Una grande spinta per Joãozinho - Terre des Hommes Italia

Una grande spinta per Joãozinho

Joãozinho allunga le braccia, fa presa sul pavimento e si spinge avanti. È così che si muove sin da piccolo, a camminare non ce l’ha mai fatta.

Dodici anni fa, quando aveva appena 5 mesi, è stato lasciato dalla madre sulla porta di casa della nonna prima che sparisse.

Qualche mese dopo sono risultati evidenti i problemi del bimbo, che non riusciva neanche a stare seduto.

Nonostante avessero grandi difficoltà economiche i nonni hanno portato il nipotino in ospedale e, dopo la diagnosi di disabilità motoria, gli hanno fatto fare alcune sessioni di fisioterapia che perlomeno l’hanno aiutato a conquistare la posizione seduta e gestire altri semplici movimenti.

João Cossa 3

Joãozhinho

Tuttavia nel posto in cui vive Joãozinho – Hulene B, un quartiere sorto intorno alla Lixeira, la grande discarica di Maputo, capitale del Mozambico – un bambino con le sue difficoltà non passa inosservato, anzi può diventare vittima di discriminazioni e violenze.

Così i nonni hanno pensato fosse meglio non iscriverlo a scuola e lo hanno relegato in casa, dove il suo unico compagno di giochi per tutti questi anni è stato lo zio, adesso diciassettenne.

Arrivano i Comitati Comunitari

Forse la sua vita sarebbe continuata così, tra la casa e il piccolo cortile, se una persona del quartiere non avesse deciso un giorno di diventare volontaria di uno dei Comitati Comunitari di Protezione all’Infanzia del nostro progetto Educ-IN, “Educazione inclusiva e di qualità per la prima infanzia in Mozambico.

Questo intervento finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo vuole contribuire al miglioramento dell’offerta dei servizi educativi per la prima infanzia, l’educazione prescolare e primaria, affinché siano di qualità, equi e inclusivi, con un focus specifico sui bambini con disabilità.

Tra le tante attività all’interno delle scuole elementari e d’infanzia e nelle comunità di cui fanno parte c’è appunto l’organizzazione e il supporto ai Comitati Comunitari di Protezione all’Infanzia, gruppi di volontari che svolgono una funzione fondamentale per garantire la protezione dei bambini all’interno delle proprie comunità.

CCPC de Nacala Porto 3

Un comitato comunitario del progetto Educ-IN

All’inizio del progetto sono stati organizzati incontri per la formazione dei gruppi facendo partecipare tutti i membri delle comunità e cercando di coinvolgere i più influenti, i cosiddetti leader comunitari o religiosi.

In pochi mesi siamo riusciti a creare 30 Comitati, ognuno dei quali costituito da 15-20 volontari. Dopo una formazione per apprendere come identificare i bisogni dei bambini delle comunità e sapere come risolverli, ogni Comitato ha definito il suo programma di lavoro per rispondere alle esigenze della propria comunità.

L’importanza di un supporto personalizzato

Il gruppo di Hulene B si è mosso subito per valutare quali fossero i bambini più vulnerabili del quartiere e, grazie all’indicazione di alcuni vicini, hanno saputo di Joãozinho e hanno deciso di far visita alla nonna.
Dopo aver conosciuto la storia del bambino, le hanno spiegato che poteva essere ammesso alla scuola e ricevere supporto dal progetto senza il rischio di essere bullizzato o escluso dalla classe.

Con l’aiuto del Comitato Joãozinho è stato iscritto alla scuola elementare, che si trova a soli 300 metri da casa sua, e ha ricevuto anche del materiale scolastico.

Finora è la nonna a portarlo in braccio, ma stiamo provvedendo a procurargli una sedia a rotelle. Gli insegnanti della scuola sono stati di grande aiuto e stanno mantenendo una comunicazione regolare con la famiglia sui progressi del bambino.

Oggi Joãozinho è felice di questa nuova esperienza: “Mi piace molto la mia scuola – dice – perché posso giocare con gli altri bambini. Posso ascoltare le lezioni ma ancora non posso scrivere, ma spero d’imparare presto!

La sua storia è una testimonianza dell’impegno dei Comitati per l’inclusione e dimostra come, con il giusto sostegno, tutti i bambini possono avere accesso all’istruzione e a un futuro promettente.

Educ-IN: un progetto per l’inclusione scolastica

Il progetto Educ-IN è realizzato con fondi AICS da Terre des Hommes in collaborazione con la Ong AIFO, l’Università di Macerata, l’Istituto di educazione mozambicano Mwana, l’organizzazione mozambicana di persone con disabilità ADEMO (Associação Deficientes de Moçambique). Al progetto collabora una rete di 43 organizzazioni che promuovono azioni concrete per lo Sviluppo della Prima Infanzia in Mozambico (RDPI, Rede de Desenvolvimento da Primeira Infancia).
L’intervento si svolge nella città di Maputo e in 3 Regioni localizzate rispettivamente al Sud, centro e Nord del Paese.

condividi con i tuoi amici

Leggi le storie