Tuttavia, con l’arrivo del progetto Seeds for the future – Sustainable Agriculture for the Resilience of Rural Communities (SEFF) i problemi di scarsità d’acqua a Mubagawshe potranno essere mitigati grazie ad alcuni interventi, come la costruzione di piccole dighe di sbarramento di alcuni corsi d’acqua a regime torrentizio e l’impianto di sistemi avanzati d’irrigazione per le colture che permettono di non sprecare l’acqua.
Con il progetto SEFF Terre des Hommes Italia ha lavorato a stretto contatto con il governo dello Zimbabwe e la comunità di Mubagawshe. La costruzione della diga di sbarramento è nella fase finale di scavo del nucleo, grazie alla collaborazione dei membri della comunità che forniscono la manodopera. Per Pearson Chinuwe, la diga li aiuterà anche a migliorare la loro qualità di vita potendo intraprendere alcune attività generatrici di reddito.
“La diga ci aiuterà a trasformare la nostra vita, perché in passato abbiamo davvero faticato a procurarci l’acqua. Quando la diga sarà completata potremo anche avventurarci nell’allevamento del pesce e sostenere le nostre famiglie. Il nostro bestiame potrà abbeverarsi più facilmente e l’acqua sarà più vicina alle nostre case“.
Come strategia per far fronte agli shock climatici e migliorare i mezzi di sostentamento della comunità, Terre des Hommes Italia nell’ambito del progetto SEFF ha anche realizzato un orto comunitario a 100 metri dalla diga.
“Grazie a questo orto speriamo di essere in grado di guadagnare denaro per il mantenimento delle nostre famiglie. Saremo in grado di pagare le tasse scolastiche per i nostri figli. In futuro vorremmo piantare pomodori, ortaggi, patate dolci e patate per poter rifornire i grandi mercati di Harare“, dice Patrick Chimasha, un altro membro della comunità di Mubagwashe.
Il progetto SEFF, di durata triennale, è ora al suo secondo anno e viene attuato in circoscrizioni selezionate dei distretti di Chiredzi, Masvingo Rural e Mwenezi, con un obiettivo di beneficiare direttamente 5.920 persone con:
– iniziative di agroecologia comunitaria per la selezione di sementi tradizionali della comunità, la loro conservazione, moltiplicazione e uso
– costruzione di sbarramenti di corsi d’acqua e di pozzi ad energia solare
– creazione di sistemi di microirrigazione per l’alimentazione e la generazione di reddito per le famiglie e le scuole
– realizzazione di 3 orti comunitari e 6 orti nutrizionali a Chiredzi, Mwenezi e Masvingo Rural per diversificare la dieta e combattere la malnutrizione
– incremento della produzione di colture di alto valore come quella della paprika, che viene anche seccata e imballata per poter essere venduta nelle città e relativa formazione degli agricoltori.
Il progetto SEEF contro la desertificazione è finanziato con 3,7 milioni di euro dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e attuato da Terre des Hommes Italia insieme a COSPE, Sustainable Agriculture Technology Zimbabwe, CTDO e Women & Land in Zimbabwe, Rete Semi Rurali e l’Ambasciata d’Italia ad Harare.