Tante erano le ipotesi che giravano riguardo Sally tra i suoi compagni di classe.
La bimba, 6 anni, da qualche mese frequenta le lezioni di Educazione della prima infanzia nel centro educativo di Terre des Hommes Italia ad Arsal, una cittadina libanese vicino al confine con la Siria, dove la sua famiglia si è rifugiata a causa della guerra.
Fin dall’inizio della scuola Sally si è dimostrata molto introversa, con la tendenza a isolarsi e non comunicare con i suoi coetanei.
Le educatrici hanno voluto parlare con la madre, la quale ha confermato che Sally parlava raramente a casa e mai fuori.
Nonostante gli sforzi il comportamento di Sally in classe si è rivelato sempre più problematico, per questo è stato deciso di inserirla in un percorso personalizzato di sostegno e inclusione offerto dal progetto Back to the Future.
Un percorso per superare le difficoltà
Seguendo le raccomandazioni degli esperti, l‘insegnante ha utilizzato diversi metodi di apprendimento per incoraggiare la partecipazione di Sally in classe, soprattutto nelle attività di gruppo, e per assicurarsi che comprendesse correttamente le lezioni.
Per aiutarla a sviluppare la sua personalità alla bambina è stato assegnato qualche piccolo incarico, come assistere l’insegnante nella distribuzione di cancelleria e libri ai suoi compagni di classe e la conduzione di alcune attività e giochi.
Questi compiti hanno portato a una maggiore interazione di Sally con l’insegnante e i compagni. La bambina ha iniziato a comunicare scrivendo risposte e messaggi fogli e lavagne, oppure attraverso l’espressione del viso e il linguaggio del corpo.
Nel frattempo sono state concordate una serie di sedute con uno psicoterapeuta, a cui la bambina veniva accompagnata dalle educatrici. Il costo del trasporto è stato coperto dallo stesso progetto.
Lo psicoterapeuta poi dava loro le raccomandazioni per sostenere il percorso della bambina anche a casa.
Poi, è arrivato un momento indimenticabile.
Durante una lezione Sally ha iniziato a pronunciare con sicurezza le sue prime parole.
Sillabando le lettere, ha recitato i giorni della settimana e i mesi dell’anno.
Tutta la classe è scoppiata in un applauso e il suo cuore si è riempito di orgoglio e contentezza.
Appena tornata a casa, ha raccontato tutto alla madre dicendo: “Sono molto felice, mi piace il centro educativo e mi piacciono i miei amici!”
Era sopraffatta dalla felicità.
L’importanza di uno spazio protetto
Il lavoro da fare è ancora lungo ma questo risultato qualche mese fa sarebbe apparso improbabile.
Eppure, oltre alla volontà e l’impegno della piccola, è servito il sostegno ricevuto dal progetto, l’aver messo a disposizione uno spazio sicuro e inclusivo e aver dato alla bambina il tempo necessario per sentirsi a suo agio, potersi aprire ed esprimersi con sicurezza.
Il progetto Back to the Future è finanziato da ECHO ed è realizzato in Libano da Avsi e Terre des Hommes Italia.